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Partito Radicale Centro Radicale - 10 gennaio 1996
Esperanto
ASFISSIA LINGUISTICA AL PARLAMENTO DI STRASBURGO

Con undici lingue ufficiali, il budget degli interpreti supera del 40 % le previsioni. una tendenza che l'allargamento ai paesi dell'Est rischia di rafforzare.

di Stéphane Kovacs

Le Figaro, 2 gennaio 1996

Undici lingue ufficiali sono utilizzate al Parlamento di Strasburgo: Il budget per gli interpreti supera le previsioni del 40 %.

Ad ogni riunione si richiedono da 33 a 35 interpreti. il 45 % dello spazio di ogni sala è occupato dalle cabine di traduzione.

L'allargamento ad est aggraverà una situazione che già costringe ad impiegare fino a 460 interpreti a Strasburgo.

L'inglese è in testa, davanti al francese et al tedesco nei corsi di lingua offerti al Parlamento europeo.

Al Parlamento europeo ormai non ci sono più quasi che le istruzioni per gli incendi et le raccomandazioni all'igiene nei bagni a non essere ancora tradotte in undici lingue. Undici lingue ufficiali dal gennaio 1995, più dell'ONU. Cominciano ad essere troppe.

L'unione europea è il più grande datore di lavoro di interpreti al mondo. possiamo avere fino a 460 interpreti solo a strasburgo, sottolinea Olga Cosmidou, direttore dell'interpretazione. Ho calcolato 55 000 giornate d'interpreti l'anno scorso. Undici lingue danno 110 combinazioni diverse possibili. Con l'entrata dell'Ungheria, della Repubblica Ceca, della Slovacchia et della Polonia, supereremmo le 200 combinazioni!

A ogni riunione si riuniscono 33 o 35 interpreti. all'interno di ogni sala il 45 % circa dello spazio è occupato dalle loro cabine! Talvolta per tradurre dallo svedese al greco, per esempio, si è costretti a passare per due tappe. Con il rischio di snaturare il messaggio: è il principio del telefono arabo!, prosegue Olga Cosmidou. Scivoloni ce ne sono stati parecchi come ad esempio i famosi aerei a pilota automatico sorvolanti le centrali nucleari che, di tappa in tappa, si sono trasformati in aerei senza pilota che prendono di mira le centrali nucleari.

Ai primi giorni dell'Europa tutti parlavano francese al Parlamento di Strasburgo. Quando sono arrivati gli inglesi, hanno tentato di imporre la loro lingua. poi ciascuno ha voluto utilizzare la propria. I lussemburghesi hanno accettato che la loro non fosse rappresentata. Gli irlandesi hanno risparmiato all'Europa il gaelico - tranne che per i documenti fondamentali, come i trattati di Roma e Maastricht, di cui esiste una versione in gaelico.Alcuni eurodeputati, come l'ex presidente del Parlamento europeo, lo spagnolo Enrique Baron Crespo o il decano dell'Assemblea, l'arciduca Otto d'Absburgo possono lavorare in cinque lingue. un eletto che non parli alcuna lingua straniera ha meno possibilità di far avanzare i suoi dossier o di essere promosso ad un posto di responsabilità. E per le interviste alle radio e TV straniere, i poliglotti sono evidentemente i preferiti. Sono molto infastidito quando la BBC chiede delle reazioni di deputati francesi..., confida Antoine Ripoll, addetto stampa del gruppo Unione per

l'Europa (UPE) che raccoglie principalmente eletti francesi del RPR e italiani di Forza Europa.

Brutto .... sciocco!

La domanda di formazione è in crescita. circa 602000 ecu (4 milioni di franchi) sono stati assegnati nel 1995 ai corsi di lingue. attualmente 171 parlamentari seguono corsi di lingue particolari. In testa l'inglese, davanti al francese e al tedesco.

Bisogna sapersi offrire come capro espiatorio, quando un politico si rende conto di aver detto qualcosa che non avrebbe dovuto dire, racconta un interprete. del resto se il dibattito s'inasprisce e volano gli insulti, l'interprete deve sempre tenersi al di qua: Quando un deputato urla brutto stronzo traduco sciocco, va!, spiega Anne-Marie Widlund-Fantini, che parla sette lingue.

Il budget 1994 ammontava a 18 milioni di ecu (120 milioni di franchi) Quello per il 1995 supera i 25 milioni e rappresenta più del 3 % del bilancio totale del Parlamento. Nella prospettiva dell'allargamento un idea di Alain Lamassoure, molto criticata all'epoca, torna sul tappeto. L'ex ministro per gli affari europei aveva proposto alla fine del 1994 un regime ridotto di cinque lingue di lavoro - tedesco, inglese, spagnolo, francese e italiano.

Incaricata di stabilire il bilancio 1996 e di trovare soluzioni per una migliore gestione, Nicole Perry, vice-presidente (PS) del Parlamento, pubblicherà in dicembre il suo rapporto. Nel 1994 abbiamo superato del 40 % il bilancio preventivo: si usa l'interpretazione come se fosse acqua, senza preoccuparsi che la sorgente possa esaurirsi! esclama lei. Comunque ho preso la decisione di salvaguardare il multilinguismo: non si può fare della conoscenza delle lingue una condizione d'eleggibilità, altrimenti saremmo tutti dei quadri trilingui .

Della stessa idea Bernard Stasi, deputato del Partito Popolare Europeo (democristiano), che parla quattro lingue: In seduta plenaria, non possiamo chiedere ad un deputato d'esprimersi in una lingua altra dalla sua. Ma per quanto riguarda i documenti e i gruppi di lavoro, si potrebbero forse scegliere tre o quattro lingue.

Tra il serio e il faceto, il deputato belga Fernand Herman (anche lui PPE) propone un'altra soluzione: Il prezzo che i nuovi arrivati dovranno pagare sarebbe accettare di parlare una delle nostre lingue ufficiali. il problema è che sceglierebbero per l'80% l'inglese. Per non offender ne gli inglesi ne i francesi, perché non impariamo l'esperanto ?.

 
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