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Conferenza Partito radicale
Broccatelli Umberto - 6 novembre 1995
ALTRE OPINIONI DI EUROPARLAMENTARI SULL'ESPERANTO,
raccolte su iniziativa di Germain Pirlot (Belgio), oltre a quelle già pubblicate, sono le seguenti:

Se lo statuto delle lingue necessita di modifiche, ciò deve avvenire con grande cautela e dopo profonda riflessione. Secondo me ciò non deve aver luogo con un sistematico allontanamento delle lingue minori, ma nel rispetto di tutte le lingue. Ritengo che debbano essere prese in considerazione tutte le soluzioni che rispettano a tali condizioni. Perciò non escludo l'uso di una lingua neutrale come l'esperanto. Uno studio approfondito di tutte le possibilità non costituisce un lusso superfluo. (S.ra Marianne THYSSEN, CVP/PPE, (Belgio).

Secondo me, l'Unione Europea deve usare tutti i mezzi per garantire per il futuro il mantenimento di tutte le lingue ufficiali. A tal proposito l'esperanto può, più che probabilmente, svolgere il ruolo di lingua-ponte. In tal modo non solo garantiremo a ciascuno l'uso della propria lingua, ma anche sarà forse facilitata la comunicazione. (Jaak VANDEMEULEBROUCKE, VU/ARE, Belgio).

So che molti dei nostri Verdi sono assai entusiasti dell'esperanto e io quindi chiederò loro di fornirmi osservazioni e suggerimenti sull'esperanto, da presentare al Parlamento Europeo. (S.ra Nuala AHERN, GP/V, Irlanda).

Si deve studiare l'idea di promuovere l'uso dell'esperanto nell'Unione Europea. A tale proposito si deve esaminare la possibilità di procurare sovvenzioni da parte dell'Ufficio Europeo per le Lingue Meno Usate. (Niall ANDREWS. FF/PPE, Irlanda).

Sono stata presente a numerosi convegni di esperantisti e continuerò a farlo. (S.ra Mary BANOTTI, FG/PPE, Irlanda).

Sarò ben lieto di prendere in considerazione la questione esperanto e di fare quanto mi sarà possibile per essere di aiuto. (Gerard COLLINS, FF/RDE, Irlanda).

Certamente prenderò in considerazione l'esperanto e i punti da voi menzionati. (Pat COX, NP/ELDR, Irlanda).

Mentre prevediamo un'ulteriore ingrandimento dell'Unione Europea, i costi dei servizi di traduzione sono già esorbitanti. Tuttavia ritengo che, se la diversità culturale dell'Unione non sarà conservata, l'Unione, pur essendo più grande, non sarà più profonda e alla fine avremo costruito sulla sabbia. Forse l'esperanto ci presenterà una possibilità di superare alcune delle difficoltà connesse e io studierò costantemente le possibilitù di usare tale lingua. (Brien CROWLEY, FF/RDE, Irlanda).

Ho ricevuto le vostre osservazioni sull'uso dell'esperanto e le terrò presenti per quando l'argomento verrà discusso nel Parlamento. (John CUSHNAHAN, FG/PPE, Irlanda).

Il possibile uso dell'esperanto non mi causa nessun problema. Darei il benvenuto a un tale sviluppo, come darei il benvenuto, naturalmente, all'irlandese come lingua di lavoro nell'Unione Europea. (Pat the Cope GALLAGHER, FF/RDE, Irlanda).

M'interessano molto i particolari sull'esperanto che mi avete mandato, e mi piacerebbe dare qualsiasi possibile sostegno a una risoluzione che chieda un ulteriore riconoscimento di tale lingua. (Mark KILLIKEA, FF/RDE, Irlanda).

Grazie per la vostra lettera e per le informazioni sull'esperanto. Conserverò tali informazioni in un dossier per il momento in cui la cosa sarà discussa nel Parlamento Europeo. (Joe MARTIN, FG/PPE, Irlanda).

Fate sapere che io seguirò la politica di introdurre l'esperanto nel Parlamento Europeo. (S.ra Patricia McKENNA, GP/V, Irlanda).

 
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