PENA DI MORTE, ARABI A CONFRONTOdi Adele Cambria - Il Giorno, 13 ottobre 1995
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»Nessuno tocchi Caino : è la frase della Bibbia con cui Dio stabilisce la sua protezione su Caino, l'assassino del fratello Abele. Ed è il logo dell'associazione »Lega di cittadini e parlamentari per l'abolizione della pena di morte nel mondo entro il Duemila che ha promosso la conferenza »La pena di morte nel diritto internazionale e nelle legislazioni dei Paesi arabi in programma domani a Tunisi. »Un tema drammaticamente attuale, per la condanna a morte, pronunciata il 15 settembre scorso negli Emirati Arabi, contro una domestica filippina colpevole di aver ucciso il datore di lavoro che la violentava abitualmente (Amnesty International è riuscita a ottenere il rinvio dell'esecuzione al 30 ottobre). Ma è un tema, quello della pena di morte nei Paesi islamici, da trattare senza pregiudizi, spesso frutto dell'ignoranza occidentale , avverte Francesco Castro, ordinario di diritto musulmano all'Università di Tor Vergata, a Roma. Lo studioso sarà uno dei relatori alla conferenza nella capitale tunisina, organ
izzata da »Nessuno tocchi Caino con l'Istituto arabo per i diritti umani.
Ma il Corano, professore, prevede la pena di morte, ed in quali casi?
- Bisogna tenere presente un principio fondamentale: per l'Islam la vita è un dono di Dio, e può essere tolta soltanto in applicazione della parola di Dio. Che si esprime, senza mediazioni, nel Corano. Gli Stati in cui il Corano funziona da Codice Penale sono, tra gli altri, l'Iran, il Pakistan, il Sudan, l'Arabia Saudita, l'Oman. Uno dei crimini per cui il Corano prevede la pena di morte è l'apostasia. L'ultima volta che è stata applicata la pena di morte per apostasia (abbandono della propria religione) è stato in Sudan nel 1985. Un altro crimine sanzionato dal Corano con la morte, è il brigantaggio quando però la vittima rimane uccisa. A questo proposito osservo che gli attentati terroristici contro persone incolpevoli, per esempio negli aeroporti, nelle metropolitane, attentati rivendicati da movimenti e governi integristi come ispirati dal Corano, sarebbero severamente condannati, invece, dal Profeta, perché la parola divina vieta di colpire gli innocenti. In quanto all'omicidio, esiste la pena del tagl
ione, chi ha ucciso sarà ucciso, ma può essere sostituita, se la famiglia della vittima acconsente, da un risarcimento pecuniario.
E l'adulterio?
- E' il solo caso in cui la pena inflitta alla donna è uguale a quella inflitta all'uomo. In genere, alle donne si infliggono pene minori che agli uomini.
Ma la lapidazione?
- Non è inscritta nel Corano, è una derivazione di pratica giurisprudenziale dalla legge ebraica. Inoltre, perché un adulterio possa essere punito debbono esserci quattro testimoni oculari del fatto. E addirittura, se è il marito a scoprire la moglie in flagrante adulterio, può ripudiarla e disconoscere l'eventuale figlio che la donna porta in grembo... Ma in questo caso la moglie evita le frustate. La situazione è comunque complessa. Ci sono paesi, come la Siria, che non prevedono la condanna a morte per omicidio ma la prevedono per reati istituzionali. Penso agli obiettivi di ottenere la sospensione delle esecuzioni capitali entro il '96 e di abolire la pena di morte entro il Duemila, sono forse più difficili da raggiungere negli Usa che nei paesi islamici.