25 ottobre 1996
in studio Paolo Pietrosanti; in collegamento Wei Shanshan, sorella di Wei Jingshen, Song Liming, rappresentante per l'Italia della Federazione per la Democrazia in Cina, e Marisa Giorgi.
Pietrosanti: Qui è Paolo Pietrosanti da Radio Radicale. Siamo molto felici di avere ancora una volta con noi collegata dalla Germania, dove risiede, Wei Shan Shan. Wei Shan Shan è una nostra carissima amica, ed è iscritta al Transpartito Transnazionale che è il Partito Radicale. Gli ascoltatori di Radio Radicale la conoscono. Ne conoscono la voce. E' la sorella di Wei Jingsheng, il premio Sakharov da ieri. Ieri il Parlamento europeo ha assegnato al più prestigioso e noto dissidente cinese, Wei Jingsheng, la massima onorificenza che il Parlamento europeo può appunto assegnare a questo grande personaggio in carcere in Cina. Arrestato, condannato, ha già scontato 14 anni di carcere. Nel dicembre scorso è stato, dopo poco più di un anno di libertà, è stato condannato di nuovo a altri 15 anni di carcere. La vicenda di Wei, e il suo essere insieme persona e simbolo di una grande lotta per la libertà, grande lotta politica per la democrazia. Conoscete la sua storia. Ora abbiamo la fortuna e la gioia di essere coll
egati con sua sorella che vive in esilio in Germania.
Wei Shan Shan, la prima cosa che vogliamo chiederti sono davvero le tue sensazioni dopo questo premio Sakharov.
Wei: Io sono stata contentissima quando ho sentito questa notizia. Voglio ringraziare qui il Parlamento europeo, tutte le persone del Parlamento europeo e tutte le persone del Partito radicale che per molti anni hanno sostenuto la lotta di mio fratello. E il fatto che gli sia stato attribuito questo premio dimostra appunto che molte persone anche del Parlamento europeo sostengono la lotta per i diritti umani e per la democrazia. Io sono molto contenta per mio fratello e molto onorata.
Pietrosanti: Wei Shan Shan, credi che questo potrà essere utile per le condizioni di detenzione o forse per la libertà, la liberazione stessa di Wei?
Wei: Penso che avrà molto aiuto. Il fatto di aver ricevuto questo premio, sarà di aiuto sia per migliorare le condizioni di mio fratello e sì, avrà una ripercussione favorevole in generale sul suo caso. Perché ogni volta che gli stati esteri, delle personalità estere si sono interessate al caso di mio fratello e l'eco di questo interessamento è stato piuttosto forte, ogni volta il governo cinese ha migliorato il suo atteggiamento verso di lui. Quindi, penso che questo gli sarà di molto beneficio.
Inoltre da quando l'ONU ha rifiutato di prendere, di assumere un atteggiamento di riprovazione nei confronti della Cina per il problema dei diritti umani, il governo cinese...la situazione all'interno della Cina nei confronti del problema dei diritti umani è peggiorata. Quindi l'ottenimento di questo premio penso che possa essere di beneficio sia per mio fratello sia per le altre persone che sono in carcere per gli stessi motivi.
Pietrosanti: Questo premio Sakharov, questo grande riconoscimento del Parlamento europeo va a rafforzare sicuramente il movimento per la libertà, per la democrazia in Cina. Che mi pare si sta muovendo. Quali sono le ultime notizie?
Wei: Sì, ci stanno delle situazioni, delle cose nuove in Cina, ma non sono cose che possono rallegrare. Recentemente so che tre dissidenti della provincia del Chan chan sono stati arrestati, proprio perché sostenevano Wei Jingsheng. E uno di loro è stato maltrattato al punto che si è gettato da una finestra, tentando il suicidio e a tutt'ora è ricoverato in ospedale. Inoltre si dice che sta per essere condannato a una pena piuttosto grave Wang Dang, un altro famoso dissidente. Ci sono stati molti arresti di dissidenti senza nessuna motivazione. Anche in Tibet la situazione si è inasprita e anche persone sono scomparse.
Pietrosanti: Wei Shan Shan, questo premio rafforza gli sforzi che stiamo facendo tutti noi da molto tempo, con la Federazione per la democrazia in Cina. Con Marisa c'è anche Song Li Min, che io chiamerei a intervenire.
Wei: Voglio ringraziare il Partito radicale perché da sempre sostiene la causa di mio fratello e quello dei diritti umani in Cina. Volevo ringraziare anche Song Li Min della Federazione perla democrazia, per il sostegno che ci ha sempre dato e l'aiuto.
