Bruxelles, li 25 ottobre 1995
Egregio Signor Presidente,
la situazione nel Tibet è, come molto probabilmente Ella sa, disperata. Dopo oltre 45 anni di occupazione del territorio tibetano da parte della Repubblica Popolare Cinese e dopo una decina d'anni di trasferimenti massicci, pianificati e forzati di popolazioni cinesi verso il Tibet, il popolo tibetano rischia, letteralmente, di scomparire del tutto dalla faccia della terra di qui a pochi anni.
La gravità di questa situazione, il pericolo concreto e sempre più prossimo di estinzione per diluizione del popolo tibetano, il persistere del Governo di Pechino nel rifiuto pervicace di ogni forma di dialogo con il Dalai Lama e il Governo tibetano in esilio ci hanno portati a decidere di rafforzare la lotta nonviolenta per la sopravvivenza del Tibet e la sua liberazione.
In particolare stiamo organizzando una campagna mondiale di sensibilizzazione delle Regioni, delle province e delle città. E' per questo che Le proponiamo - così come ai Suoi colleghi presidenti delle province d'Europa, a molti sindaci - di fare sventolare una bandiera nazionale tibetana sul pennone della sede della provincia, il 10 marzo prossimo, anniversario della insurrezione nonviolenta di Lhasa nel 1959. A testimonianza della solidarietà della provincia che Ella governa, con la causa di una delle popolazioni più martoriate sul pianeta.
Accanto a questa iniziativa altre sono possibili, in particolare tutte le iniziative di informazione e di sensibilizzazione dei cittadini della Sua provincia sulla situazione nel Tibet. A tal proposito siamo naturalmente a Sua disposizione per ogni informazione che Ella giudicherà necessaria.
Come è facile comprendere, un'iniziativa di questa dimensione necessita anche di risorse finanziarie importanti tra l'altro per la pubblicizzazione delle adesioni sugli organi di informazione internazionale, il confezionamento e la spedizione delle bandiere, il recapito di questa proposta al maggiore numero dei sui colleghi, ad un grande numero di sindaci. Al fine di distribuirne i costi sul più alto numero di partecipanti, Le proponiamo di farci pervenire insieme alla Sua adesione un contributo finanziario proporzionale alla dimensione della Sua provincia. Noi le faremo pervenire la bandiera nazionale tibetana (1,40 m x 2,10 m). Abbiamo pensato che tale contributo possa oscillare tra un minimo di 300 dollari per le province più piccole, fino ad arrivare ai 1.500 dollari che abbiamo fissato quale quota minima per le grandi province.
Abbiamo appena ricevuto le prime adesioni di sindaci. Si tratta: per l'Italia, di Francesco RUTELLI, sindaco di ROMA, di Valentino CASTELLANI, sindaco di TORINO, di Raimondo FASSA, sindaco di VARESE, e di Paolo A. M. AGOSTINACCHIO, sindaco di FOGGIA; per la Croazia, di Slatko KRAMARIC, sindaco di OSIJEK; per la Polonia, di Josef LASSOTA, sindaco di CRACOVIA e di Wojciech KRACZMAREK, sindaco di POZNAN; per la Francia, di Noël MAMERE, sindaco di BEGLES e deputato europeo, Jacques GUYARD, Sindaco di EVRY, deputato, Jean-Claude ANDRIEU, sindaco di CARPENTRAS, e GALIZI, sindaco di PEYRUIS; per l'Ucraina, di Mikhail POZHIVANOV, sindaco di MARIUPOL.
Con la viva speranza che Ella vorrà sostenere questa iniziativa, La preghiamo di gradire, Signor Presidente, i nostri più cordiali saluti,
Piero VERNI Olivier DUPUIS
Presidente dell'Associazione Segretario del Partito Radicale
Italia-Tibet (**) transnazionale e transpartito (*)
In allegato:
1. appello "Libertà per il Tibet"
2. modulo di adesione e modalità di sottoscrizione
3. un articolo di presentazione della situazione in Tibet di Michael C. van Walt van Praag
4. il testo della risoluzione adottata dal Parlamento europeo nel luglio scorso;
5. il testo della risoluzione adottata dal Congresso americano;
(*) Il Partito Radicale è una organizzazione politica transnazionale e transpartita. Ovvero una organizzazione che raggrupa cittadini e parlamentari di varie appartenenze politiche nazionali che vogliono impegnarsi su alcune precise campagne. Le attuali campagne del PR sono: l'abolizione universale della pena di morte; l'istituzione di un tribunale penale internazionale permanente; la revisione in senso antiproibizionista delle leggi e delle convenzioni internazionali in materia di droga; l'aiuto alla Bosnia attraverso, in particolare, la sua immediata adesione all'Unione europea; la questione della comunicazione e della democrazia linguistica al livello mondiale e, ovviamente, la libertà per il Tibet. Il Partito Radicale non concorre alle elezioni nazionali, regionali o locali. Ha recentemente ottenuto lo status consultivo di categoria 1 delle Nazioni Unite.
(**) L'Associazione Italia-Tibet si propone di sostenere il lavoro del Dalai Lama, massima autorità politica e religiosa del Tibet, e del suo governo in esilio, affinché al popolo tibetano venga riconosciuto il diritto all'autodeterminazione e gli siano garantite le fondamentali libertà civili. A questo scopo l'Associazione organizza in Italia manifestazioni politiche e culturali al fine di promuovere la conoscenza delle effettiva realtà tibetana.