Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
gio 27 feb. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza Partito radicale
Partito Radicale Hands - 27 settembre 1995
IL TESTO DELLA LETTERA APERTA A RUTELLI IN OCCASIONE DELL'INCONTRO CON IL GOVENATORE DI NEW YORK GEORGE PATAKI, DOMANI 28 SETTEMBRE A ROMA.

Roma, 27 settembre 1995

Caro Francesco Rutelli,

Le cronache dicono che uno dei motivi che hanno spinto George Pataki a venire in Europa e in Italia, sia stato la ricerca delle radici della propria famiglia. C'è molta "italianità" in questa spinta e una "meridionalità" che testimoniano della sua autenticità. L'unica nota stonata nella genealogia italiana di Pataki, è questo suo essere a favore della pena di morte.

Ci eravamo affezionati a Mario Cuomo, un altro "italiano", anche lui governatore dello Stato di New York, e ci siamo fatti forti negli Stati Uniti del suo abolizionismo: ogni tentativo di reintroduzione della pena di morte a New York si è sempre infranto contro il suo veto, e contro la tradizione italiana, da Cuomo sempre rivendicata, di Cesare Beccaria.

Quello che con Cuomo, in dodici anni, era stato impedito, Pataki lo ha fatto in 12 ore. Appena eletto, ha firmato - con la penna di un poliziotto assassinato - il decreto che ripristina la sedia elettrica nello Stato di New York. Una demagogia tanto facile quanto pericolosa. Molti procuratori hanno dichiarato che non chiederanno la pena di morte nei loro processi, e nessun condannato, comunque, andrebbe a morte prima del 2010. Ma la sedia elettrica sarà causa di nuove efferatezze, mentre coprirà le vere emergenze: la giustizia che non funziona, l'insicurezza delle città, sempre più armi in circolazione.

Al sindaco di Roma non chiediamo di dire no a Pataki. Un connotato della nostra campagna contro la pena di morte è che non vogliamo dividere il mondo tra civili e incivili: i primi, quelli che l'hanno abolita, i secondi, quelli che la mentengono o la vogliono reintrodurre.

Al Sindaco di Roma chiediamo di dare a Pataki il benvenuto in Italia, la patria di Cesare Beccaria, che l'anno scorso ha abolito la pena di morte anche dai codici militari, un paese membro di una Comunità Europea ormai totalmente abolizionista.

In particolare, chiediamo a Francesco Rutelli di dare a Pataki il benvenuto nella città che con lui è fondatrice della Lega Nessuno tocchi Caino per l'abolizione della pena di morte nel mondo entro il 2000.

Per questo, chiediamo al sindaco di Roma di consegnare a Pataki i testi che esprimono l'impegno della città, dell'Italia e dell'Europa sul fronte abolizionista: la delibera di adesione a Nessuno tocchi Caino e alla campagna "100 città contro la pena di morte"; la risoluzione del parlamento italiano che chiede al governo di portare all'Onu la proposta di moratoria delle esecuzioni capitali; la risoluzione del Parlamento Europeo che afferma "Nessuno Stato può disporre della vita dei propri cittadini, prevedendo la pena di morte come conseguenza di reati, anche se gravissimi".

Infine, a Pataki noi vorremmo dire che l'"umanità" - quanti sensi può avere questa parola! - deve andare avanti. Soglie sempre nuove di tolleranza, nonviolenza, inviolabilità dell'essere umano, vanno conquistate.

E' già successo per labolizione della schiavitù. E' successo per l'interdizione della tortura. All'alba del terzo millennio, aboliamo la pena di morte!

Sergio D'Elia

Segretario di Nessuno tocchi Caino

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail