"NOVITA' DI OGNI GIORNO"
Baku, 19 gennaio 1996
di Konstantin SHAPIRO
Il Tibet, conosciuto come "tetto del mondo", attira costantemente l'attenzione per la sua natura unica, le tradizioni antiche e forti colori nazionali. Il territorio del Tibet sotto l'aspetto amministrativo è diviso tra la regione autonoma tibetana e due vicine provincie cinesi. Nel diciottesimo secolo il Tibet è stato incluso, da parte della dinastia Manciu Zin, alla Cina, pur mantenendo un governo autonomo sotto la guida del Dalai-Lama, capo spirituale del Tibet. Nel 1959 il XIV Dalai-Lama è fuggito in esilio in India. Da allora nell'arena politica non cessano le discussioni a proposito della legittimità del potere cinese sul Tibet. Oggi presentiamo due diversi punti di vista riguardo a tale questione.
Il 14-15 dicembre 1995 al Parlamento Europeo, di Strasburgo, il Partito Radicale Transnazionale ha organizzato una conferenza sul tema "Libertà per il Tibet". I convenuti hanno deciso di attirare l'attenzione dell' opinione pubblica mondiale sul problema del Tibet. Alla conferenza erano presenti membri del Partito Radicale e esponenti di diverse organizzazioni internazionali. I nostri interlocutori sono rappresentanti di due punti di vista diametralmente opposti: un partecipante alla conferenza di Strasburgo, il dirigente dell'ufficio del Partito Radicale Transnazionale a Baku, Zeinal Ibragimov e Jui Siaogiun, Consigliere per le questioni politiche dell'Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Azerbaigian.
- Signor Ibragimov, puo' esporci, per favore, il punto di vista del Partito Radicale su questo problema.
- Nel 1996 saranno già 47 anni che il Tibet, stato indipendente e dalla storia millenaria, è stato conquistato dalle forze armate della Repubblica Popolare Cinese. Oggi, mentre nel mondo sempre piu frequente è il ricorso alla violenza come unico dialogo possibile, bisogna difendere il diritto dei tibetani a chiamarsi popolo ed a esistere come popolo.
- Perche il Partito Radicale presta tanta attenzione a questo problema?
- Questo è uno degli esempi piu ignominiosi della occupazione di un paese da parte di un altro paese. La cultura tibetana è di troppo gran valore per l'umanita per consentire che sparisca dalla faccia della terra. Il Partito Radicale si occupa molto attivamente di questo problema. Nel 1959, 1961, 1971 l'Assemblea Generale dell'ONU ha adottato delle risoluzioni di condanna della violazione dei diritti dell'uomo in Tibet da parte della Cina. A norma di legge, il Tibet fino ad oggi non ha perso il suo status: è un paese indipendente occupato illegalmente.
- Ma la Cina afferma che le sue relazioni con il Tibet sono un affare interno in quanto il Tibet è diventato parte integrante della Cina sette secoli fa...
- Nel corso della sua storia bimillenaria, il Tibet si trovó sotto l'influsso straniero soltanto per periodi brevi nei secoli trediciesimo et diciottesimo. Pochi stati indipendenti possono mostrare cifre cosi impressionanti.
- Ma la Cina non reclama alcun diritto alla sovranità sul Tibet come risultato del suo soggiogamento militare?
- In realtà, la Cina afferma che il proprio diritto alla sovranità sul Tibet non dipende né dalla minaccia della forza, né da costrizione ad un patto non reciproco, né da una lunga occupazione militare. Le pretese della Cina si basano solamente sulle citazioni della dipendenza del Tibet da alcuni governatori cinesi nel 13 e 18 secolo. Circa allo stesso modo l'Italia puo' pretendere la parte dell'Africa Settentrionale che rientrava nei possessi dell'Impero Romano. Il Partito Radicale da lungo tempo organizza azioni allo scopo di attirare l'attenzione dell'opinione pubblica mondiale su questo problema. Molto stiamo facendo per l'avvio delle relazioni ufficiali fra il Parlamento Tibetano in esilio e il Parlamento Europeo. Ogni anno, il 10 marzo, giorno dell'anniversario dell'insurrezione nonviolenta a Lhassa, capitale del Tibet, nel 1959, organizziamo manifestazioni in molte capitali del mondo davanti alle Ambasciate Cinesi a sostegno del Tibet.
- Che cosa riserva il futuro per il Tibet?
- Se tutto verrà lasciato com'è, allora si avrà la distruzione totale del popolo tibetano e della sua cultura.
- Signor Consigliere, puo' commentare l'affermazione che il Tibet indipendente è sotto l'occupazione cinese a seguito di un'incursione delle forze armate cinesi?
- Il Tibet è una parte integrante della Cina dai tempi piu antichi. Dalla metà del 13 secolo il Tibet ufficiamente è entrato nei confini del dell'Impero Juan e da quei tempi, benche in Cina si siano avvicendate alcune dinastie e governi centrali, è stato sotto la gestione del governo centrale cinese. E, inoltre, come intendere il termine "incursione"? Come è possibile l'incursione sul suo territorio? Il Tibet non è mai stato indipendente e nessuno governo al mondo ha riconosciuto il Tibet come indipendente. Nel 1959 Giavacharlal Neru, quando era primo ministro dell'India, intervendo alla Camera Popolare del Parlamento Indiano, dichiaro': "Io non conosco nessuno stato che che rinnegherebbe il potere della Cina sul il Tibet negli ultimi secoli.
- Ma l'affermazione che al momento della rivoluzione di Sinchai del 1911, alla formazione di Republica Popolare Cinese, il Tibet era uno stato dotato di pieni poteri?
- I fatti della storia negano queste invenzioni. Basta citare come esempio il fatto che in Tibet per l'elevazione alla dignitàdi XIV Dalai-lama è stato necessario il consenso del governo nazionale cinese, ed è assolutamente chiaro che in quel periodo il Tibet non godeva di un potere indipendente.
- Hanno luogo persecuzioni religiose, violazioni dei diritti dell'uomo in Tibet?
- Dopo la realizzazione in Tibet della riforma democratica è stato abolito il sistema feudale reazionario. Millioni di schiavi e servi della gleba hanno ricevuto la liberazione attesissima, e nessuno ha più avuto il diritto di venderli, costringerli, forzarli a lavorare per un padrone. Il rispetto dei sentimenti religiosi delle persone e la difesa della liberta di coscienza è una delle istituzioni politiche fondamentali del Governo Cinese. La maggioranza degli abitanti del Tibet sono seguaci del lamaismo. Le istituzioni di tutte le categorie, conducono, nel piu rispettoso dei modi, una politica di riconoscimento della liberta di coscienza, meritando così lode da parte di larghi strati della popolazione e del clero. Ogni, anno per la ricorrenza religiosa a Lhassa accorrono piu di un millione di credenti. In Tibet non vi sono e non vi sono state violazioni dei diritti dell'uomo. La lingua e la scrittura tibetana sono universalmente riconosciute in tutto Tibet. Il tradizionale modo di vivere e le usanze dei tib
etani godono di stima, tutti i monumenti della cultura tibetana sono protetti dallo stato.
La situazione attuale del Tibet è diversa dalla situazione al tempo del vecchio regime come il cielo dalla terra.
Lo scopo che perseguono quanti intervengono all'insegna della "difesa dei diritti dell'uomo", sono la disinformazione dell'opinione pubblica e, intorbideando le acque, lo scardinamento della Cina, la conquista del Tibet, per arrivare al rovesciamento del regime socialista in Cina. Ma ogni tentativo di scindere la Cina, è votato ad un immancabile fiasco.