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Conferenza Partito radicale
Partito Radicale Olivier - 4 novembre 1995
Lettera agli iscritti

Bruxelles-Roma, 3 novembre 1995

Cara amica, caro amico,

mentre ti scriviamo,

cominciano ad arrivare le prime - ed importanti - adesioni di sindaci di città europee al nostro appello "Libertà per il Tibet". Roma, Sarajevo, Cracovia, Poznan, Osijek, Torino, Foggia, Varese, Carpentras, Evry, ... e stiamo lavorando freneticamente perché ce ne siano tante, centinaia di altre, di città che facciano sventolare sul pennone del proprio comune la bandiera nazionale tibetana il 10 marzo 1996: cosicché quel giorno sia visto ovunque come giorno di solidarietà concreta con il popolo tibetano, perché il Tibet viva.

Intanto insieme ai nostri amici tibetani, ai Comitati di sostegno al popolo tibetano, all'intergruppo Tibet del Parlamento europeo, stiamo anche mettendo a punto il grande appuntamento europeo che abbiamo progettato per il 10 marzo a Bruxelles: una manifestazione che si svilupperà dal Parlamento europeo fin sotto l'Ambasciata cinese presso l'Unione europea.

Mentre ti scriviamo,

a Mosca e a Roma, deputati di quei parlamenti nazionali hanno presentato una mozione nella quale viene condannata l'invasione e l'occupazione del Tibet da parte della Repubblica Popolare di Cina. Qualche giorno fa' una mozione simile è stata votata in Lussemburgo. In Francia una analoga iniziativa è in preparazione. Il testo base di queste mozioni lo abbiamo preparato e diffuso in oltre 25 parlamenti. "Nello stesso giorno, alla stessa ora, in molti parlamenti del mondo" un motto, uno slogan che non abbiamo solo ripetuto, ma che stiamo utilizzando e praticando quasi fino alla nausea da quando abbiamo imboccato, otto anni fa, il cammino per la costruzione del primo partito transnazionale e transpartito, ad adesione diretta dei suoi membri.

Mentre ti scriviamo,

una delegazione del PR è appena tornata da un viaggio a Cuba dove ha potuto incontrare la moglie di Francisco CHAVIANO e decine di dissidenti. 14 di loro sono sin d'ora iscritti al Partito Radicale del 1996. Stiamo lottando - assieme agli iscritti radicali a Cuba, a gruppi di esuli cubani a Miami - per la libertà di Francisco CHAVIANO, condannato a 15 anni di galera da un tribunale militare cubano: da oltre un anno nel carcere di Punta del Este, vicino a La Avana. E, attraverso la battaglia per la libertà di Francisco, per la libertà di tutti i prigionieri di opinione di Cuba, per la democrazia a Cuba.

Mentre ti scriviamo,

da New York, dove come sai possiamo agire dall'interno delle Nazioni Unite grazie allo status di ONG di categoria 1 che abbiamo ricevuto pochi mesi fa, e dalle altre nostre sedi stiamo lavorando perché dai Ministeri degli esteri di numerosi Paesi giungano le necessarie sollecitazioni perché le Nazioni Unite istituiscano finalmente il Tribunale Internazionale Penale Permanente, primo strumento permanente di giustizia internazionale, ma anche strumento concreto di deterrenza e di prevenzione dei conflitti.

Mentre ti scriviamo,

con i nostri amici esperantisti dell'ERA, stiamo raccogliendo adesioni di parlamentari europei su di un testo-appello per la democrazia linguistica, per l'avvio di uno studio sulla istituzione di una lingua federale europea. Un tema, quello della democrazia linguistica e della comunicazione di cui nessuno si occupa, di cui nessuno parla.

Mentre ti scriviamo,

si è appena concluso a Tunisi un convegno sulla questione della pena di morte nella cultura musulmana e araba. In Ukraina, su iniziativa del neo ministro della giustizia, Sergej GOLOVATYI, iscritto al nostro partito, è stata istituita una moratoria delle esecuzioni capitali. Ovunque stiamo lavorando, con gli amici di "Nessuno Tocchi Caino" perché almeno 10 Paesi si facciano promotori nella prossima Assemblea Generale dell'ONU (1996), dell'istituzione di una moratoria universale della pena di morte.

