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Conferenza Partito radicale
Partito Radicale Olivier - 18 ottobre 1995
APPELLO PER IL DIRITTO ALLA LINGUA

L'articolo 27 del Patto relativo ai diritti civili e politici, del 1976, e la recente Dichiarazione sui diritti delle persone appartenenti, tra l'altro, alle minoranze linguistiche, aprovata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 21 febbraio 1992, sanciscono il diritto per gli apartenenti alle minoranze linguistiche di utilizzare la propria lingua.

La Corte Suprema del Canada, il 15 dicembre 1988, nelle cause Ford e Devine, il Comitato dei diritti dell'Uomo delle Nazioni Unite, nella causa Québec del 31 marzo 1993, e il Consiglio Costituzionale francese, nella sua recente decisione linguistica del 29 luglio 1994, hanno dichiarato che la libertà di espressione comprende generalmente ed implicitamente il diritto di utilizzare liberamente qualsiasi lingua, e dunque il diritto alla lingua.

Per garantire effettivamente tale diritto nell'ambito delle nazioni e nel campo internazionale è necesario promuovere e diffondere una lingua internazionale ausiliaria, quale l'esperanto. L'esperanto non è una lingua competitiva nei confronti delle altre lingue, come lo erano prima il latino e il francese, oggi l'inglese, e domani chissà quale altra lingua. L'esperanto è una lingua ausiliaria, la cui promozione e diffusione garantirebbero effettivamente il diritto alla lingua quale diritto fondamentale.

Pertanto, noi parlamentari europei chiediamo che:

le Istituzioni europee:

- elaborino uno studio europeo approfondito sui costi per l'utente-consumatore, per le imprese e per lo sviluppo europeo a causa della non comunicazione linguistica tra i cittadini dell'Unione come, anche, sulla prospettiva dell'esperanto come lingua federale e le sue eventuali fasi applicative;

- compiano gli studi e i passi necessari affinché l'esperanto divenga lingua di riferimento giuridico dell'Unione europea;

- promuovano l'uso dell'esperanto come mezzo per apprendere meglio e più velocemente le lingue straniere e, anzitutto al loro interno, l'uso dell'esperanto come "lingua ponte" qualora ci sia impossibilità di interpretariato o traduzione diretta.

- finanzino adeguatamente una sperimentazione europea dell'insegnamento/apprendimento dell'esperanto, controllandone e divulgandone i risultati.

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Nome Cognome Gruppo politico Firma

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