All'attenzione del Sig. Lamberto DINI
Presidente del Consiglio
della Repubblica italiana
Bruxelles, 26 agosto 1995
Pregiatissimo Presidente,
Le scrivo in merito alla Quarta Conferenza Mondiale ONU sulle donne che si terrà a Pechino dal 4 al 15 settembre p.v. e che sarà preceduta dal Forum delle Organizzazioni non-governative (Hairou, 30 agosto - 8 settembre).
Come Lei sa il tema della Conferenza, "Eguaglianza, Sviluppo e Pace", è incentrato sull'obiettivo di stimolare l'avanzamento dello status delle donne ed in particolare di tutte le donne oppresse del mondo. Appare dunque strano che proprio le donne tra le più oppresse e discriminate, come sono le donne tibetane, siano state escluse dalla Conferenza.
Il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC) ha infatti negato l'accredito per la Conferenza alle donne tibetane, dietro pressioni del governo cinese che ritiene essere le donne tibetane già rappresentate dalle donne cinesi, ed ha concesso solo gli accrediti per partecipare al Forum di Hairou ad alcune delle Organizzazioni non-governative sostenitrici della causa tibetana.
A questa prima discriminazione se ne è aggiunta ora una ulteriore e più grave poiché attualmente la Cina sta negando la concessione dei visti d'ingresso a molte delle donne che già avevano ottenuto l'accredito da parte delle Nazioni Unite.
Questa incredibile e senza precedenti decisione del governo cinese si inserisce in un contesto in cui i diritti umani e civili vengono quotidianamente conculcati e mentre continuano quotidiane e numerose le esecuzioni di sentenze capitali in Cina, come si apprende dagli organi di informazione.
Appare gravissimo un simile atteggiamento da parte del governo cinese poiché configura una ulteriore estrinsecazione dell'orientamento autoritario e liberticida di quel regime. Inoltre appare come un precedente inaccettabile per l'ONU che sia lasciato all'arbitrio del Paese ospitante stabilire, in base a propri criteri politici, chi abbia o non abbia il diritto a partecipare a riunioni organizzate dall'Onu stessa.
Le chiedo se non ritenga di dover condizionare la partecipazione della Vostra delegazione governativa alla Conferenza di Pechino al rilascio, da parte delle autorità cinesi, dei visti d'ingresso nel Paese a tutti coloro che siano già stati accreditati dal Segretariato Organizzativo della Quarta Conferenza delle Nazioni Unite sulle donne.
Le chiedo se il Suo governo intenda assumere iniziative atte a ristabilire le condizioni normali di svolgimento del Forum e della Conferenza fino a chiedere la sospensione della Quarta Conferenza Mondiale sulle donne ed il suo trasferimento ad altro luogo in condizioni adeguate alla natura e alla dignità dell'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Le chiedo inoltre se non ritenga di dover compiere ogni atto politico e diplomatico al fine di ottenere dalle autorità della Cina Popolare una inversione di tendenza nella previsione legislativa e nell'applicazione della pena capitale.
Gradisca, Signor Presidente i migliori saluti,
Olivier DUPUIS
Segretario del Partito radicale
Transnazionale e transpartito