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Conferenza Partito radicale
Partito Radicale Budapest - 10 giugno 1996
LIBERTA' PER IL TIBET/DEMOCRAZIA PER LA CINA-FAX N.25

Bollettino di informazione sulle campagne del Partito Radicale Transnazionale per la libertà del Tibet e per la democrazia in Cina.

"I truly believe that individuals can make a difference in society. Since periods of great change such as the present one come so rarely in human history, it is up to each of us to make the best use of our time to help create a happier world".

S.S. il XIV.mo Dalai Lama, 1992

Numero 25 del 7 giugno 1996

Redazione: Massimo Lensi, Dorottya u. 3.III.em 6. - 1051 Budapest (H) - Tel. +36-1-266.34.86 - 266.09.35 - Fax. 11.87.937 - e-mail M.Lensi@agora.stm.it - WWW-Url: http//:www.agora.stm.it/pr - Telnet: Agora.stm.it

Distribuzione: Alberto Novi - rue Belliard 89 - Rem 508, 1047 Bruxelles (B); tel.+32-2-2304121, fax +32-2-2303670.

Pubblicato in inglese, francese, spagnolo, italiano, ungherese, croato e rumeno.

LO STRUMENTO "PARTITO RADICALE"

Cara amica, caro amico,

un certo pudore, una certa riservatezza, un certo rispetto per chi vive ed opera in altre realtà organizzate ci potrebbe spingere a tacere ancora sulle gravi difficoltà economiche e finanziarie in cui versa oggi il Partito Radicale transnazionale.

Crediamo pero' che si tratterebbe di falsi pudori, di una riservatezza fuori luogo, di una concezione sbagliata del rispetto per gli altri. A maggior ragione per delle persone, come te, con cui ormai da mesi lavoriamo insieme, quotidianamente.

Come potrai immaginare, un partito come il nostro, seppur piccolo e molto militante, costa. Lo sai anche tu, sulle cui spalle e di pochi altri, grava l'onere non solo finanziario di portare avanti la stessa battaglia nella tua città, nella tua regione.

Seppur ancora molto parzialmente transnazionale, assente come è ancora da molti parti del mondo, questo piccolo strumento che si chiama Partito Radicale transnazionale costa enormemente in termini di comunicazione, di traduzioni e di moltiplicazione dei bersagli politici. Ogni mailing a parlamentari, per fare solo un esempio, significa 20, 30, 40 o più mailing a differenti parlamenti. Ogni campagna di lobbying... comporta telefonate, incontri, appuntamenti ... moltiplicati per 20, 30, 40...

Abbiamo potuto affrontare questa situazione in questi 8 anni, da quando cioè abbiamo lanciato il progetto transnazionale, grazie soprattutto al sostegno - militante di sicuro - ma anche economico principalmente dalle poche migliaia di iscritti italiani e dalle poche centinaia di iscritti in altri Paesi.

Una dimensione in termini di risorse che giudicavamo assolutamente inadeguata ma che ci ha consentito comunque di conseguire alcuni successi anche importanti.

Oggi sta venendo a mancare anche quel poco che ci consentiva di mantenere aperte le nostre poche e povere sedi nei Paesi dell'Europa Centrale ed Orientale, quel poco che ci ha consentito e ci consentirebbe di stampare altre cartoline per il Panchen Lama, un manifesto per WEI Jingsheng, di contattare altri parlamentari, di fare solo alcune delle moltissime cose che vorremmo, che dovremmo fare per creare le condizioni per la organizzazione del Satyagraha mondiale del 1998 per la libertà e la liberazione del Tibet. Ma anche per continuare a lavorare in seno alle Nazioni Unite per l'istituzione del Tribunale internazionale penale permanente, per la istituzione di una moratoria delle esecuzioni capitali, per la regolamentazione delle droghe e quindi per la modifica delle convenzioni internazionali proibizioniste attualmente in vigore.

Con quanto scrivevamo nel documento finale approvato dal nostro ultimo congresso, vorremo invitarti a diventare membro per il 1996 di questo - ad oggi unico - partito transnazionale e transpartito: una iscrizione cara, anche in termini economici, che pero' è il prezzo necessario per consentire la piena attività politica di questa internazionale nonviolenta (*).

