02-SET-96 13:39ONU: DOCUMENTO FINALE PER TRIBUNALE INTERNAZIONALE PERMANENTE
New York-Roma, 2 set.(Adnkronos) - Successo pieno per i lavori del Comitato Preparatorio delle NU per l'istituzione del Tribunale Internazionale Penale Permanente. Nelle sue conclusioni, raccomanda all'Assemblea Generale di rinnovare il mandato al comitato per altre tre/quattro sessioni di lavoro supplementari. Queste sessioni dovrebbero tenersi entro l'aprile del 1998 e predisporre un testo consolidato per la Conferenza Diplomatica Plenipotenziaria. Il Comitato insiste anche sulla necessità di convocare la Conferenza entro il dicembre del 1998.
E' stata sventata all'ultimo momento la manovra cinese e di alcuni altri paesi tesa ad impedire l'adozione per consenso del rapporto finale. Il compromesso è stato raggiunto con l'inclusione di alcune riserve sui lavori del Comitato Preparatorio. Le sue conclusioni non potranno pregiudicare la posizione dei paesi membri di fronte all'Assemblea Generale. In sostanza una ventina di paesi, tra cui la Cina, mantengono la loro contrarietà all'urgenza di istituire il Tribunale Internazionale riservandosi di esprimerla per intero durante i lavori del Sesto Comitato dell'Assemblea Generale previsti per il prossimo novembre.
Nonostante il buon progresso dei lavori svolti rimangono ancora molti i punti "tecnici" da risolvere per arrivare a un testo finale che consenta alla Conferenza Diplomatica di riunirsi e predisporre il Trattato istitutivo del Tribunale.
Si è allargato il fronte dei paesi favorevoli capeggiati dall'Unione Europea e da Russia, Australia, Argentina, Canada, Sudafrica e Nuova Zelanda. Rimangono le contrarietà di Cina, Giappone, Cuba, Indonesia, della maggioranza dell'Africa e dell'Asia. Contrari al procedere con urgenza USA, Gran Bretagna, Francia e India che vedono l'istituzione del Tribunale ben aldilà del 2000.
La situazione è quindi particolarmente delicata. Il momento politico favorevole rischia di sfilare senza che l'obiettivo venga raggiunto. L'iniziativa deve tornare all'opinione pubblica mondiale che con una campagna internazionale senza precedenti spinga gli stati membri dell'ONU ad agire coerentemente con le loro prese de posizione ufficiale e con gli stessi propositi che hanno consentito al Consiglio di Sicurezza di creare i Tribunali ad hoc su ex Jugoslavia e Ruanda. Diversamente l'enorme potenzialità deterrente di un Tribunale Internazionale non diverrà mai lo strumento concreto per impedire nuove stragi, massacri e genocidi come quelli di fresca memoria.
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