Sabato mattina ho avuto la possibilita' di accompagnare OLIVIER DUPUIS,
segratariodel Partito Radicale Transanazionale, e GIORGIO INZANI, ex consigliere
antiproibizionista in Regione Lombardia, in visita al carcere milanese di S.Vittore.
Solo alcune considerazioni "sparse":
La situazione che abbiamo potuto rilevare in carcere e' quella, purtroppo, tragicamente nota.
Spazio vitale di quasi 1 metro quadro a testa, 3 ore d'aria e 21 di cella (si puo' ben capire cosa significhi
cio' soprattutto durante l'estate che sta per arrivare...)
Alcuni giorni fa si e' avuta la notizia che sono previsti circa un migliaio di trasferimenti
per alleggerire la situazione.
Un breve colloquio con il direttore ci ha pero' confernato che tali trasferimenti sono in corso da alcuni giorni,
ma che a fronte di uscite di 40/50 detenuti al giorno verso altre carceri, soprattutto della Sardegna, vi sono
circa 40 ingressi al giorno: a tutt'oggi quindi i detentuti di S.Vittore sono oltre 2100, per una struttura con
una capienza prevista di 700/800 persone.
Nel pomeriggio, presso la sede dell'Associazione per l'Iniziativa Radicale e Democratica "E.Tortora",
Olivier Dupuis ha incontrato i radicali milanesi e lombardi per fare il
punto sulle campagne attuali e per rilanciare le iscrizioni al partito
(ne dobbiamo mettere insieme un 500/600 entro giugno se vogliamo sopravvivere).
Numerosi gli interventi nel dibattito proseguito fino alle 18.30 circa.
Il tutto e' stato registrato per Radio Radicale....
Come tesoriere dell'associazione non mi posso lamentare troppo, visto il discreto successo avuto dalle spille
del Tibet e, soprattutto, della nuova stupenda bandiera del P.R. nei suoi sfavillanti blu e giallo Europa.
Ricordo anche che presso l'Associazione di Milano (tel.02/58 31 40 49 - fax. 02/58 31 41 23) sono disponibili
per tutta la Lombardia le cartoline per la liberazione del Panchen Lama e i moduli per raccogliere le firme di
parlamentari e professori universitari per proporre la candidatura al Nobel per la pace 1997 del dissidente
cinese Wei Jingsheng.