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Conferenza Partito radicale
Partito Radicale Paolo - 20 ottobre 1995
Lingua internazionale
non mi convince afatto la stessa locuzione DIRITTO ALLA LINGUA, che è concetto che rileva soltanto là dove una lingua, il suo uso, sia minacciato. Ma mi sembra che il nostro problema non sia quello di conservare le lingue, o i dialetti. Non solo quello, almeno.

Il problema vero, e quello che a me, almeno, da radicale, in teressa di più, è che non esista il DIRITTO DELLA LINGUA, il DIRITTO INTERNAZIONALE DELLA COMUNICAZIONE LINGUISTICA. In tutti gli aspetti della esistenza umana il problema non è quello della affermazione del diritto soggettivo, ma quello di creazione di diritto oggettivo, che garantisca e faccia viver il dirito soggettivo.

Non esiste il diritto a navigare. Non è un diritto soggettivo, se non in certi rarissimi casi. Esiste invece un sistema giuridico internazionale che si chiama Diritto DELLA navigazione. Insomma, quella attività umana è regolata da un aserie di norme. Ma a nessuno verrebbe in testa di battersi per il diritto a navigare. Non in Europa, alemno.

Temo che se la battaglia sulla lingua internazionale rimane una questione di rivendicazione del diritto alla propria lingua da parte di minoranze linguistiche, resterà questione marginale. Se invece si coglierà, da parte del PR, il vero problema, la questione linguistica potrà divenire centrale. E dunque la UE, intanto, deve creare il sistema giuridico della comunicazione internazionale. E noi non dobbiamo metterci a promuover una lingua piuttsoto che un'altra.

 
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