"Infine, insostenibile è il silenzio opposto dai Governi e dall'opinione pubblica mondiale alla voce inascoltata del Dalai Lama, che richiama le coscienze sull'emblematica situazione di oppressione in cui versa il Tibet, nel contesto del diniego totalitario di democrazia e di diritto per tutto il popolo cinese. Perché il Tibet viva, perché viva il monito di Tien An Men, perché il comunismo efficientista cinese non diventi un nuovo tragico modello, occorre lavorare per dar corpo alla folle e ragionevole speranza di una grande iniziativa mondiale che innovi le forme della nonviolenza organizzata in un grande Satyagraha".

Olivier Dupuis

segretario del Partito Radicale

(*) Per maggiori informazioni sulle modalità e sulle quote di iscrizione al PR del 1996 si prega di contattare la sede PR di Bruxelles (tel.+32-2-230.42.21 - fax 230.36.70)

APPELLO DI PARLAMENTARI A BOUTROS GHALI PERCHE' RICEVA IL DALAI LAMA: RAGGIUNTE LE 700 ADESIONI

Seppur lentamente le adesioni all'appello di parlamentari del mondo perché il Dalai Lama sia ricevuto con urgenza dal Segretario Generale delle Nazioni Unite continuano ad arrivare specialmente dai parlamenti d'Europa. In questi ultimi giorni parlamentari europei, francesi, italiani, portoghesi, olandesi e svedesi hanno sottoscritto la richiesta diretta a Boutros Ghali. Grazie ai solleciti di Patrik MATON di "Les amis du Tibet - Belgique" hanno firmato numerosi deputati, federali ed europei, belgi ed inoltre va segnalato che parlamentari danesi e spagnoli entrano a far parte della lista per la prima volta. Il totale ad oggi sale quindi a 703 parlamentari firmatari da 35 diversi parlamenti del mondo. L'obiettivo delle prime 1000 adesioni si sta avvicinando anche se siamo ancora a "meno 1297" firme dal raggiungimento dell'obiettivo conclusivo della campagna.

CAMPAGNA PER LA LIBERAZIONE DEL PANCHEN LAMA: SUPERATE 2000 CARTOLINE

La campagna di spedizione di cartoline postali al Presidente cinese Zemin per chiedere la liberazione immediata dell'XI.mo Panchen Lama sta proseguendo in numerosi Paesi. In questi ultimi giorni hanno spedito la cartolina postale in Cina anche cittadini indiani, bulgari, islandesi, croati, irlandesi e portoghesi aggiungendosi all'elenco degli altri 22 paesi del mondo e portando a 2057 il totale di persone che richiedono alle autorità cinesi di liberare Gedhun CHOEKYI NYIMA, il più giovane prigioniero politico del mondo. Con l'arrivo della buona stagione stanno aumentando i tavoli per le vie di varie città europee per la distribuzione delle cartoline. Questa settimana sono usciti banchetti per le strade di Mosca, Parigi, Torino, Milano, Firenze.

* Situazione degli invii delle cartoline al Presidente cinese.

(dati aggiornati al 4 giugno)

al 2/5 al 20/5 al 4/6

--------------------------------------------------

Austria 5 5 7

Belgio 197 238 299

Bulgaria 0 20 20

Croazia 0 3 4

Danimarca 1 7 7

Federazione Russa 1 4 4

Francia 462 561 627

Germania 65 69 111

India 0 0 5

Irlanda 0 2 2

Islanda 0 0 1

Italia 13 54 226

Liechtestein 2 2 2

Lussemburgo 8 13 14

Nepal 0 1 1

Norvegia 55 290 338

Paesi Bassi 14 16 28

Polonia 45 45 47

Portogallo 0 3 6

Regno Unito 8 10 23

Repubblica Ceca 8 14 16

Slovacchia 9 9 10

Spagna 19 28 42

Stati Uniti 1 2 2

Svezia 1 8 12

Svizzera 151 170 176

Ucraina 0 12 23

Ungheria 4 4 4

--------------------------------------------------

Totali 1069 1590 2057

Il prezzo per acquistare le cartoline è di 1,5 USD per 10 cartoline e 6,50 USD per 50 cartoline. Per ordinazioni superiori alle 200 unità si potranno concordare altri prezzi di vendita. Per richieste di grossi quantitativi si consiglia di prendere contatto con la sede del Partito Radicale di Bruxelles (tel.+32-2-2304121, fax +32-2-2303670); in quantità più limitata le cartoline postali sono anche disponibili presso le altre sedi del PR o dei Tibet Support Group.

