(AGI) - Firenze, 5 dic. - Potrebbe essere riaperta, a Firenze, l'inchiesta sull'esponente radicale Andrea Tamburi, morto a Mosca, nel febbraio '94, in circostanze rimaste finora in gran parte da chiarire. E' un'ipotesi che viene valutata dal Sostituto Procuratore della Repubblica Bruno Maresca - che nei giorni scorsi aveva chiesto l'archiviazione, a seguito della scarsa collaborazione offerta dalle autorità russe - dopo che gli sono pervenuti, tramite il Ministero di Grazia e Giustizia, una serie di atti da Mosca. Si tratta di testimonianze che sembrerebbero far escludere che Tamburi, un fiorentino che operava nella capitale russa per conto del movimento radicale, sia rimasto vittima di un incidente stradale. Tale spiegazione della morte dell'uomo era stata data dalla polizia moscovita. A tale ipotesi era stata peṛ contrapposta quella di un'aggressione, forse a sfondo politico, compiuta contro il Tamburi, morto qualche giorno dopo all'ospedale. Un'ipotesi che sembṛ avvalorata anche dall'autopsia sul corpo
della vittima, eseguita in Italia. In questo senso sembrano andare ora le nuove testimonianze giunte da Mosca. Anche se i documenti richiesti alle autorità russe e pervenuti al magistrato non sono completi, tuttavia si sta appunto valutando se riaprire l'inchiesta.
Red-Nac/Chi
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