Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
lun 21 apr. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza Partito radicale
Partito Radicale Budapest - 20 dicembre 1995
LIBERTA' PER IL TIBET-FAX N.1

Bollettino di informazione sulle campagne del Partito Radicale Transnazionale per la libertà del Tibet.

Numero 1 del 20 dicembre 1995

Redazione: rue Belliard 89 - Rem 508, 1047 Bruxelles (B); tel.+32-2-2304121, fax +32-2-2303670

E-mail: Radical.party@agora.stm.it.

WWW-Url: http//:www.agora.stm.it/pr - Telnet: Agora.stm.it

Per maggiori informazioni: Conferenza Tibet e Notizie Tibet su Agorà Telematica (Telnet)

LE COMUNITA' TIBETANE IN EUROPA

I TIBET SUPPORT GROUPS EUROPEI

IL PARTITO RADICALE

hanno deciso, nel corso di una riunione svoltasi a Strasburgo, il 14 e il 15 dicembre 1996 di indire il 10 marzo 1996 una prima manifestazione europea che inizierà di fronte al Parlamento europeo e si concluderà di fronte all'Ambasciata cinese. E' stato fissato come obiettivo quello di portare, da tutte le parti d'Europa, almeno 5000 persone a Bruxelles.

Anche nell'intento di far crescere la mobilitazione da qui al 10 marzo, è stato deciso di incrementare l'impegno sulla campagna "una bandiera per il Tibet". L' obiettivo minimo e' stato fissato nel raggiungimento di 500 comuni.

Il Seminario di Strasburgo ha inoltre approvato una Piattaforma di programma della manifestazione (che, per ragioni di spazio, sarà pubblicata nel prossimo "Freedom for Tibet - Fax").

A Strasburgo è stato deciso di eleggere un Coordinamento europeo, con sede a Bruxelles, formato da Piero VERNI, presidente dell'Associazione "Italia-Tibet", Patrick MATTON, presidente di "Les Amis du Tibet - Belgique", Tenzin EMCHI, presidente della Comunità tibetana in Svizzera e Olivier DUPUIS, segretario del PR, coadiuvati da una serie di coordinamenti nazionali (a pagina due un primo elenco dei coordinamenti).

SEMINARIO DI STRASBURGO

I 14-15 dicembre si è svolto a Strasburgo un seminario organizzativo sulla questione del Tibet al quale hanno partecipato oltre cento persone, rappresentanti dei Tibet Support Group europei, esponenti delle comunità tibetane, del Partito Radicale, di organizzazioni sindacali e numerosi europarlamentari, tra cui James MOORHOUSE e Gianfranco DELL'ALBA dell'Intergruppo Tibet al PE.

Ai lavori sono intervenuti Tempa TSERING, segretario del Governo Tibetano per le relazioni internazionali, Dawa THONDUP e Chungdak D-GOREN, rappresentanti del Dalai Lama a Parigi e Ginevra portando importanti contributi sullo stato delle condizioni del popolo del Tetto del Mondo. Sulla questione delle prospettive di lavoro verso le Nazioni Unite è intervenuto Marino BUSDACHIN, rappresentante del PR a New York.

Il dibattito, durato due giorni, ha individuato numerosi punti di azione per le campagne in corso ed ha sottolineato l'urgenza di incrementare al massimo lo sforzo di tutti per sensibilizzare ed informare a tutti i livelli possibili, dai cittadini alle istituzioni, sull'evolversi tragico della situazione in Tibet. Durante le giornate del seminario è stato dato l'annuncio della votazione di due importanti risoluzioni approvate dal PE sul Panchen Lama e sul dissidente cinese in carcere WEI Jingsheng.

UNA BANDIERA PER IL TIBET

Ad oggi sono 47 i sindaci di 14 differenti paesi che hanno aderito alla iniziativa di issare per il prossimo 10 marzo la bandiera tibetana sul pennone comunale. Tra le ultime adesione, quella del sindaco di Strasburgo e membro del Parlamento europeo, Catherine TRAUTMANN (nel prossimo numero di "Freedom for Tibet - Fax", l'elenco completo dei sindaci che hanno aderito).

APPELLO A BOUTROS GHALI PER L'INCONTRO CON S.S. IL DALAI LAMA

Sono oltre cento i parlamentari che hanno già sottoscritto l'appello al segretario generale delle Nazioni Unite, Boutros Ghali perché riceva al più presto il Dalai Lama per individuare con lui le tappe possibili di una iniziativa che consenta di ristabilire nel Tibet il diritto e la legalità internazionali violati.

PARLAMENTO EUROPEO: RISOLUZIONE SUL PANCHEN LAMA

Durante i lavori del Seminario di Strasburgo che si stava svolgendo in contemporanea ai lavori della sessione del Parlamento europeo gli eurodeputati MOORHOUSE, DELL'ALBA hanno dato l'annuncio del voto in aula di una importante risoluzione sul caso del PANCHEN LAMA.

Il testo approvato "condanna l'ingerenza del governo della Repubblica popolare cinese nella designazione del candidato al titolo di Panchen Lama, che rientra nelle competenze di carattere rigorosamente religioso, nonché l'intronizzazione forzata del candidato imposto dalle autorità cinesi" e "chiede che le autorità cinesi si impegnino a non esercitare pressioni e intimidazioni di sorta su Gedhun CHOEKYI NYIMA e sulla sua famiglia, soprattutto per ciò che riguarda il libero esercizio del suo ruolo spirituale di Panchen Lama". Inoltre il PE "ritiene che la decisione finale per quel che riguarda il progetto PANAM, dell'UE nel Tibet, non debba essere adottata fintantoché non saranno soddisfatte le richieste espresse (dalla stessa risoluzione)".

WEJ NOBEL PER LA PACE 1996: LA RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

La raccolta di adesioni per la candidatura del dissidente cinese incarcerato WEI Jingsheng a premio Nobel per la pace 1996, lanciata dalla "Casa cinese della Democrazia" di Parigi e dal Partito Radicale continua. In questa settimana si sono aggiunte numerose firme provenienti dal Parlamento europeo e dai parlamenti nazionali di Romania, Italia e Ungheria per un totale di 82.

Contemporaneamente il PE ha approvato durante l'ultima sessione dei lavori si iniziativa degli eurodeputati MAMERE (ARE), MOORHOUSE (PPE), AGLIETTA (Verdi) e LARIVE (ELDR) una risoluzione sulla ingiustificabile nuova condanna di WEI Jinsheng, chiedendone la immediata liberazione insieme a quella di tutti i detenuti per reati di opinione. Nella risoluzione il PE "insiste affinché la Commissione e il Consiglio valutino le modalità migliori per avviare un'azione congiunta a norma del trattato sull'Unione europea al fine di esercitare pressioni a lungo termine sulla Cina per il rispetto dei diritti dell'uomo e considera che le politiche di investimento e commerciali debbano essere considerate gli strumenti idonei per simili pressioni".

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail