Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
sab 01 mar. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza Partito radicale
Partito Radicale Paolo - 7 settembre 1995
Giochi mondiali militari - Comunicato stampa

Alla cortese urgente attenzione del Caporedattore Cronaca di Roma

COMUNICATO STAMPA

Roma, 7 settembre 1995

GIOCHI MONDIALI MILITARI - POLEMICHE:

BANALI LE CRITICHE ALL'ANTIMILITARISTA RUTELLI PER AVERE INAUGURATO I GIOCHI MONDIALI MILITARI. DICHIARAZIONE DI PAOLO PIETROSANTI, IL CIECO CHE HA RIFIUTATO LA CARICA DI CONSIGLIERE DEL SINDACO DI ROMA.

Paolo Pietrosanti, il cieco che rifiutò la proposta di Rutelli di divenire suo Consigliere sui problemi dell'handicap e delle barriere architettoniche, militante antimilitarista come e con Rutelli, scende in campo a difesa della scelta del Sindaco di Roma di inaugurare i Giochi mondiali militari. Ecco la sua dichiarazione:

"Trovo che le critiche rivolte al Sindaco Rutelli per avere egli inaugurato i Giochi mondiali militari siano, ancorché comprensibili, poco condivisibili e prodotto di riflessi e automatismi di scarsa utilità, se non per il nome e la nomea di chi quelle critiche ha avanzato - raccogliendo qualche righetta sui giornali.

Sottolineo ulteriormente che comprendo la posizione espressa dai critici di Rutelli inaugurante i Giochi mondiali militari. Ma mi sarei aspettato critiche di maggiore spessore, o meglio non-critiche.

Con Francesco demmo vita ad organizzazioni antimilitariste e nonviolente; Francesco ha diretto riviste antimilitariste e nonviolente. Francesco è stato, da Segretario del Partito Radicale, arrestato e processato per iniziative antimilitariste. E anche io per gli stessi motivi ho conosciuto carceri e tribunali, in Italia e altrove. Anche Francesco ha dato alle stampe, molti anni fa, un ottimo libro sul disarmo possibile e necessario.

Ma attaccare Rutelli per avere inaugurato i Giochi militari costituisce un automatismo con venature di riflesso burocratico, ed è poco credibile. Tanto meno è utile alla causa del disarmo, della affermazione della pace, della affermazione del diritto - che in verità sono sinonimi.

Mai e poi mai noi gandhiani, noi nonviolenti abbiamo combattuto le armi in sé, le strutture militari in sé. Sempre con realismo abbiamo affermato con i nostri corpi la necessità del diritto e della affermazione del diritto, come unica possibilità di portare i conflitti altrove che sui campi di battaglia.Il problema, per noi - così come per Gandhi - non è mai stato quello della esistenza delle forze armate o meno; quanto quello delluso degli strumenti per affermare e ripristinare il diritto. fossero anche le armi e gli eserciti.

Non c'è dubbio che la presenza in una società di una organizzazione militare rappresenta in sé una limitazione fisiologica alla piena esplicazione di una democrazia libera. Ma sorprende che da parte pacifista o da parte pregiudizialmente contraria a Rutelli giungano prese di posizione che non sanno superare il limite, in verità molto provinciale, dell'automatismo pacifista. Senza la capacità di chiedersi se il problema del mondo di oggi sia davvero la presenza di forze armate, o non piuttosto la assenza di forze armate europee e totalmente europee sotto il comando delle istituzioni UE, o meglio di forze armate internazionali delle Nazioni Unite.

Proprio da annoso antimilitarista, e coerentissimo con le ragioni che hanno portato me come Francesco in carcere per antimilitarismo, affermo - spero con Rutelli - che sono le Nazioni Unite che devono essere dotate di vere e proprie forze armate. Con il potere politico necessario che possa di quelle forze armate dell'ONU servirsi.

Un successore di Rutelli come segretario del PR, il segretario attuale Olivier Dupuis, trascorse un anno di galera in Belgio perché si rifiutò di indossare la divisa del suo paese, e di prestare il servizio civile: sarebbe stato invece più che disposto ad indossare la divisa delle Forze Armate della Comunità Europea..."

Per ogni ulteriore informazione: 06/689791 oppure 0360/606898

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail