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Conferenza Partito radicale
Partito Radicale Roma - 12 aprile 1996
TIBET/CONSIGLIO REGIONALE DEL PIEMONTE

Il Consiglio Regionale del Piemonte,

_premesso che_:

- il Tibet nel 1949 fu invaso dalle armate della Repubblica Popolare Cinese;

- ne è seguita una occupazione di grave ferocia, fatta di imprigionamenti e torture, ma anche di distruzione del patrimonio culturale, religioso ed ecologico;

_considerato che_:

- il popolo tibetano da quattro decenni si oppone all'invasione dei cinesi, rifiutando tenacemente di sottomettersi con una resistenza non-violenta;

- i cinesi, negli anni '80, hanno elaborato una "soluzione finale", avviando un gigantesco trasferimento di popolazione dalla Repubblica popolare cinese verso il Tibet, tale da rendere minoranza i tibetani nel loro stesso paese;

_preso atto che_:

- tale "soluzione" renderà possibile, nel 2020, la presenza in Tibet di circa 40 milioni di Cinesi;

- la lingua, la cultura, la religione, la tradizione millenaria tibetana sarà consegnata definitivamente ai libri di storia;

il Consiglio regionale, consapevole della necessità di porre fine al genocidio silenzioso di un intero popolo e della sua cultura millenaria,

_impegna la Giunta regionale_

ad attivarsi presso il Governo nazionale al fine di esprimere un'energica iniziativa di protesta ufficiale al Governo Cinese perché le Autorità di Pechino inizino, senza indugio alcuno, un vasto processo di decolonizzazione e che da subito garantiscano il pieno rispetto dei diritti della persona, dei diritti civili e politici del popolo tibetano.

Inoltre, si impegna a sottoscrivere l'appello "Libertà per il Tibet", affinché il 10 Marzo prossimo, anniversario dell'insurrezione non-violenta di Lhasa del 1959, diventi giornata di azione e di speranza concreta per la libertà del Tibet.

Testo del documento votato nell'adunanza consiliare del 29 febbraio 1996 ed approvato all'unanimità dei 42 Consiglieri presenti.

 
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