e vien chiesto di farlo giustamente apponendo il "titolo" sulla tessera.orbene sulla tessera ci sono quegli aggettivi caratterizzanti il partito che no rappresentano necessariamente delle campagne o delle lotte del periodo, ma dei dati caratterizzanti.
che si sia per il diritto alla comunicazione mi pare difficile non concordare. che il partito sia un partito esperantista, dopo che gli esperantisti han fatto di tutto ma mai un partito, o sinanche un movimento di lotte -ribadisco- politico, ce ne corre.
il partito radicale non è esperantista, è per il diritto alla comunicazione, se si vuole anche per l'esperanto, ma non è un partito esperantista.
cosi' come mi meraviglierei (ma non mi suiciderei) se esistesse un partito italianista. non regge.
dopodichè sugli aggettivi che appaiono sulla tessera siamo tutti d'accordo, io non sarei d'accordo per esempio di aggiungerci esperantista. cosa che sottoscriverei nel caso si decidesse di mettere sulla tessera le campagne in corso e allora ci andrebbe o "per il diritto alla comunicazione" (come richiamato da tutino) o "per una lingua veicolare" che è la campagna politica.
Insomma è come se per la campagna antiproibizionista sulle droghe (ma sulla tessera c'è solo "antiproibizionista" e nessun se ne lamenta) si chiedesse di mettere sulla tessera, a seconda delle convinzioni, il riferimento allo strumento "legalizzazione delle droghe leggere e distribuzione controllata di eroina" e che ci scriviamo "legalizzazionista e distribuzionista"? o avete altri suggerimenti?
Il problema che è inutile seppellire con del ridicolo vittimismo è che il partito capisce "il diritto alla comunicazione" o "per una lingua veicolare", non capisce e non riesce a capire la lotta per l'esperanto perchè in aunto tale non è comprensibile, anche se l'esperanto è il miglior strumento.
Si puo' far finta che non sia cosi' e piangersi addosso, ma non serve a nulla.