Mentre ti scriviamo,

stanno per uscire della tipografia le edizioni inglese e francese del 1000 lire "Basta con il proibizionismo", materiale essenziale per rilanciare nei parlamenti nazionali la nostra campagna di denuncia delle convenzioni internazionali in materia di droga.

Mentre ti scriviamo,

stiamo, come vedi, lavorando quotidianamente da Bruxelles, da Roma, da New York, da Mosca o da Budapest, per dare corpo, concretezza ad una tua, nostra intuizione di 7, 10, 15 anni fa, quando avviammo le prime grandi battaglie transnazionali di civiltà, contro lo sterminio per fame nel mondo, per l'abbandono del nucleare (anche i Paesi che hanno abbandonato il nucleare continuano a rifornirsi di elettricità dai paesi che invece lo producono), per il federalismo europeo (siamo tuttoggi senza politica estera europea, senza politica di sicurezza europea, senza un vero e proprio governo europeo dell'economia, dell'ambiente, della vita dei cittadini, ...).

Mentre ti scriviamo,

continuiamo pero' a fare i conti con dei debiti seppur diminuiti dal nostro ultimo congresso, sempre pesantissimi (intorno al milione e mezzo di dollari), a fare i conti, quotidianamente, con una pochezza di mezzi che ci obbliga a rimandare altre iniziative essenziali, come, per fare solamente un paio di esempi, la diffusione ad un grande numero di sindaci d'Europa della richiesta di aderire alla nostra campagna "una bandiera per il Tibet", o la pubblicizzazione, come avremmo voluto, sull'"International Herald Tribune" della nostra campagna per l'istituzione del Tribunale Internazionale Penale Permanente.

Mentre ti scriviamo,

stanno arrivando le prime iscrizioni al Partito Radicale del 1996. Dall'Italia, ormai già più di 200. Ma anche dai nostri amici Tibetani. Da dissidenti cubani, in carcere o in precaria libertà provvisoria. Da chi, un po' ovunque nel mondo, lotta per la loro libertà (quindi per la tua, la nostra libertà).

Mentre ti scriviamo,

ti chiediamo di andare a trovare il tuo sindaco per convincerlo di aderire alla campagna "Libertà per il Tibet" dando, anche lui, anche il suo comune, il suo obolo a questa campagna;

ti chiediamo di inviare subito a Fidel CASTRO la cartolina allegata per la libertà di Francisco CHAVIANO, per la libertà di prigionieri politici di Cuba;

ti chiediamo di essere nuovamente o per la prima volta, parte, corpo, respiro, mente, braccio del tuo, del nostro Partito Radicale, iscrivendoti al Partito Radicale 1996.

Danilo QUINTO Olivier DUPUIS

(Tesoriere) (Segretario)

PS.1. modalità di iscrizione

PS.2. traduzione della cartolina a Fidel CASTRO:

Signor Presidente,

la caduta della Cortina di Ferro ha consentito anche al Suo Paese di avviare un nuovo confronto con il mondo libero. Ma, per motivi che in questa sede non interessa rievocare, il Suo paese non riesce ancora a superare la crisi profonda che rende difficile il dialogo. Una crisi che è anzitutto una crisi di libertà e di democrazia.

Centinaia di prigionieri di opinione marciscono tuttora nelle prigioni cubane e la vita sociale, civile, politica e economica è soffocata. I trattati internazionali che Cuba ha sottoscritto, le leggi e la Costituzione cubane, non sono applicati.

Prima che sia troppo tardi, prima che la storia lasci la liberazione cubana al fallimento, occorre fare delle scelte coraggiose, occorre mettere in opera delle indispensabili riforme. E' necessario, Signor Presidente, che dia questo segnale che il mondo si aspetta da Lei.

Con fiducia e speranza,

(Firma)

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