Sappiamo che molte persone non inviano la parte "Bruxelles" della cartolina perché desiderano conservarne almeno una copia. Nessun problema: è sufficiente spedire in busta alla sede PR di Bruxelles la fotocopia compilata della stessa, necessaria per aggiornare l'andamento della campagna. Grazie.

TIBET TELEX

ITALIA/ASSEMBLEE DEL PARTITO RADICALE

Alcune assemblee pubbliche organizzate dal Partito Radicale si sono svolte nei giorni passati in Veneto e Piemonte. A Vicenza (31 maggio), Padova (1 giugno), Verona e Torino (2 giungo) sono stati affrontati i temi della libertà in Tibet, democrazia in Cina, antiproibizionismo sulle droghe, abolizione della pena di morte nel mondo entro l'anno 2000, tribunale internazionale permanente sui crimini di guerra, lingua internazionale. Ha presieduto le assemblee Olivier DUPUIS, segretario PR e deputato europeo. A Milano invece il 24 e 25 maggio sono stati organizzati tavoli di distribuzione delle cartoline postali per la liberazione del Panchen lama al concerto di Philip Glass.

RUSSIA/ASSEMBLEA DEL PARTITO RADICALE

Si è svolta mercoledi' 5 giugno a Mosca una assemblea pubblica di iscritti e simpatizzanti del Partito Radicale. I lavori sono stati centrati sul rafforzamento in Russia delle campagne per la libertà in Tibet e la democrazia in Cina. Il 4 giugno nell'anniversario della strage di Tiennamen, sempre a Mosca, iscritti al PR hanno organizzato nella centrale Piazza Pushkin un tavolo di distribuzione delle cartoline postali per la liberazione del Panchen Lama e di bandiere tibetane.

ITALIA/4 GIUGNO

Nell'anniversario della strage di piazza Tiennamen l'ARPA (Associazione Radicale Pensiero ed Azione) con sede a Firenze ha organizzato banchetti per strada di distribuzione di materiale informativo per coinvolgere i cittadini sulla mobilitazione per la libertà in Tibet e la democrazia in Cina. I banchetti radicali sono stati aperti a Firenze, Arezzo, Grosseto, Livorno, Lucca, Pisa e Siena.

CINA/DIGA DEI "TRE GORGHI" SULLO YANGTZE

Giovedi' 30 maggio la "U.S. Export-Import Bank" non ha approvato le richieste di finanziamento per il progetto della grande diga sul fiume Yangtze, valutato in 30 miliardi di USD. Il rifiuto delle sovvenzioni economiche alle ditte americane impegnate nel progetto è connesso alla distruzione ambientale ed al previsto esodo obbligato di 1 milione di persone prospettato dalla realizzazione della diga. Una piccola buona notizia.

FREQUENZE DI RADIO "VOICE OF TIBET"

I programmi di Radio "Voice of Tibet" possono essere seguiti sulle frequenze 15.445 Mhz (15445 KHz) su banda 19, Shortwave 2.

DISTRIBUZIONE "TIBET-CINA FAX"

Il n. 24 di "Libertà per il Tibet - Democrazia per la Cina Fax" è stato spedito a circa 1000 tra persone e gruppi attraverso una distribuzione via fax ed e-mail. La versione italiana è stata distribuita a 230 recapiti (160 fax e 61 e-mail); quella inglese a 400 recapiti (135 fax e 265 e-mail); la francese a 187 (181 fax e 6 e-mail) ed infine la spagnola a 70 recapiti (68 fax e 2 e-mail). Oltre a queste 887 copie distribuite da Bruxelles vanno aggiunte altre circa 250/300 copie delle edizioni in lingua ungherese, croata, rumena, bulgara e polacca distribuite in loco a cura delle sedi PR. Senza dubbio ancora poche copie in distribuzione. Ci rivolgiamo anche a questi 1000 perchè ci aiutino a individuare altri recapiti (fax o telematici) a cui spedire in futuro questo bollettino di informazione. Contatto in redazione: Alberto NOVI fax. +32-2-230.36.70 (a.novi@agora.stm.it).

