Ai Membri della
Assemblea del Popolo
dell'Azerbagian
Bruxelles-Baku, 12 luglio 1996
Gentile Deputato, caro collega,
la "War on drug" è fallita: lo ammettono i responsabili delle polizie internazionali, i governanti dei paesi produttori e dei Paesi dove maggiormente si consumano droghe, tutti i più attenti osservatori internazionali. Gli interventi repressivi che sono stati intrapresi e l'uniformità delle politiche proibizioniste che vigono quasi ovunque nel mondo (in tutti i paesi occidentali e nei paesi produttori, innanzitutto) non hanno prodotto alcuna significativa riduzione della distribuzione e del commercio delle droghe, innanzitutto delle droghe cosiddette pesanti. Lo stesso responsabile ONU dei Programmi Antidroga e Anticrimine ha recentemente dichiarato che la lotta al traffico e alla produzione è quasi senza speranze, e le organizzazioni criminali già oggi controllano direttamente o indirettamente le economie e i governi di molti Paesi produttori, e sono in grado di influenzare notevolmente la politica dei Paesi dove in più grande quantità queste sostanze si consumano. Soprattutto nei paesi in via di sviluppo e
negli Stati del centro ed est europeo.
In Europa occidentale, in particolare, pur essendo stati conseguiti importanti risultati nel decapitare alcune delle organizzazioni mafiose più importanti, quindi i principali organizzatori e controllori del mercato illegale, il totale dell'eroina sequestrata non supera il 10% del totale in circolazione. Il prezzo dell'eroina corrisponde a 1700 volte il costo di produzione: un grammo di eroina è pari a dieci grammi d'oro.
Che cosa ha reso possibile la creazione di una fonte di ricchezza così imponente e di un'arma tanto potente, come il controllo del mercato illegale delle droghe, nelle mani delle organizzazioni criminali? Come possono i Paesi di tutto il mondo allentare e debellare le gravi conseguenze di questo illecito commercio, difendendo la democrazia e l'economia di ogni Stato? Che cosa mai deve ancora accadere affinché si smetta di essere ciechi e si guardi in faccia la realtà?
Non possiamo più accettare questo stato di cose: esso produce criminalità, destabilizzazione interna ed esterna, malattie e morti in quantità preoccupanti e sempre crescenti. Questo perché il mondo si ostina a considerare illegali alcune sostanze, alimentando, cosí, di sempre nuovo combustibile l'incendio che divampa e si estende a vista d'occhio.
Noi chiediamo ai parlamenti di non essere più complice di chi vuole che la situazione non cambi, che preferisce qualche dichiarazione falsamente moralistica all'analisi realistica della situazione. Perché i falsi moralismi e le posizioni di principio hanno prodotto fino ad oggi morte e distruzione. Letteralmente.
Al fine di accelerare la presa di coscienza dell'opinione pubblica in generale, e in particolare di chi, come Lei, ha l'importante compito di varare le legislazioni in materia, il Partito Radicale transnazionale ha, insieme al CoRA (Coordinamento Radicale Antiproibizionista), pubblicato un piccolo opuscolo sui principali aspetti del flagello del proibizionismo. Siamo molto lieti di fargliene avere oggi un esemplare.
Sempre su questa questione, il CoRA diffonde via fax o via posta elettronica, ogni quindici giorni, un'agenzia di informazione e di azione su questo tema. Se fosse interessata a ricevere questo strumento, Le saremmo grato di comunicare al nostro indirizzo di Baku il suo numero di fax o di posta elettronica.
Rimanendo a Sua disposizione, La preghiamo di ricevere i nostri più cordiali saluti.
Zenal IBRAGIMOV Olivier DUPUIS
Coordinatore del Segretario del
Partito Radicale Partito Radicale
per l'Azerbagian Deputato al Parlamento europeo
- Indirizzo di Baku
- Parti Radical
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