Non si sentiva volare una mosca nella sede di Porta Vigentina la sera del 27 maggio,
quando Lev Razgon, con l'aiuto di Julia Dobrovolskaja (iscritta al PR dall'82), si
incontrava con una cinquantina di militanti radicali dell'area milanese.
Quel silenzio palpabile era la dimostrazione concreta del partecipato rispetto nei
confronti di quest'uomo che "veniva da molto lontano".
88 anni, 17 anni nei gulag sovietici, la prima moglie morta durante il "trasferimento"
in Siberia, riabilitato ma marginalizzato ai tempi di Breznev, fondatore con Sacharov
di "Memorial" (l'associazione per la difesa dei diritti umani in URSS), membro del
"Comitato per la Grazia" voluto da Eltsin, iscritto al PR, Lev Razgon ha tracciato un
quadro della situazione odierna dell'ex-URSS proprio a partire dalla pace con la
Cecenia firmata da Eltsin alle 15 di quel lunedi' 27 maggio.
Questo evento, emblematico della contradditorieta' dell'attuale presidente russo,
potrebbe significare una drastica inversione di rotta soprattutto nei confronti di una
delle componenti (l'esercito) ancora molto forte dell'establishment russo. Firmare
questa pace ha significato, per Eltsin, estromettere definitivamente uno dei tanti
"capoccia" all'origine della disastrosa guerra cecena, e, in senso lato, ha significato
una dichiarazione di guerra aperta nei confronti del mostruoso apparato-partito
(costituito da milioni di burocrati, pensionati, soldati, privilegiati, ecc.)
che sul binomio Zirinovsky (monarchico) - Zuganov (comunista) delinea i caratteri del
mostro bifronte nazional-comunista poco dissimile dal nazismo tedesco.
Contradditorio certo ma sinceramente democratico appare Eltsin a partire da due
considerazioni:
- non esiste oggi, in Russia, nessun prigioniero politico;
- la capacita' e volonta di Eltsin di ammettere i propri errori e di mutare
conseguentemente i suoi comportamenti.
La controprova di quest'ultima affermazione la si ritrova nel comportamento di
Eltsin nei confronti della pena di morte (non dimentichiamoci che il piu' benvoluto
internazionalmente Gorbaciov, nell'ultimo anno di carica, ha comminato 170
esecuzioni capitali!).
Dopo aver voluto questo Comitato per la Grazia (costituito da 13 elementi: oltre che
da Razgon da altri 6 scrittori, un prete - nostro iscritto -, un giurista, psicologi,
criminologi) ne ha accettato completamente le indicazioni e, in conseguenza di cio',
anche di fronte a crimini efferati, Eltsin non ha comminato nessuna pena di morte.
Numerose sono state le domande dei presenti.
Non appena possibile seguira' un "abstract" dell'opera di Razgon "SOLO LA VERITA'"
pubblicata in 7 paesi europei, che sta per uscire negli USA, ma e' "boicottata" dalla
editoria italiana.
GIORGIO INZANI
Pres. Associazione per l'Iniziativa Radicale e Democratica "E.Tortora" - Milano
Tel. 02 / 58 31 40 49
Fax. 02/ 58 31 41 23