RASSEGNA STAMPA/ITALIA/CORRIERE DELLA SERA

"Italia, che fatica" di Francesca PINI su "Sette" - settimale del quotidiano italiano "Corriere della Sera" (30 maggio). Cronaca del recente viaggio in Italia del Dalai Lama. Riportiamo un breve passo che ci riguarda. "Sul piazzale del monastero le auto di scorta hanno i motori accesi e già sgommano. Via, verso Montecitorio (il parlamento italiano ndr), per alcuni incontri privati. "Ecco il grande uomo bianco", dice il Dalai Lama vedendo avvicinarsi Marco Pannella (leader del PR ndr) che da lui riceve in dono, come gli altri parlamentari, la sciarpa di seta bianca. Non bastasse, gli scrive sulla stoffa anche una preghiera. "E' la quarta sciarpa che mi regala", dice gongolante Pannella, attivista pacifista anche per i tibetani, che prepara per il 1998 un Satyagraha mondiale (un "discorso sulla verità" sostenuto anche da digiuni)."

RASSEGNA STAMPA/POLONIA/GAZETA WYBORCZA

Nel panorama della stampa dei paesi dell'Europa Centro-orientale va segnalato il quotidiano polacco "Gazeta Wyborcza" che negli ultimi mesi ha pubblicato numerosi articoli sulla questione tibetana e più in generale sulle violazioni dei diritti umani in Cina. Di seguito alcuni tra gli ultimi titoli: "Il canto dei monaci tibetani" (13/5); "Tibet: chiusura dei monasteri" (20/5); "La Cina rafforza la lotta contro le province ribelli: separatisti e controrivoluzionari" (22/5); "Il ritratto vietato del Dalai Lama" (22/05); "Pechino combatte l'opposizione nel Xinjiang ed in Tibet" (30/5).

APPUNTAMENTI

* Spalato (Croazia): venerdi 7 giugno. Conferenza cittadina sulla situazione in Tibet organizzata dal costituendo Tibet Support Group di Spalato. Partecipano: Chope Paljor TSERING, rappresentante del Dalai Lama a Budapest, Tereza GANZA ARAS, deputata croata, Olivier DUPUIS, segretario del PR e deputato PE e Marina SIKORA, responsabile del PR per la Croazia.

* Zagabria (Croazia): sabato 8 giugno. Assemblea del Partito Radicale con gli stessi partecipanti della conferenza di Spalato. L'assemblea sarà inoltre presieduta da Zdravko TOMAC, presidente del Consiglio Comunale di Zagabria e deputato al Sabor croato.

* Schwaebisch Hall (Germania): sabato 15 giugno. "Giornata per il Tibet" presso la parrocchia di S. Caterina in Katharinenstrasse: dalle 14 alle 19 padiglioni informativi sul Tibet; alle 16 spettacolo di danze tibetane con "Tibetan Arts & Performance"; alle 20 concerto per il Tibet con il duo di chitarra "Hirsch und Palatzky". Organizzato dalla comunità tibetana svizzera, "Tibet-Initiative" Germania, Associazione per i popoli oppressi, Coro femminile "Kopfhoch".

* Bonn (Germania): dal 15 al 17 giugno. Seconda Conferenza internazionale dei Tibet Support Group, organizzata dal Dipartimento Informazione e Relazioni Internazionali del Governo tibetano in esilio in cooperazione con la Fondazione Friedrich Naumann. Parteciperanno i rappresentanti dei 350 TSG nel mondo e di numerose organizzazioni internazionali. Introdurrà i lavori kalon Tashi Wangdi, ministro degli esteri degl Governo tibetano in esilio. E' previsto un intervento di S.S. Il Dalai Lama.

* Bonn (Germania): 21 e 22 giugno. Conferenza pubblica "Dialogo sino-tibetano: verso una pacifica soluzione della questione tibetana". La Conferenza è organizzata dalla "Associazione dei tibetani di Germania" in cooperazione con le fondazioni "Heinrich Boell" e "Friedrich Naumann". Hanno confermato la partecipazione ai lavori tra gli altri: Erkin ALPTEKIN (Presidente della Comunità Est-turkestana in Europa), Cao CHANG-QING (giornalista), Helmut STECKEL (scrittore), Sonam NORBU DAGPO (Dipartimento Relazioni Internazionali del Governo tibetano). Per maggiori informazioni si puo' prendere contatto con il comitato organizzatore della conferenza: Tsewang NORBU, Presidente della Associazione dei tibetani in Germania, Fritz Pullig Str. 28, D-53757 Sankt Augustin, tel. 02241-203.610 (pr.) o c/o Fondazione Heinrich Boell, tel. 0221-207.11.34 fax. 207.11.51.

