CON I RADICALI IN MARCIA PER IL TIBET
Milano - Da ben 46 anni il Tibet stato invaso dalle forze armate della confinante
Repubblica Popolare Cinese, la quale ha sottomesso la popolazione con massacri,
torture, arresti di massa. L'opera della Cina si spinta fino a distruggerne il patrimonio
ecologico, culturale e soprattutto religioso, se teniamo conto che il leader spirituale,
il Dalai Lama, esiliato dal 1949, anche il leader politico. Da tempo la causa del
popolo tibetano, che si oppone all'invasore cinese con le armi della nonviolenza
giß praticata da Gandhi, viene appoggiata dal Partito Radicale Transnazionale, che sta
organizzando una grande marcia per la libertß a Bruxelles per il 10 marzo 1996.
L'obiettivo quello di ottenere che i diritti della persona in Tibet non siano pi· violati
e che sia accolta la richiesta del legittimo governo di apertura di negoziati diretti con la
Cina per il futuro status del paese. A sostegno di questo grande evento di pace, oltre ai
"Tibet Support Groups" europei e alle comunitß tibetane, anch'essi tra i promotori, si sono
giß dichiarati 50 sindaci europei, tra i quali Flavio Poluzzi, primo cittadino di Tirano:
il giorno della marcia anche sul suo municipio sventolerß la bandiera del Tibet.
Ma sono previste ancora numerose adesione da parte di privati cittadini, associazioni, partiti
e sindacati (la CISL ha giß dichiarato la propria partecipazione).
Chiunque volesse sostenere questa iniziativa pu contattare la
"Associazione Enzo Tortora per l'iniziativa radicale e democratica" (tel. 02/58314049)
e "L'associazione Italia-Tibet" (tel. 02/70638382)