SOLIDARIETA' CON IL TIBET
"Magyar Narancs": settimanale, Budapest, 7 marzo 1996
Centinaia di sindaci - tra cui 23 ungheresi - ed americani piu' organizzazioni, partiti e privati cittadini hanno aderito alla campagna promossa dal Partito Radicale Transnazionale. Lo scopo della campagna e' di attirare l'attenzione del mondo sulle violazioni dei diritti dell'uomo causati dall'invasione cinse in Tibet ed inoltre di sollecitare le autorita' cinesi ad avviare immediatamente dei negoziati con il Governo tibetano in esilio per la reintegrazione della liberta' in Tibet. I tibetani si ribellarono contro l'invasione cinese il 10 marzo del 1959 - quando l'invasione era arrivata al nono anno - ma siccome il Tibet aveva chiesto aiuto invano alla comunita' internazionale, l'esercito di liberazione popolare cinese in tre giorni, con una azione militare che fece quasi 100.000 vittime, sconfisse l'insurrezione; dei 6259 monasteri del paese ne lasciarono interi solamente 8. Circa 80.000 persone - tra cui il leader spirituale - emigrarono dal Tibet, oggi con 6 milioni di abitanti dove il Governo cinese ha
trasferito 7,5 milioni di coloni cinesi. Il Dalai Lama in esilio a Dharamsala in India, ha ricostituito il governo tibetano ed e' stato inoltre eletto il parlamento.
Il 10 marzo, quando i sindaci di piu' di 500 citta', che hanno aderito alla campagna per la liberta' in Tibet, faranno sventolare la bandiera tibetana, a Bruxelles con la partecipazione anche di numerosi parlamentari europei iniziera' una marcia di protesta che partira' dalla ambasciata cinese; saranno presenti anche membri del governo tibetano ed il presidente del parlamento in esilio. I manifestanti - esprimendo il loro sostegno agli sforzi del Dalai Lama per ripristinare la liberta' politica, culturale e religiosa del popolo tibetano - tra la altre cose chiedono che l'ONU riconosca: Il Tibet come vittima dell'aggressione cinese in violazione delle norme di diritto internazionale; che le autorita' cinesi rilascino i prigionieri per reati di opinione, garantiscano le liberta' di espressione religiosa e che non vengano esercitate pressioni sulla seconda autorita' religiosa riconosciuta dal Dalai Lama, il Panchen Lama di 6 anni e sulla sua famiglia, prigionieri delle autorita' cinesi. Nel nostro paese la "Tib
etet Segito Tarsasag" sta organizzando una manifestazione che comincera' alla 16 di fornte all'Ambasciata cinese di Budapest per concludersi in Almassy ter dove iniziera' un concerto dalle ore 18. In parallelo alle manifestazioni continua la raccolta di firme perche' il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Boutros Ghali, riceva il Dalai Lama e compia il primo passo per la liberta' in Tibet.
(traduzione dall'ungherese a cura di Tiziana Bonafedi, sede PR di Budapest)