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Conferenza Partito radicale
Partito Radicale Olivier - 29 novembre 1995
Tibet/Panchen Lama: comunicato stampa

I CINESI RICONOSCONO IL LORO PANCHEN LAMA, SECONDA' AUTORITA' RELIGIOSA DEL BUDDHISMO TIBETANO. ENNESIMO ATTO DI INTROMISSIONE VIOLENTA NELLE PROCEDURE RELIGIOSE DEL BUDDHISMO TIBETANO.

Bruxelles, 29 novembre 1995. E' giunta alla fine la notizia: i cinesi di Deng hanno deciso di riconoscere il "loro" Panchen Lama, seconda autorità religiosa del buddhismo tibetano, contravvenendo al riconoscimento già avvenuto nel mese di giugno di Gedun Choekyi Nima da parte del Dalai Lama.

Non era stato sufficiente ai cinesi di Deng rapire il vero Panchen Lama, nasconderlo per mesi e tuttora, far sparire i genitori, arrestare i monaci incaricati di istruire la questione e a obbligarli a seguire i famigerati "corsi di rieducazione" a Tashi Lumpo, sede del Panchen Lama.

E' non è stato nemmeno sufficiente che il Parlamento europeo approvasse, su iniziativa di deputati iscritti al PR, nel mese di luglio una risoluzione d'urgenza sul caso del Panchen Lama nella quale veniva condannata duramente l'invasione e l'occupazione militare del Tibet.

Fino alla fine abbiamo sperato che le autorità cinesi avessero potuto compiere un atto di raggionevolezza, non intromettendosi nelle pratiche religiose che portano al riconoscimento del Panchen Lama. Invece il regime comunista e ateo cinese ha preferito intromettersi in modo coercitivo e violento nelle pratiche religiose di un popolo, quello tibetano, che sta giorno dopo giorno scomparendo nel nulla, portandosi nella propria tomba un patrimonio culturale, religioso, linguistico unico al mondo.

Come Partito Radicale, transnazionale e transpartito, annunciammo che continueremo in tutti i luoghi istituzionali possibili, dalle Nazioni Unite all'Alto Commissariato per i Diritti Umani, dal Parlamento europeo a molti parlamenti nazionali, a lottare perché vengano ristabiliti la legalità e il rispetto dell'integrità religioso, culturale e politica del popolo tibetano.

Partito Radicale

Via di Torre Argentina, 76

 
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