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Conferenza Partito radicale
Partito Radicale Paolo - 12 settembre 1995
Ho spento.
Dopo il telegiornale la rete 1 della televisione pubblica italiana ha mandato in onda in diretta un concerto di beneficenza il cui profitto andrà a pagare la costituzione di una scuola di musica a Mostar. Dopo, dopo la guerra, quando la guerra sarà finita, andavano ripetendo utti, faremo la scuola di musica lì.

Il telegiornale lo aveva annunciato per minuti, con Lilli Gruber che sembrava innervosita dal dovere cedere minuti alla Carlucci.

Poi la pubblicità e il collegamento con il concerto di Modena.

In prima fila, tra il pubblico, la nuora della regina Elisabetta di Inghilterra.

Pavarotti canta al suo peggio: magari è per via dell'audio approssimativo dell'apparecchio tv...

Conduce la più stantia delle Carlucci, che non mi era mai sembrata così incapace.

Pavarotti parte con un duo con Jovanotti. E Jovanotti dà il peggio di sé. Di solito è bravo, e ha fantasia: oggi è scomparsa. E canta male.

Come canta male Zucchero - sarà perché oggi canta dal vivo, eppoi l'audio televisivo è quello che è...

Pavarotti parla pure, e sbaglia pure un congiuntivo; l'unico che riesce ad articolare, lo sbaglia. Un mio amico mi dice che si chiama ipercorrettismo, quell'errore - lo stesso errore che fa il parcheggiatore quando dice venghi, venghi dotto', invece che venga venga...

E in sovraimpressione il numero verde. Milly Carlucci ripete e ripete che basta chiamare il numero verde per lasciare un contributo. Basta poco, poco e da parte di olti. anche mille lire. Poco, ma si mandi, si telefoni. Il contributo per i bambini. I bambini della Bosnia.

A Roma una cosa del genere si definirebbe pecionata - nella grafia pasoliniana pescionata.

Tutti gratis: i cantanti, la lady Diana, i musicisti, quelli che lavorano alla produzione dle disco del concerto e della videocassetta. Tutto gratis, per aiutare, evocando i bimbi massacrati, a creare la scuola di musica di Mostar, che dopo la guerra, quando la guerra sarà finita, verrà costruita o organizzata.

Lo ripetono spesso: dopo la guerra, dopo la guerra.

E' il peggio possibile, e non parlo solo della qualità dello spettacolo. Il peggio. L'alibi regalato gratis ai telespettatori. L'alibi, il gioco per non pensarci, alla guerra.

Ha ragione Pannella sulle persone per bene. Quelli per bene vanno ai concerti per la Bosnia con numero verde in sovrimpressione. Quelli per bene. Quelli per bene che contano e fidano sulla coglioneria di chi ascolta - e che magari hanno ragione.

Gli stessi per bene che oggi, con grancassa suonata dallo stesso TG1, sono andati in giro a dare semi di canapina a Milano. Quelli di Cuore. Hanno detto che hanno fatto la loro iniziativa in polemica con quella di Pannella; che loro sono più bravi, perché hanno dato semi di canapa e foglie non di vera marijuana, e così facendo non hanno dato soldi ai mercanti di droga, mentre Pannella ha pagato lhashish, e ha dato soldi ai trafficanti. E hanno parlato dei loro 18 referendum, prendendo per il culo quelli di Pannella.

Sono quelli per bene. Loro sono quelli simpatici, intelligenti e spiritosi.

Non so quale delle due cose di rai1, 'stasera, sia stata peggio.

Forse il servizio del TG1 su Cuore. Squadrismo vero.

Ma - non dico tanto - una persona su cento, una sola su cento, lo capirà pure; gli suonerà strano che quelli di Cuore si sono prestati al servizio frizzante contro Pannella... Gli verrà il dubbio... Gli deve venire. Un dubbio piccolo, fino a domattina.

Se sulla legalizzazione quelli di Cuore scendono in campo contro Pannella, che rischia dieci anni di galera; se sulla legalizzazione e sul resto, ma sulla legalizzazione quelli di Cuore scendono in campo contro Pannella, e il TG1 dà loro tanto spazio, il dubbio a uno su cento dovrà pur venire. Un dubbio.

Io ammetto volentieri la veridicità delle statistiche ufficiali da cui risulta che 8 cittadini su 10 in Italia sono coglioni.

Ammetto pure che 90 o 91 lo siano. Pure 98. Ma 99 no. Andrebbe contro tutti i principi della statistica.

E allora il dubbio, a uno su cento, gli deve venire.

 
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