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Partito Radicale Rita - 11 settembre 1996
TIBET/DIGIUNO

Fra i digiunatori, occorre correggere il nome di Domenico Checchi di Brescia: si chiama Checchi e non Cecchi

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BRESCIA OGGI - Mercoledì 4 settembre

TITOLO: CHECCHI DIGIUNATORE A FAVORE DEL TIBET

AUTORE: Marco Spiazzi

4 colonne a pag. (?), con foto di Checchi

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"Il Tibet può sembrare molto lontano da noi e dalla nostra realtà, e perciò tendiamo a dare maggiore attenzione ai problemi di popoli a noi più vicini sia geograficamente che culturalmente.

Ma non per questo la popolazione tibetana ha meno diritto degli altri popoli a vedere riconosciute la propria identità culturale e la propria libertà nazionale, che sono gravemente minacciate dall'occupazione e dalla colonizzazione di massa del Tibet messe in opera dalla Cina - che considera questo territorio una propria regione - a partire dall'invasione del 1949.

Il 10 luglio di quest'anno alla Camera dei Deputati italiana è stata depositata una mozione di condanna dell'atteggiamento della Cina, che in Tibet viola sistematicamente e gravemente i diritti dell'uomo e distrugge l'ambiente naturale con disboscamenti abusivi e stoccaggio di rifiuti tossici e radioattivi, con conseguente negative per l'intera regione e per il mondo intero.

Il governo in esilio del Tibet, presieduto dal Dalai Lama, sta lavorando per costituire un movimento nonviolento mondiale per la liberazione del Tibet. Alla preparazione del "Sathyagraha 1998" partecipa anche il Partito Radicale transnazionale il quale ha indetto un "digiuno di dialogo" di tre giorni diretto alle istituzioni mondiali dei nostri Paesi, per chiedere che intervengano a favore della liberazione di Gedhun Choekyi Nyima (il bambino di 7 anni riconosciuto come suo successore dal Dalai Lama, rapito e tenuto sotto sequestro da più di un anno dalle autorità cinesi) e del famoso dissidente cinese Wei Jingsheng. Il digiuno di dialogo inizierà il 29 settembre con una conferenza stampa e si concluderà il 2 ottobre, anniversario della nascita del Mahatma Gandhi, con delle manifestazioni di fronte ai Ministeri degli Esteri delle varie capitali.

A Brescia ha già dato la sua adesione all'iniziativa il consigliere della seconda circoscrizione e aderente al Movimento dei Club Pannella Riformatori, Domenico Checchi.

"Il digiuno di dialogo - spiega Checchi, riprendendo le parole del bollettino d'informazione contenente la scheda di adesione alla campagna - è una forma di lotta nonviolenta che si caratterizza nell'individuazione di obiettivi raggiungibili a breve termine, ma inseriti in una prospettiva ad ampio respiro"; in questo caso la liberazione dei due prigionieri politici, nella prospettiva di liberazione del Tibet.

Inoltre l'iniziativa si basa sulla ricerca di interlocutori ai quali non si chiede di adempiere alle proprie esigenze, ma di comportarsi coerentemente con le prese di posizione dell'autorità che rappresentano.

"In altre parole - prosegue Checchi - il digiuno di dialogo non è altro che un richiamo al rispetto di un impegno e all'assunzione di una responsabilità". Il digiuno viene armato attraverso una sospensione dell'assunzione di cibo per una durata che può essere o meno fissata antecedentemente; in questo caso, può essere di uno, due o tre giorni, dal 30 settembre al 2 ottobre.

Durante i giorni di digiuno si possono assumere fino a 300-400 calorie al giorno (circa tre bicchieri di tè con un cucchiaio di zucchero o il famoso cappuccino di Pannella). Durante il digiuno si continua a lavorare normalmente e la vita quotidiana non subisce profonde modifiche, a parte il fatto che il tempo libero viene impiegato per organizzare attività pubbliche assieme agli altri digiunatori. Naturalmente, perché il messaggio lanciato dal digiuno di dialogo possa avere un peso politico, è importante che le adesioni siano il più possibile numerose.

Chi volesse ricevere maggiori informazioni o la scheda di adesione per partecipare all'iniziativa, può rivolgersi direttamente a Domenico Checchi, telefonando allo 030/2009044 nelle ore serali, oppure telefonando o inviando un fax allo 030/2004512 in orario d'ufficio."

 
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