Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
ven 21 mar. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza Partito radicale
Partito Radicale Roma - 26 ottobre 1996
IL SAKAROV AL DISSIDENTE CINESE WEI JINGSHENG
Il Manifesto 26 ottobre 1996 pag. 18

Di Ilaria Maria Sala

In meno di 48 ore, per ben due volte, il Parlamento Europeo ha attirato su di sé le accuse di "ingerenza negli affari interni della Cina" dal Governo cinese, per avere ricevuto il Dalai Lama, e, ieri, per avere assegnato i prestigioso Premio Sakarov ad dissidente Wei Jingsheng. L'insolita e coraggiosa presa di posizione in favore dei diritti umani nel paese a più alta crescita economica ha suscitato le ire del Goberno cinese. Un portavoce del Ministero degli esteri ha commentato il premio a Wei (per Pechino un "criminale") dichiarando: "Suggeriamo a quelle poche pesone nel Parlamento Europeo che attaccano e criticano con malevolenza la Cina, di non spingersi troppo in là su questa strada sbagliata: le loro azioni danneggiano le relazioni sino-europee e, in ultima analisi, anche gli interessi stessi degli Europei".

Wei Jinsheng, già candidato al Nobel per la Pace (assegnato quest'anno a Felipe Ximenez Belo e a Josè Ramos Horta, contro le violenze indonesiane a Timor Est), dal 79 ha trascorso solo 6 mesi fuori dal carcere: accusato la prima volta di "aver rivelato segreti di stato agli stranieri" dopo la sua partecipazione al Movimento per la Democrazia del '78-'79, fu liberato nel '94 e subito riarrestato, per avere ripreso l'attività politica invocando democrazia e legalità. Accusato di "complotto antigovernativo", è stato condannato a 14 anni di prigione, e si trova ora nel carcere di Nanpu, Hebei, sorvegliato notte e giorno da 6 detenuti comuni, in una cella sempre illuminata. Per i famigliari non può scrivere "anche una sola riga". Le sue condizioni di salute sono gravi: soffre di cuore e di seri problemi circolatori, aggravati dalla mancanza di movimento (a Wei è negata l'ora d'aria).

"Il Ministro Dini ha taciuto"

La sorella di Wei Jingsheng, Shanshan, contattata per telefono, ha commentato così la decisione del parlamento Europeo: "Sono felice. L'ingerenza umanitaria è un atto necessario, e i governi esteri non hanno motivo di lasciarsi spaventare dalle dichiarazioni rabbiose del Governo cinese: bisogna che gli occidentatali si rendano conto di esser clienti della Cina, che le relazioni economiche fra le due parti sono necessarie all'Occidente, ma ancor più alla Cina. E' come dire che i consumatori devono rendersi conto del loro potere e dei loro diritti. Dispiace che il governo italiano non abbia voluto sollevare la questione dei diritti umani durante la visita del ministro degli esteri Dini: gli abusi sono una ferita universale, non riguardano solo il popolo che li subisce".

Intanto pechino annun cia: il 30 ottobre processo a Wang Dan, leader della Tienanmen nel 1989.

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail