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Partito Radicale Centro Radicale - 31 agosto 1995
Bosnia

UNA PACE NEL SANGUE

(Il Sole 24 ore, 30agosto 1995)

Al di la di ogni ragionevole dubbio le granate sul mercato di Sarajevo sono state sparate dai Serbi. Lo dice il rapporto degli esperti militari dell'Unprofor, che per una volta hanno abbandonato il linguaggio burocratico dell'ONU per far sapere al mondo quello che già tutti sapevano. Al di la di ogni ragionevole dubbio, questa volta le Nazioni Unite e la NATO dovranno reagire. Forse stanno già per farlo. Sarajevo è o non è stata dichiarata dall'ONU "zona protetta" ? Al di la di ogni ragionevole dubbio, c'è un'altra certezza: nei Balcani la morte avanza e la pace si allontana. Ma è vero anche che questa pace arriverà soltanto a colpi di mortai e di pulizie etniche.

Con le cannonate sopra Markale i serbi di Bosnia sanno di aver messo alla prova il limite di sopportamento della comunità internazionale. E nel giorno in cui venivano riprese le consultazioni diplomatiche a Parigi, hanno deciso di fare una strage.

Non si è trattato di un colpo casuale, non si regola l'alzo di un cannone da 120 millimetri a casaccio quando si colpisce il centro di Sarajevo. Bisogna volerlo fare, occorre sparare dalla posizione giusta, stabilire la traiettoria migliore. Bisogna essere la, in quel punto preciso, dove i mussulmani non possono essere, perché da quelle colline sparano gli uomini di Karadzic e del generale Mladic.

Adesso i serbi di Bosnia balbettano dichiarazioni, negano ogni responsabilità. Mettono anche le mani avanti per togliere legittimità a una possibile reazione della Nato o della Forza di Intervento rapido. La Taniug agenzia di stampa ufficiale di Belgrado, ieri ha diffuso un comunicato di Pale che sembra elaborato da un cesellatore di manuali bizantini. La Nato, sostengono i serbo-bosniaci, ha già fatto la sua rappresaglia, in quanto forze mussulmane e internazionali hanno ucciso una donna e ferito 47 persone bombardando lunedì le località serbe di Ilica e Blazui.

Ma le esibizioni di contorsionismo non si fermano qui. Milosevic si è detto molto preoccupato, in un incontro con l'ineffabile inviato speciale dell'Onu Akashi, delle possibili dure reazioni della comunità internazionale. Ma cosa ha fatto Milosevic per fermare i serbi di Pale?

La scorsa settimana a Belgrado c'è stato un vertice segreto. Milosevic ha chiamato a rapporto Karadzic, Presidente della Repubblica di Pale, il generale Ratko Mladic e il presidente del parlamento serbo-bosniaco, Momcilo Krasijsnik, figura emergente tra le fila dei capetti serbi. scopo del vertice era di convincerli ad appoggiare la proposta americana di pace, il che significa anche rinunciare a una parte dei territori conquistati in tre anni di guerra in Bosnia.

Karadzic - che tutti danno in forte contrasto con Milosevic, ma del quale è pur sempre una creatura politica - ha detto si. E infatti ieri all'alba il parlamento di Pale ha annunciato di essere pronto a una pace giusta e duratura sulla base delle proposte americane. Una bella dichiarazione di principio, preceduta da una strage di civili a Sarajevo. Questo è il viaticocon il quale Kaeadzic e i suoi hanno accompagnato i segnali di buona volontà. Sapevano benissimo di dover accettare le condizioni di Milosevic per andare al negoziato. Senza la retrovia di Belgrado, la guerra dei serbo-bosniaci rischia di trasformarsi a lungo andare in una disfatta. Il padrone ha ordinato e loro hanno eseguito;

Sanno di dover obbedire per forza di cose, e sanno pure che a trattare la pace sarà lo stesso Milosevic. Che in questo modo, dopo aver scatenato il nazionalismo serbo, farà passarella internazionale presentandosi come l'uomo del compromesso e del dialogo. La cancellazione dell'embargo e delle sanzioni segnerà l'apice di questa strategia.

Ma sulle colline intorno a Sarajevo le batterie dei serbobosniaci hanno deciso lo stesso di compiere un massacro. Perché? Perché in questa guerra si va al negoziato sparando, facendo capire che si è disposti a trattare e uccidere con la medesima applicazione. Karadzic è consapevole che la sorte della cosiddetta autoproclamata repubblica di Bosnia è segnata. Il piano di pace USA e i piani di Milosevic prevedono in Bosnia una repubblica musulmana e per gli altri una federazione tra territori etnicamente omogenei. E cosí, prima o poi, la repubblica di Pale finirà ingoiata da Belgrado. Karadzic e il suo rivale Mladic probabilmente sono coscienti che per loro sarà molto difficile riciclarsi politicamente. Bollati come criminali di guerra, diventati personaggi ingombranti per Milosevic, non hanno molte speranze di restare sulla breccia.

se arriveranno alla pace, lo faranno lentamente, lasciandosi dietro una scia di sangue.

 
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