Italia-Cina:
Dini riapre rapporti politici e di affari.
(AGI)
Hong Kong, 13 ottobre - (dall'inviato Davide Sarsini Novak)
Dopo essere stata "troppo a lungo assente" l'Italia è tornata ad affacciarsi in Cina riavviando il dialogo politico, anche sui diritti umani, e rilanciando la presenza economica con nuove iniziative per i settori dell'energia, dei trasporti e del grande "business" di Shangai. E' questo il bilancio che l ministro degli esteri Lamberto Dini ha tracciato della sua visita di quattro giorni fra Pechino, Nanchino e Shangai, alla scoperta del miracolo economico degli anni 90'.
Dini ha riconosciuto la fondatezza delle critiche degli imprenditori per la scarsa presenza del "sistema Italia" in Cina:
solo un'azione forte della diplomazia e dell'Ice verso le autorità cinesi, ha spiegato, può permettere di cogliere appieno le immense opportunità offerte da questo mercato. Da questo punto di vista "conoscersi personalmente fa la differenza": Dini ha annunciato che il ministro per il commercio con l'estero Augusto Fantozzi sarà presto in Cina e il premier cinese Li Peng sarà ricevuto dalle autorità italiane in occasione del vertice mondiale della FAO di Roma a metà novembre. E' pure possibile una visita di Prodi nel 97. (segue)
Italia-Cina: Dini riapre i rapporti politici e di affari
(AGI) - Hong Kong, 14-ott - Involo verso Hong Kong, la successiva tappa del viaggio in Estremo Oriente, il titolare della Farnesina ha inquadrato la ripresa del dialogo politico con due considerazioni. La prima è che, nonostante l'impetuosa crescita la Cina effettivamente "rimane un paese arretrato" e desidera essere trattato come "paese in via di sviluppo" anche nel rapporto con le istituzioni internazionali (proprio questo status è uno degli ostacoli al suo ingresso nell'Omc).
La seconda considerazione riguarda i diritti umani: Dini ha spiegato di aver attirato l'attenzione delle autorità cinesi su questo tema, "compresa la questione del Tibet", avanzando una proposta. "Se una missione della troika Ue visitasse Pechino e ricevesse indicazioni di nuovi e ben identificabili progressi - ha spiegato - questo potrebbe portare all'abbandono della risoluzione di condanna che la Cina regolarmente subisce dall'ONU a Ginevra". Ma la trentina di imprenditori che ha accompagnato Dini chiedeva soprattutto un impulso ai rapporti economici. Una prima risposta arriverà con la ricostituzione dei fondi pubblici della legge Ossola, che sbloccheranno commesse italiane in Cina per 4 mila miliardi. A questi si aggiunge la riapertura della linea di credito "ex Pudong" (bloccata dagli scandali della Cooperazione), 173 miliardi di cui 93 a credito d'aiuto che muoveranno gli investimenti delle piccole e medie imprese. (segue)
Italia-Cina: Dini riapre rapporti politici e di affari
(AGI) - Hong Kong, 14 ottobre - Il ministro degli esteri ha poi sottolineato come il nuovo piano quinquennale cinese si concentri su due settori che offrono grandi opportunità per l'Italia. I trasporti, con la produzione di aerei, ferrovie, metropolitane, motocicli e un allargamento della presenza Fiat oggi limitata nei veicoli industriali leggeri; l'energia, con la possibilità di costruire centrali termo e idroelettriche e le estrazioni ed esplorazioni già avviate dall'ENI; e poi la chimica, i fertilizzanti, il settore agroalimentare, la siderurgia e le telecomunicazioni (l'Alenia ha fornito 15 radar agli aeroporti cinesi).
L'ultima tappa della visita in Cina è stata a Shangai, la città che meglio incarna il miracolo economico cinese. Dini ha raggiunto alcuni accordi per coinvolgere di più le imprese italiane nel grande "business" della New York asiatica. E' stata decisa la costituzione di un comitato misto tra autorità locali e operatori italiani coordinati dal console per facilitare la partecipazione agli appalti e la tutela degli investimenti, soprattutto per le piccole e medie imprese. Sarà inoltre studiata una rilevante partecipazione al programma fieristico di Shangai del '97 e una maggiore presenza di architetti e costruttori italiani ai febbrili lavori in corso a Shangai e Pudong. Quest'ultima, visitata da Dini, è la più estesa (520 kmq, come Singapore) delle Zone economiche speciali lanciate dal governo cinese per attrarre investimenti stranieri. Si tratta ormai del maggiore centro industriale e commerciale del mondo: quando nel 2000 sarà completata. ospiterà 4 milioni di persone, sarà servita da un nuovo aeroporto con
una capacità di 70 milioni di passeggeri l'anno e da uno dei porti meglio attrezzati dell'Asia.