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Conferenza Partito radicale
Partito Radicale Centro Radicale - 12 aprile 1996
Wei/Dalai Lama: lettera ai deputati

Bruxelles, 12 aprile 1996

Egregio Signor Deputato, caro collega

la questione del rispetto dei diritti umani, delle libertà fondamentali e della libertà tout court per l'intero popolo cinese cosi' come per i popoli colonizzati e oppressi dal regime totalitario e comunista di Pechino ha acquisito, con gli ultimi avvenimenti nel golfo di Taiwan, una dimensione di ancora maggiore urgenza e importanza per lo sviluppo democratico dell'intera umanità.

In questo contesto crediamo che sia giunta l'ora per la comunità internazionale di supportare con più forza e determinazione la politica nonviolenta e di dialogo portata avanti da oltre 30 anni ormai da S.S. il Dalai Lama affinché venga aperto, sotto la tutela delle Nazioni Unite, un negoziato senza precondizioni tra le autorità di Pechino ed il governo tibetano in esilio. In questo contesto, crediamo che sia necessario oltreché urgente che il Dalai Lama, rappresentante legittimo del popolo tibetano, possa essere ricevuto dal Segretario Generale delle Nazioni Unite al fine di esplorare con lui le possibili vie di un tale processo di pace. E' in questo quadro che abbiamo lanciato insieme ai gruppi di sostegno e di solidarietà al Tibet e alle comunità tibetane in esilio, un appello al Segretario Generale delle NU, Boutros-Ghali. Le saremmo molto grati se Lei potesse unirsi agli oltre 400 deputati di oltre 21 parlamenti che hanno già sottoscritto l'appello allegato alla presente.

La nostra preoccupazione per l'estinzione per diliuzione etnica del popolo tibetano con tutto il suo patrimonio culturale, linguistico e religioso è confermata anche dagli ultimi avvenimenti a seguito della scomparsa dell'XI.mo Panchen Lama, seconda autorità religiosa del buddismo tibetano, rapito e tenuto segregato da quasi un anno dai cinesi con tutta la sua famiglia e con oltre 50 monaci del monastero di Tashi Lumpo. Gedhun Choekyi Nyima è un bambino di 6 anni ed è di fatto il più giovane prigioniero politico del mondo. Le alleghiamo, quindi, una cartolina postale da inviare al Presidente cinese Jiang Zemin per chiedere la liberazione immediata del giovane Panchen Lama, incrementando con la sua adesione una campagna internazionale già in atto per la sua libertà.

Sempre sulla questione del rispetto dei diritti dell'uomo e dell'indispensabile democratizzazione di questa parte del mondo, crediamo che si possa e si debba far giungere un forte segnale di solidarietà con tutti coloro che, al rischio della propria libertà e, spesso della loro stessa vita, lottano per la democrazia in Cina. Con i nostri amici della Federazione per la Democrazia in Cina (Parigi) e di Human Rights in China (New York) crediamo che, in questa fase, l'attribuzione a WEI Jingsheng, il più famoso dissidente cinese, nuovamente incarcerato, del Premio Nobel della Pace costituerebbe un segnale di indubbia forza per le autorità cinesi. Come Lei saprà sono abilitati a presentare la candidatura a Premio Nobel oltre che i già laureati del Premio ed i professori universitari di Scienze politiche, Filosofia e Storia, anche i parlamentari ed i membri di governo. Il nostro obiettivo è di raccogliere alcune migliaia di adesioni a sostegno di WEJ entro la fine del 1996.

Sperando di poter contare sul suo appoggio a queste iniziative, La prego di gradire i miei più cordiali saluti.

Olivier Dupuis

(Segretario)

(Deputato al Parlamento europeo)

- allegati

a) appello a Boutros Ghali perché riceva il Dalai Lama con le adesioni raccolte al XX aprile 1996;

b) modulo per la Candidatura a Premio Nobel per la Pace 97 di WEJ Jingsheng;

c) cartolina postale per la liberazione dell'XI.mo Panchen Lama.

 
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