RASSEGNA STAMPA/ITALIA/RADIO RADICALE

In questi giorni sulla emittente radiofonica di informazione "Radio Radicale" è stata mandata in onda una lunga intervista con Wej Shanshan, sorella del dissidente cinese Wej Jinghsheng. L'intervista, di cui qui riportiamo alcuni brani, è stato curata da Paolo Pietrosanti, membro del Consiglio Generale del PR.

D: La signora Wei è in questi giorni in Italia, e da alcuni anni sta viaggiando molto, molto è impegnata per la difesa di suo fratello. (...)

R: Prima di tutto voglio esprimere il mio ringraziamento al Partito Radicale che ha proposto la sua candidatura per il Premio Nobel per la Pace, che su questo sta raccogliendo firme. L'avere portato il caso di mio fratello nel dibattito internazionale può essere di aiuto sia per lui, sia per la causa dei diritti umani in Cina.

D: Suo fratello è stato condannato nel dicembre scorso a 14 anni di carcere. Sulla base di quale imputazione?

R: Mio fratello non ha colpe ed è facile verificarlo guardando alle prove addotte contro di lui nel processo. Gli è stato rimproverato di scrivere articoli che sono stati pubblicati all'estero, di avere tentato di metter su un giornale, di organizzare mostre, di avere aiutato alcune persone e i parenti di quelle persone che avevano partecipato al movimento dell'89... Tutto questo non può chiamarsi colpa, nemmeno sulla base della legge cinese (...) Il tutto è insomma assurdo, perché non è stata prodotta nessuna prova diretta di questa sua presunta attività sovversiva esercitata con l'uso della violenza.

D: (...) Io vorrei dunque chiederle una opinione e una previsione su quanto avverrà dopo Deng.

R: E' difficile dire cosa accadrà dopo la morte di Deng. Di sicuro la situazione attuale è tale per cui le persone che detengono il potere, la classe politica, non sono soggetti a nessun controllo, e sono liberi di fare ciò che vogliono. (...)

D: Lei ci parlava più di democrazia che di sola difesa dei diritti umani. Quanto, nella dissidenza cinese, questo punto di vista è presente, è forte?

R: La protezione dei diritti umani è un problema, ma non è un problema soltanto politico. Per questo molti nei confronti della Cina preferiscono sollevare soltanto il problema dei diritti umani e non quello della democrazia che è invece un problema politico. Ma io ritengo che senza democrazia in un paese non possa esserci né il rispetto dei diritti umani, né l'indipendenza dei giudici (...). Penso che si possa cominciare dal caso di Wei Jingsheng, in modo che nel processo di appello vi sia attenzione pubblica, osservatori dell'ONU.

D: Un'ultima domanda, signora. Suo fratello è anche conosciuto come uno dei dissidenti in Cina che più ha riflettuto sul Tibet, sulla questione tibetana. Ci parla di quel che ha detto suo fratello a questo proposito?

R: Wei Jingsheng è stato per alcuni anni in prigione in Chin Hai, che è una zona confinante con il Tibet, e nella stessa prigione erano reclusi molti tibetani. Ha quindi avuto modo di conoscerli, di studiare la cultura e l'economia del Tibet; e li ammira molto, fin dagli anni '70. (...) Come ha scritto in alcuni suoi articoli, mio fratello ritiene giusta la posizione del Dalai Lama e spera che il Dalai Lama e il Governo cinese possano al più presto incontrarsi per discutere della questione tibetana e per permettere al Tibet di avere una reale autonomia culturale e politica. Il problema è politico, ed è quello della oppressione che viene esercitata dal Partito comunista cinese sia sui Cinesi, sia sui Tibetani. Sia i Cinesi che i Tibetani sono popoli oppressi, e per questo devono sentirsi fratelli, devono lottare insieme. Per lo stesso obbiettivo.

(L'intervista integrale è reperibile su Conferenza Partito Radicale - testo n.9608 - all'interno del servizio telematico multilingue Agorà. Telnet: agora)

 
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