DISCORSO DEL PRESIDENTE DEL PARLAMENTO BASCO, JOSEBA LEIZAOLA, PER COMMEMORARE IL XXXVII ANNIVERSARIO DELL'INSURREZIONE NAZIONALE DEL POPOLO TIBETANO
Bruxelles, 10 marzo 1996
Come presidente del parlamento basco, la più alta istituzione rappresentativa del popolo basco, voglio pubblicamente esprimere il nostro sostegno al popolo tibetano, nonché sottoporre alla vostra attenzione gli accordi che a tal fine sono già stati raggiunti nel nostro parlamento:
- Prima di tutto, i deputati baschi riconoscono il popolo tibetano come un popolo antico con la sua propria storia, cultura, lingua ed istituzioni, che sono state forzatamente assimilate nella cultura cinese dai tempi dell'invasione e del successivo insediamento dell'esercito cinese, e che da allora sono divenute oggetto di continue violazioni dei diritti umani.
- Salutiamo il popolo tibetano e le sue istituzioni in esilio, e manifestiamo loro la solidarietà e il rispetto del popolo basco.
- Sosteniamo il diritto del popolo tibetano di decidere liberamente il proprio futuro politico, sociale, culturale ed economico.
- Offriamo la nostra collaborazione per tutti quei progetti diretti ad aiutare il popolo tibetano in esilio, sia per coloro che desiderino ritornare nel loro paese, oppure i progetti che contribuiscano allo sviluppo della nazione tibetana.
- Chiediamo agli stati membri della Unione Europea di richiamare il governo cinese al rispetto dei diritti umani e alla volontà liberamente espressa dal popolo tibetano, e di trovare una soluzione al conflitto sul Tibet tramite il dialogo e i negoziati.
- Infine vorrei informarvi sulla costituzione nel paese basco di un gruppo chiamato "Euskadi-Tibet", con oltre 100 parlamentari delle provincie basche di Arabà, Bizkaia e Gipuzkoa, insieme a rappresentanti dei parlamenti basco, spagnolo ed europeo.
Prima di lasciare questo podio, consentitemi di concludere con qualche parola di sostegno al popolo tibetano nella nostra lingua basca, una tra le più antiche in Europa e probabilmente la più vicina alla lingua parlata molto tempo fa dai decoratori delle grotte di Altamira, Lascaux ed Erain:
Ikuspegi batez zein bestez, Tibet-eko herriaren burruka, Euskal herriaren Hahn beste edozein hizkuntz- eta kultur-gutziengorena bezalaxe, bere hil-ala-biziko burruka besterik ez da. Eta, hain zuzen ere, honako bilera hau ezin aukerakoagoa da Europaren aniztasuna onartzeko, ulertzeko eta defendatzeko, elkarmenpekotasuna gero eta nabariagoa den nazioarteko testuinguruan baina inork bere nortasuna galdu nahi ez duen garai honetan.
Cio' và ben oltre ogni altra considerazione: la lotta del popolo tibetano, cosi' come quella del popolo basco e di ogni altra minoranza linguistica o culturale, è una lotta per la sopravvivenza. Sono certo che questo forum sia capace di accettare, comprendere e difendere la pluralità dell'Europa in un contesto internazionale che diviene sempre più interdipendente, ma nel quale nessuno vuole perdere la sua propria identità.
Gora Tibet askatuta !
Lunga vita al libero Tibet !