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Partito Radicale Budapest - 22 marzo 1996
TIBET: RASSEGNA STAMPA/10 MARZO/UNGHERIA

MANIFESTAZIONE PER IL TIBET

"Hajdu-Bihari Naplo": quotidiano, 11 marzo 1996

A Bruxelles domenica e' stato ricordato il 37mo anniversario dell'insurrezione tibetana del 1959 come in altre quasi 600 citta' europee. Tanti hanno preso posizione accanto all'indipendenza del paese occupato dalla Cina nel 1951 ed anche nella capitale del Belgio, nonostante che il governo - evidentemente per interventi della Cina - abbia vietato di issare la bandiera tibetana sugli edifici pubblici. Anche a Budapest sono state ricordate le migliaia di vittime dell'insurrezione.

(foto AP: Samdhong Rinpoche e Emma Bonino durante la marcia)

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MEMORIA

"Mai Nap": quotidiano, Budapest, 11 marzo 1996

Il caso Tibetano non e' un problema politico: l'omicidio e il genocidio sono crimini di guerra commessi contro l'umanita' - ha dichiarato Tibor JANKOVICH, presidente della Tibetet Segito Tarsasag (Gruppo di Sostegno al Tibet di Budapest ndt), alla manifestazione tenuta a Budapest domenica, in ricordo dell'insurrezione di Lhasa del 1959, stroncata nel sangue.

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ANCHE PAKS PROTESTA CONTRO L'OCCUPAZIONE CINESE DEL TIBET

"Tolnai Nepujsag": quotidiano, 11 marzo 1996

di rg

Dopo dieci citta' ungheresi, anche Paks ha aderito a quella campagna mondiale per la protesta contro l'occupazione cinese del Tibet e contro la liquidazione dell'identita nazionale, religiosa e culturale del popolo tibetano. Domenica mattina il sindaco Jozsef HERCZEG ha issato la decorata bandiera tibetana sul pennone del proprio comune, dopo che Peter BAJOR, assessore alla pubblica istruzione della citta' ha letto l'appello e la dichiarazione dei 176 deputati del parlamento ungherese - appartenenti a diversi partiti - che hanno espresso la loro protesta perche' la Repubblica Popolare Cinese nonostante le risoluzioni dell'ONU ed i principi sanciti dal diritto internazionale, dal 1949 tiene sotto occupazione il Tibet, che e' riconoscito de facto da diversi paesi.

(foto: sindaco di Paks durante la cerimonia dell'issa bandiera tibetana)

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PER IL TIBET

"Kisalfold": quotidiano, Budapest, 11 marzo 1996

Il caso Tibetano non e' un problema politico: l'omicidio e il genocidio sono crimini di guerra commessi contro l'umanita'. Tra l'altro ha sottolineato Tibor JANKOVICH, dell' esecutivo della Tibetet Segito Tarsasag, alla manifestazione tanuta a Budapest domenica, in ricordo dell'insurrezione di Lhasa del 1959, stroncata nel sangue dall'esercito cinese. Davanti all'Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese si sono riunite alcune centinaia di persone che hanno aderito alla campagna internazionale "Una bandiera per il Tibet". (MTI)

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DOVE SVENTOLA LA BANDIERA TIBETANA?

"Magyar HIrlap": quotidiano, Budapest, 12 marzo 1996

(MTI) Sebbene Gabor Demszky (sindaco di Budapest) abbia promesso di issarla, il 10 marzo la bandiera tibetana non e' sventolata sul comune di Budapest. Il gruppo consiliare della capitale della FIDESZ-MPP (Lega dei Giovani Democratici - Partito Civico ungherese ndt) ha espresso la sua profonda costernazione perche' il sindaco rompendo la sua promessa scritta, non ha sostenuto la causa del popolo tibetano. Il sindaco Demszky ha fatto sapere che: il 29 febbraio ha aderito all'appello che fa parte della campagna internazionale "Una bandiera per il Tibet". Il ministero degli esteri ha pero', il 7 marzo, informato il sindaco della segnalazione dell'ambasciatore cinese per la quale "il governo cinese considerebbe come gesto poco amichevole lo sventolio di bandiere tibetane su edifici comunali". Demszky in questa situazione non ha voluto fare una mossa che avrebbe potuto dannegiare i rapporti della Cina col nostro paese. Cosi' la bandiera tibetana e' stata issata sul balcone della propria casa.

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TIBET A CASA

"Mai Nap": quotidiano, Budapest, 12 marzo 1996

Il sindaco di Budapest aveva aderito all'appello della campagna internazionale "Una bandiera per il Tibet", ma poi la bandiera tibetana non e' stata issata sul pennone comunale ma al balcone di casa. Demszky a dichiarato in una lettera aperta, che ha deciso cosi' per l'intervento del ministero degli esteri e perche' non ha voluto danneggiare i rapporti tra la Cina e l'Ungheria.

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GRUPPO-FIDESZ CONTRO IL SINDACO

Perche' non ha issato la bandiera tibetana?

