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Conferenza Partito radicale
Partito Radicale Paolo - 27 giugno 1996
Congresso ERA
Prego di credere che non dico alcunché abbia lo scopo di ferire o colpire alcuno, né alcuna entità organizzata.

Non sono andato a Firenze al Congresso dell'ERA, e mi dispiace; ma ero altrove. Mi dispiace, da radicale non potere essere in grado, non riuscire a riflettere e operare come sarebbe necessario e come vorrei essere capace di fare, anche a proposito della iniziativa sulla lingua internazionale.

Anche in considerazione del fatto che non sono probabilmente il solo, tra i radicali e tra i non radicali o on ancora radicali, a saperne poco, mi permetto di dire che una mozione politica debba essere diversa, anche strutturalmente, da quella che è stata approvata all'unanimità dal Congresso di Firenze.

Potrei ironizzare sul fatto che al Congresso hanno preso parte un paio di dozzine di persone, che insieme hanno posto a se stessi e al pubblico l'obiettivo di giungere alla adozione di una lingua internazionale da parte della UE entro il 2005, e nel mondo intero entro il 2020. Non ironizzo affatto, invece: anche le ambizioni più affascinanti e sfrenate - ambizioni per il conseguimento di obiettivi politici - possono essere in concreto realisticissime. A me non fa ridere affatto che un gruppo di 20 persone si ponga riunendosi obiettivi tali.

Ma vorrei, per tutti, proporre una considerazione.

Quello della fissazione di una data e della proposizione di uno scadenzario è necessità seria e responsabile, e l'esempio più importante e serio è quello proposto dalla campagna per l'abolizione della pena di morte entro il 2000. Ma nel caso della campagna contro la sanzione capitale quella data non era soltanto una data, ma un punto in un percorso strategico. In cui veniva indicato un quando, ma pure un come, con la flessibilità necessaria.

Io il come arrivare al 2005 o al 2020 non lo so. Non lo so perché non l'ho mai sentito o letto.

Come si arriva al 2005 e al 2020? quali tappe?

Anche perché l'esordio della mozione di firenze parla di scolari, e dei conseguimenti in termini di circolari ministeriali italiane.

Un incipit, insomma, che mi sembra sporoporzionato.

Non dico che non vi sia un come, nella strategia dell'ERA. Dico che non lo conosco, e per esempio qui dentro non c'è - qui dentro in agorà; oppure io non so cercarlo.

Prego tutti di non inalberarsi, e di leggere queste righe come tutt'altro che una provocazione astiosa.

Mi sembra sarebbe utile un po' più di dibattito. Tanto più che invece da parte del PR alcune e grosse iniziative sono in corso e sono prossime ad essere incaridnate. Ma non mi pare che siano analizzate adeguatamente e rilanciate dalla mozione ERA. Così come la speranza di vita stessa del Partito Radicale.

La leggerò meglio, la mozione. Però credo che sia necessario parlare di più di questa iniziativa, che abbiamo scelto tutti, tutti insieme, nelle sedi statutarie.

Paolo Pietrosanti

P.S.: la presidenza di Leo Solari è senza dubbio una ottima cosa.

 
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