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Partito Radicale Olivier - 18 ottobre 1995
Esperanto: opinioni di europarlamentari

OPINIONI DI EUROPARLAMENTARI SULL'ESPERANTO NELL'UNIONE EUROPEA nell'Unione europea

- Nuala AHERN, Verdi, Irlanda

»So che molti tra noi Verdi sono molto entusiasti dell'esperanto ed io chiederò ad essi, che mi diano commenti e suggerimenti per presentarlo al Parlamento europeo.

- Sig.ra Magda AELVOET, AGALEV/Verdi, Belgio

»Nell'Unione Europea, e particolarmente nel Parlamento Europeo, la presenza di tante lingue genera regolarmente dei problemi linguistici. Tuttavia questo non deve diventare un pretesto per limitare l'uso delle "lingue minori". Ciò non significa che l'esperanto, in quanto lingua internazionale sufficientemente neutrale, non possa provare la sua utilità in parecchi campi della vita sociale europea. In questo senso, un appoggio allo sviluppo dell'esperanto costituisce un progetto interessante e utile .

- Sig.ra Anne ANDRE-LEONARD, PRL/ELDR, Belgio, 22 settembre 1994

»Non è escluso che l'esperanto divenga un giorno la lingua che risolverà i problemi linguistici di comunicazione. E' un peccato che gli eurocrati non prendano seriamente in esame tale soluzione

- Nial ANDREW, Fianna Faìl/EDA, Irlanda

»Si deve ricercare il concetto di far progredire l'uso dell'esperanto nell'Unione europea. Riguardo a ciò si deve esaminare la possibilità di procurare sovvenzioni dall'Ufficio delle lingue meno diffuse.

- Mary BANOTTI, Fine Gael/EPP, Irlanda

»Ho preso parte a numerosi convegni di esperantisti e continuerò a prendrevi parte.

- Gerard COLLINS, Fianna Faìl/EDA, Irlanda

»Sarò felice di considerare la faccenda Esperanto e di dare aiuto secondo la mia possibilità.

- Pat COX, T.D., Ind/Lib, Irlanda

»Certamente considererò l'esperanto e i punti che voi avete menzionato.

- Brien CROWLEY, Fianna Faìl/EDA, Irlanda

»Mentre noi guardiamo avanti all'ulteriore ingrandimento dell'Unione europea, i costi del servizio traduzioni saranno diventati impossibili. Tuttavia penso che, se la diversità culturale nell'Unione non sarà conservata, sebbene avremo una Unione più grande, essa non sarà più profonda e alla finfine avremo una casa costruita sulla sabbia. Forse l'esperanto ci presenterà l'occasione di vincere alcune delle difficoltà che ci trasciniamo dietro ed io indagherò continuamente sulle possibilità di usare la lingua.

- John CUSHNAHAN, Fine Gael/EPP, Irlanda

»Ho ricevuto i vostri commenti sull'uso dell'esperanto e li tratterrò nella mente fino a quando si discuterà la faccenda in parlamento.

- Willy DE CLERQ, VLD/ELDR, Belgio, 3 febbraio 1995

»Attualmente, con 15 Stati membri, la traduzione inghiotte un terzo del bilancio del parlamento europeo. Tuttavia, a lungo termine, si dovrà forse pensare all'uso di una lingua sovrannazionale, come l'esperanto.

- Gérard DEPREZ, PSC/PPE, Belgio

»La neutralità dell'esperanto permette di proporlo come un'alternativa perfettamente valida. Non penso però che esso possa imporsi come soluzione ai problemi posti dalla diversità linguistica in Europa, particolarmente nel contesto attuale. Tuttavia, la prospettiva dell'allargamento a 25 Stati membri ci obbliga a riflettere sulla maniera migliore per gestire le difficoltà connesse ai problemi linguistici. Di conseguenza io sostengo risolutamente la pratica di questa lingua e sono del tutto disposto a incoraggiare il finanziamento comunitario e lo sviluppo di progetti pilota destinati a promuoverne l'apprendimento in seno all'Unione .

- Prof. Claude DESAMA, PS/PSE, Belgio 24 marzo 1995

»Anche se la ragione mi raccomanda lo scetticismo, rimango molto attento alle possibilità di sviluppo dell'esperanto. Sono a vostre disposizione per ogni utile intervento .

- Pat The Cope GALLAGHER, Fianna Faìl/EDA, Irlanda

»Il possibile uso dell'esperanto non mi causa nessun problema. Darei il benvenuto a questa evoluzione come darei il benvenuto, comprensibilmente, all'irlandese come lingua di lavoro dell'Unione europea.

- José HAPPART, PS/PSE, Belgio

»L'esperanto dovrebbe essere un efficace mezzo di comunicazione fra i popoli dell'"Europa futura". In tutti i campi una lingua neutrale, logica e pratica sarebbe un importante atout per l'Europa. Tuttavia sarebbe necessario che il suo insegnamento avesse luogo fin dall'inizio della scuola elementare. Ritenendo che l'esperanto sia la soluzione dei problemi che abbiamo di fronte, vi dò il mio pieno appoggio per sostenerlo .