"Magyar Nemzet": quotidiano, Budapest, 12 marzo 1996

Sebbene Gabor DEMSZKY avesse promesso di issarla, il 10 marzo la bandiera tibetana non sventolava al comune di Budapest. Il Gruppo consiliare della capitale della FIDESZ-MPP ha espresso la propria profonda costernazione per il fatto che il sindaco budapestino rompendo la sua promessa scritta, non ha sostenuto la causa del popolo tibetano - ha dichiarato lunedi' in un comunicato alla MTI Tamas TIRTS, presidente del Gruppo della Fidesz budapestina. Insieme al comunicato e' stata allegata la dichiarazione della Tibetet Segito Tarsasag, del 29 febbraio, nella quale il sindaco di Budapest aveva aderito alla campagna internazionale "Una bandiera per il Tibet" ed aveva preso l'impegno di issare la bandiera tibetana sul pennone del proprio comune.

Il comunicato ricorda che il 10 marzo in tutto il mondo (in 585 citta' europee tra le quali 31 ungheresi) e' stato reso omaggio in quella forma alla memoria dell'insurrezione tibetana del 10 marzo 1959. Una dichiarazione sulla questione tibetana e' stata sottoscritta anche da 176 deputati ungheresi. Gli autori del comunicato alla fine esprimono la loro tristezza per il fatto che Gabor Demszky abbia dimenticato cosi' presto che prima del 1990 - come politico dell'opposizione - aveva significato un serio aiuto psicologico la continua presa di posizione del mondo occidentale contro l'agressione sovietica.

Il sindaco Gabor Demszky ha reagito con una dichiarazione alle accuse del gruppo Fidesz ed ha fatto sapere che: il 29 febbraio aveva aderito all'appello della campagna internazionale "Una bandiera per il Tibet". Il ministero degli esteri il 7 marzo lo ha pero' informato del seguente fatto: l'ambasciatore cinese gli aveva segnalato che il governo cinese avrebbe considerato come un gesto poco amichevole lo sventolio di bandiere tibetane su edifici comunali. L'ambasciatore ha anche accennato, che mentre l'Ungheria protesta contro la violazione dei diritti umani in Tibet, in numerose sedute internazionali e nella Commissione dei Diritti dell'Uomo all'ONU, dal 1990 ha sostenuto con il suo voto le risoluzioni che condannano la Cina in questo campo ma che similmente alla maggioranza dei paesi della comunita' internazionale ritiene che il Tibet faccia parte della Repubblica Popolare Cinese.

Gabor Demszky nella sua dichiarazione mandata all'MTI ha sostenuto che in questa situazione non avrebbe voluto commettere una mossa che avrebbe potuto danneggiare i rapporti tra la Cina ed il nostro paese. Cosi' la bandiera tibetana e' stata issata non sul pennone del comune ma al balcone della propria abitazione. Con questo gesto ha voluto far sapere che non e' indifferente alla violazione dei diritti umani.

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MEMORIA TIBETANA

"Magyar Narancs": settimanale, Budapest, 14 marzo 1996

Diverse centinaia di persone si sono riunite il 10 marzo davanti all'Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese di Budapest ricordando che nel Tibet occupato dalla Cina, nel 1959 l'esercito cinese in tre giorni ha stroncato nel sangue una insurrezione popolare. Il presidente della Tibetet Segito Tarsasag di Budapest ha dichiarato che: il caso tibetano non e' una questione politica, perche' il genocidio e' un crimine di guerra commesso contro l'umanita'. Tibor JANKOVICH ha sollecitato il governo ungherese di esprimere la sua protesta contro la politica che la Cina ha verso il Tibet. Gabor DEMSZKY sebbene in precedenza avesse aderito alla campagna "Una bandiera per il Tibet", non abbia issato la bandiera tibetana sul pennone del comune. Il sindaco budapestino in una dichiarazione mandata alla stampa, ha sottolineato: la sua decisione e' stata bloccata dal ministero degli esteri, secondo il quale dopo segnalazione dell'ambasciatore cinese, l'issa bandiera tibetana "verrebbe considerato dal governo cinese un g

esto non amichevole"; Demszky per questo motivo, esprimendo la sua solidarieta', ha issato la bandiera sulla facciata della propria abitazione. Una cosa simile e' accaduta in Belgio, dove tutte le citta' aderenti hanno modificato la loro decisione.

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DEMOSTRATORS PROTEST CHINESE RULE IN TIBET

"The Budapest Sun": settimanale in lingua inglese, Budapest, 14-20 marzo 1996

An organization called the Society to Help Tibet protested on Sunday outside the Chinese Embassy in Budapest. The Dalai Lama sent a small delegation to Hungary to participate in the demostration. About 200 people assembled to protest Chinese occupation.

(photo of the manifestation)

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(traduzioni dall'ungherese a cura di Tiziana BONAFEDI, sede PR di Budapest)

 
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