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Conferenza Partito radicale
Moretta Francesco - 7 giugno 1996
LEV RAZGON: UN SOPRAVVISSUTO O UN PROFETA?

Non si sentiva volare una mosca nella sede di Porta Vigentina la sera del 27 maggio,

quando Lev Razgon, con l'aiuto di Julia Dobrovolskaja (iscritta al PR dall'82), si

incontrava con una cinquantina di militanti radicali dell'area milanese.

Quel silenzio palpabile era la dimostrazione concreta del partecipato rispetto nei

confronti di quest'uomo che "veniva da molto lontano".

88 anni, 17 anni nei gulag sovietici, la prima moglie morta durante il "trasferimento"

in Siberia, riabilitato ma marginalizzato ai tempi di Breznev, fondatore con Sacharov

di "Memorial" (l'associazione per la difesa dei diritti umani in URSS), membro del

"Comitato per la Grazia" voluto da Eltsin, iscritto al PR, Lev Razgon ha tracciato un

quadro della situazione odierna dell'ex-URSS proprio a partire dalla pace con la

Cecenia firmata da Eltsin alle 15 di quel lunedi' 27 maggio.

Questo evento, emblematico della contradditorieta' dell'attuale presidente russo,

potrebbe significare una drastica inversione di rotta soprattutto nei confronti di una

delle componenti (l'esercito) ancora molto forte dell'establishment russo. Firmare

questa pace ha significato, per Eltsin, estromettere definitivamente uno dei tanti

"capoccia" all'origine della disastrosa guerra cecena, e, in senso lato, ha significato

una dichiarazione di guerra aperta nei confronti del mostruoso apparato-partito

(costituito da milioni di burocrati, pensionati, soldati, privilegiati, ecc.)

che sul binomio Zirinovsky (monarchico) - Zuganov (comunista) delinea i caratteri del

mostro bifronte nazional-comunista poco dissimile dal nazismo tedesco.

Contradditorio certo ma sinceramente democratico appare Eltsin a partire da due

considerazioni:

- non esiste oggi, in Russia, nessun prigioniero politico;

- la capacita' e volonta di Eltsin di ammettere i propri errori e di mutare

conseguentemente i suoi comportamenti.

La controprova di quest'ultima affermazione la si ritrova nel comportamento di

Eltsin nei confronti della pena di morte (non dimentichiamoci che il piu' benvoluto

internazionalmente Gorbaciov, nell'ultimo anno di carica, ha comminato 170

esecuzioni capitali!).

Dopo aver voluto questo Comitato per la Grazia (costituito da 13 elementi: oltre che

da Razgon da altri 6 scrittori, un prete - nostro iscritto -, un giurista, psicologi,

criminologi) ne ha accettato completamente le indicazioni e, in conseguenza di cio',

anche di fronte a crimini efferati, Eltsin non ha comminato nessuna pena di morte.

Numerose sono state le domande dei presenti.

Non appena possibile seguira' un "abstract" dell'opera di Razgon "SOLO LA VERITA'"

pubblicata in 7 paesi europei, che sta per uscire negli USA, ma e' "boicottata" dalla

editoria italiana.

GIORGIO INZANI

Pres. Associazione per l'Iniziativa Radicale e Democratica "E.Tortora" - Milano

Tel. 02 / 58 31 40 49

Fax. 02/ 58 31 41 23

 
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