- Fernand HERMAN, PSC/PPE, Belgio, 22 marzo 1995

»Con il previsto allargamento a 25 Stati membri, il problema delle lingue sta per diventare un rompicapo veramente insolubile. Perciò le chances dell'esperanto migliorano nella misura in cui le nostre difficoltà aumentano .

- Sig.ra Marie-Paule KESTELIJN-SIERENS, VLD/ELDR, Belgio, 31 gennaio 1995

»Dunque, a lungo termine, l'Unione forse (o probabilmente) dovrà pensare a una lingua sovrannazionale, come l'esperanto, per le istituzioni comunitarie. Fino a quel momento respingo l'uso di un numero limitato di lingue.

- Mark KILLILEA, Fianna Faìl/EDA, Irlanda

»Mi interesso molto ai dettagli della lingua (esperanto) che mi avete spedito, e mi piacerebbe dare qualunque sostegno io posso, a qualunque risoluzione che chieda più riconoscimento di questa lingua.

- On.le Giacomo LEOPARDI, Forza Europa, Italia

»L'Unione Europea deve essere caratterizzata dalla sussistenza di elementi suoi propri, super partes, se si vuole garantire una partecipazione egualitaria di tutti gli Stati aderenti.

Fare propri, ad esempio, da parte dell'Unione, elementi originanti da uno Stato piuttosto che da un altro, senza renderli compiutamente omogenei tra loro, pone uno di essi in posizione di indotta supremazia. Così come la moneta unica, anche l'adozione dell'esperanto, in quanto lingua di nessuno ma nel contempo di tutti, ritengo possa essere elemento fondamentale di coesione fra tutti gli Stati Membri .

- Joe McCARTIN, Fine Gael/EPP, Irlanda

»Grazie per la vostra lettera e per le informazioni sull'esperanto. Conserverò queste informazioni nel dossier fino a quando si discuterà della faccenda al Parlamento europeo.

- Patricia McKENNA, Verdi, Irlanda

»Sappiate che io seguirò una politica per introdurre l'esperanto nel Parlamento europeo.

- Marco PANNELLA, ARE, Italia

»(...) Allo stesso modo di molti altri sono stato assai d'accordo con alcune critiche, diciamo classiche, di Benedetto Croce a una lingua ausiliaria, a una lingua internazionale, a una lingua - nel migliore senso della parola - "artificiale". (...) La causa del mio ripensamento risiede in diverse ragioni, di cui diverse obiettive: e anzitutto nel fatto che oggi, più che mai prima d'ora, le dimensioni dei problemi del nostro tempo e della nostra società non sono circoscrivibili nei parametri linguistici classici. Era dunque logico che io finissi per convincermi della necessità e della profonda moralità di una lingua internazionale pianificata e neutra. A questo punto la scelta non puo' se non cadere sull'Esperanto: cento anni di vita hanno costituito per questa lingua una creazione continua e una costante conferma. (...) Tuttavia, il mio problema, il problema politico, è un altro e precisamente il seguente. Io ritengo che una lingua internazionale in funzione di lingua franca - l'Esperanto - sia assolutamente

necessaria e che la sua affermazione possa realizzarsi, se riusciamo a inserire nel corso di questa generazione (ma in questa: dopo sarà troppo tardi) elementi di decisione legislativa e pratica che portino l'individuo, e specialmente il bambino, all'acquisizione di questo strumento d'importanza essenziale per lo sviluppo della sua personalità e per la progressiva formazione di una rete di rapporti semplificati di comunicazione internazionale, il che mi sembra indispensabile per l'individuo come per la società. (...) .

- Sig.ra Anne VAN LANCKER, SP/PSE, Belgio

»Quanto all'impiego dell'esperanto nelle istituzioni europee, penso che sia molto importante difendere, come un diritto democratico, l'uso della propria lingua in seno al Parlamento Europeo. Prima di tutto credo che - se un giorno si dovrà trovare una soluzione pratica alla questione linguistica nelle istituzioni europee - l'esperanto sarà una valida soluzione. A questo proposito penso che l'esperanto dovrebbe entrare nella vita normale di tutti. A tal fine le scuole dovrebbero impegnarsi in modo del tutto particolare.

- Frederik WILLOCKX, SP/PSE, Belgio

»Il problema delle lingue nell'Unione Europea dà luogo a sempre maggiori problemi. Tuttavia non desidero che una qualsiasi questione di "praticità" divenga un argomento per eliminare lo status giuridico delle lingue minori. Ciò nonostante non dobbiamo restare ciechi davanti alle crescenti difficoltà nelle istituzioni europee. Effettivamente, da tale punto di vista e a lungo termine, dovremo forse pensare a una lingua sovrannazionale come l'esperanto .

 
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