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Conferenza Partito radicale
Partito Radicale Centro Radicale - 23 agosto 1995
Voivodina

ALLEANZA DEMOCRATICA DEI CROATI IN VOIVODINA

ALLEANZA DEGLI UNGHERESI DI VOIVODINA

Att. PARTITO RADICALE TRANSNAZIONALE

Roma

per:

Olivier Dupuis, Bruxelles

Marina Sikora, Budapest

Sandro Ottoni, Zagabria

Subotica, 22 Agosto 1995

Soggetto: Appello per una iniziativa sulla situazione in Voivodina

Amici,

Molto probabilmente siete consapevoli della situazione in Voivodina causata dalla espulsione della popolazione serba dal territorio della autoproclamata repubblica serba di Krajina, ovvero dal territorio liberato della Croazia nelle ex UN zone nord e sud. Dobbiamo rilevare che da quanto abbiamo saputo, e cio' si basa sulle dichiarazioni dei profughi, l'espulsione è frutto dell'azione dell'autoproclamato governo serbo in queste regioni e delle sue forze armate. Ai profughi è stato promesso di ottenere in Voivodina case e beni di croati e ungheresi della Voivodina.

In base ai dati del 20.08.1995 il numero dei rifugiati ammonta già a 150.000, di cui circa 100.000 sono già arrivati in Voivodina. La parte militare di questi uomini ha subito iniziato a cacciare via i croati e gli ungheresi dalle loro case e a sequestrare i loro beni. Ben conosciuti sono gli esempi in Srijem (Kukujevci, Gibarac, Ruma, Novi Banovci, Stari i Novi Slankamen, Petrovaradin...) ed in Backa (Svilojevo, Sonta, Bac, Stanisic...)

Nonostante il fatto che dopo queste azioni le autorità ufficiali abbiano promesso di impedire il sequestro di case e di beni, contemporaneamente vi è stato mandato l'ordine da parte del Governo federale alle autorità comunali perché facessero l'elenco delle case e degli appartamenti vuoti i quali saranno poi utilizzati come sistemazione PERMANENTE dei rifugiati provenienti dalla Croazia.

La Comunità internazionale ha alzato la propria voce contro la colonizzazione del Kossovo e del Sangiaccato, anche se su quel territorio vi è arrivato un piccolo numero di rifugiati (meno di 1000).

In Voivodina questa ondata di colonizzazione sarebbe stata la quinta: la prima fu dopo la Prima guerra mondiale, la seconda dopo la Seconda guerra mondiale, la terza fu permanente dagli inizi del crollo della SFRJ nel 1991, la quarta è avvenuta nel 1991 e nel 1992 quando sono arrivati in Voivodina circa 60.000 serbi dal territorio della ex Jugoslavia.

Sul territorio della Voivodina per questi motivi è avvenuto un grande mutamento della composizione etnica della popolazione.

Se la Comunità internazionale non compierà ulteriori passi contro questo fatto, gli ungheresi e i croati, pur essendo indigeni, ovvero comunità nazionali autoctone, a causa della insopportabile pressione, saranno costretti a fuggire dalla Voivodina.

Per aggravare maggiormente la situazione, le autorità ufficiali dai primi di agosto, nel momento in cui è iniziato l'arrivo dei rifugiati in Voivodina, hanno mandato oltre 25.000 richiami per "esercizi militari" ovvero per la mobilitazione. Anche questo fatto fa si' che un tale processo non sia anarchico, ma ben pianificato.

Indipendentemente da come reagiranno gli uomini al richiamo (se risponderanno agli "esercizi" e lasceranno le famiglie incustodite, o fuggiranno con le famiglie all'estero, oppure rifiuteranno il richiamo e cosi' per forza saranno mandati a far parte dell'armata o incarcerati) l'obbiettivo delle autorità ufficiali sarà raggiunto: costruire un'area libera per la colonizzazione.

Questa colonizzazione viene realizzata intenzionalmente proprio in Voivodina. Infatti sui 2.000.000 di abitanti di Voivodina:

- la disoccupazione è superiore al 25%;

- dal 1991 sono stati mandati per stabilirvisi più di 150.000 serbi (6,5% di nuovi occupati);

- l'economia è giunta a collasso;

Contemporaneamente sui 5.500.000 abitanti della ristretta Serbia

- la disoccupazione è inferiore del 15%;

- dal 1991 sono stati mandati per stabilirvisi circa 70.000 abitanti nuovi (1,5% di nuovi occupati);

- l'economia si basa maggiormente sul bilancio statale.

Noi non siamo contro l'aiuto ai profughi, ma riteniamo che bisogna prima di tutto sistemarli sul territorio della Serbia centrale abitata da serbi. Da noi nonché dalla Comunità internazionale avranno un sostegno morale e materiale. A favore di una tale soluzione parla anche il fatto che in Voivodina vivono 45 abitanti su un chilometro quadrato, mentre in Serbia centrale sono nemmeno di 20.

Chiediamo di intraprendere le seguenti azioni concrete:

A) attraverso azioni di pressione politica fermare l'etnocidio di Croati e Ungheresi in Voivodina.

1) nel Parlamento europeo trammite parlamentari iscritti al Partito Radicale Transnazionale;

2) nei parlamenti nazionali;

3) presso l'ONU;

B) convocare una riunione straordinaria degli organi del Partito Radicale Transnazionale, nella quale invitare anche i membri del partito di Voivodina per poter approvare un programma di iniziativa del partito a proposito di tale problema.

Distinti saluti da parte dei membri del PRT:

Csubela Ferenc

Presidente dell'Alleanza degli Ungheresi di Voivodina

Bela Tonkovic

Presidente dell'Alleanza democratica dei Croati di Voivodina

Kasza Jozsef

deputato del Parlamento della Repubblica Serbia,

Sindaco di Subotica

Balla Lajos - Laci

Deputato del Parlamento della Regione autonoma di Voivodina

 
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