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Conferenza Partito radicale
Partito Radicale Olivier - 7 marzo 1996
Comunicato stampa: Tibet/dispacci delle prefetture

LE PREFETTURE ITALIANE STANNO INVIANDO AI SINDACI CHE HANNO ADERITO ALLA CAMPAGNA "UNA BANDIERA PER IL TIBET" IL DIVIETO DI ISSARE LA BANDIERA TIBETANA IL PROSSIMO 10 MARZO.

LETTERA DEL SEGRETARIO DEL PARTITO RADICALE OLIVIER DUPUIS AL MINISTRO DEGLI INTERNI.

Roma, 8 marzo 1996. In queste ore, alcune Prefetture italiane stanno inviando, nei distretti di loro competenza, dispacci urgenti ai sindaci per il "non accoglimento" della decisione già da loro sancita di issare la bandiera tibetana il prossimo 10 marzo. In oltra parole i prefetti chiedono loro di rinunciare a partecipare alla campagna promossa dal Partito Radicale e dall'Associazione Italia-Tibet "Una bandiera per il Tibet". Una campagna alla quale hanno aderito oltre 550 sindaci europei ed americani e che le vedrà uniti concretamente, in occasione del 37mo anniversario dell'insurrezione di Lhasa, con uno dei popoli più martoriati della terra.

I dispacci prefettizzi fanno riferimento a norme che riguardano paradossalmente l'uso della bandiera nazionale italiana (DPCM del 1986) o addirittura delle norme fasciste (leggi del 1925 e 1929 Mussolini-Rocco) sull'uso delle bandiere straniere, ridisegnate da una sentenza del 1987 della Corte Costituzionale che annulla il potere autorizzativo e quindi interdittivo dei Prefetti in materia.

Nella lettera che il Segretario del Partito Radicale, Olivier Dupuis, ha inviato al Ministro degli Interni ricorda che, sempre dal punto di vista giuridico, "Le facciamo notare che la formula imperativa usata dal Ministero: "per norma... non può trovare accoglimento" (sottolineato), di fatto è volta ad imporre una limitazione alla libertà di espressione e di decisione dei Consigli Comunali."

Il segretario del Partito Radicale "chiede di far pervenire una circolare telegrafica a tutti i Prefetti per annullare le precedenti disposizioni, dandone notizia con il necessario risalto attraverso i mezzi d'informazione pubblica radiotelevisiva, al fine di non incidere ancor più negativamente sulla conferma delle adesioni dei Comuni italiani alla manifestazione per la libertà del Tibet."

Partito Radicale

 
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