Pietrosanti: Beh, Wei però rimani in linea.
Allora Son Li Ming?
Giorgi: Te lo passo!
Pietrosanti: Grazie Marisa. Ringraziamo Marisa Giorgi. Io sempre mi rammarico perché sempre si limita a questo: a trasferirci dal cinese all'italiano e viceversa le parole ma presto vorremmo anche parole sue. Allora Song?
Song: Sì.
Pietrosanti: Buongiorno.
Song: Buongiorno.
Pietrosanti: Allora, siamo davvero tutti felici per questo premio Sakharov.
Song: Certo, questa è veramente una bella notizia.
Pietrosanti: Allora, vorremmo da te un commento.
Song: Sono contentissimo, come Wei Shan Shan, come tantissimi cinesi e anche come gli amici italiani. Soprattutto volevo ringraziare Radio radicale che ha fatto moltissimo per Wei Jingsheng. Come tutti sanno Wei Jingsheng è un simbolo del movimento democratico in Cina. Ha fatto moltissimo per la democrazia, per i diritti umani in Cina. Per questo motivo è stato condannato alla prigione per moltissimi anni. Ancora sta là. Quindi ha meritato di avere questo premio. Peccato che quest'anno non ha vinto il Premio Nobel per la pace. Ho sentito che è mancato pochissimo. Quindi spero che l'anno prossimo vincerà il Premio Nobel per la pace. Per questo dobbiamo continuare a fare cose in questa direzione. Non dimentichiamo che adesso Wei Jingsheng è ancora in prigione. Come ha detto Wei Shan Shan adesso la situazione dei diritti umani in Cina non è migliorata, ma peggiorata. Quindi...Posso aggiungere un altro esempio. Un dissidente intellettuale, si chiama Leo Sopo, che ha partecipato al movimento di Piazza Tien An Men
. Poi fu condannato alla prigione per alcuni anni. Recentemente ha scritto una lettera aperta al governo cinese. Chiede autodeterminazione per i tibetani. E per questo adesso è condannato a 3 anni di prigione. Questa situazione è proprio molto grave in Cina. Io spero che il governo cinese, come gli altri europei e l'America possa fare qualcosa per migliorare la situazione dei diritti umani in Cina. Oltre a fare affari col governo cinese, il governo italiano può, deve parlare dei diritti umani in Cina.
Pietrosanti: Sì, Song, noi abbiamo deciso di fare una cosa. Di mandare in onda anche le parole in cinese in questa trasmissione, per limitare un pochino il lavoro di traduzione dei nostri amici dell'ambasciata cinese a Roma che sono sempre all'ascolto. Ecco, questo lo vogliamo dire.
Pietrosanti: Ci sono anche altri Cinesi che non lavorano in ambasciata. In Italia ci sono tantissimi cinesi.
Pietrosanti: E quindi anche per loro, credo che sarà utile e bello ascoltare queste parole.
Song, io ti chiederei se mi ripassi un attimo Marisa, perché vorrei fare un ultima domanda a Wei Shan Shan.
Song: OK.
Pietrosanti: E adesso ascoltiamo... Marisa?
Marisa: Sì?
Pietrosanti: Ancora molte grazie. E vorrei chiederti se puoi chiedere a Wei Shan Shan quali sono le ultime notizie sulle condizioni di salute di suo fratello.
Wei: Dice che la sorella è stata a trovarlo il mese scorso e l'ha trovato molto male. Con un brutto colorito. E poi è gonfio e probabilmente è un gonfiore derivato da problemi di cuore che recentemente si sono acuiti. E poi anche psicologicamente, psicologicamente non sta bene. Sta in cella con sei persone che lo controllano. Non lo fanno scrivere, non gli fanno avere un'attività. Se scrive controllano quello che ha scritto. Litigano con lui. Diciamo che è sottoposto a dei maltrattamenti psicologici. E sta male sia fisicamente, sia psicologicamente.
Inoltre, lui da lungo tempo ha questi problemi al cuore e non è stato mai curato, gli è sempre stato impedito di curarsi. Recentemente hanno permesso alla sorella di portargli delle medicine in carcere. Però questo tipo di malattia necessita di un controllo medico. E anche assumere delle medicine senza controllo è pericoloso. Quindi, io spero che delle personalità che vanno in Cina, che incontrano il governo possano fare delle pressioni perché possa essere curato e possano essere migliorate le sue condizioni di detenzione. Ovviamente la cosa migliore sarebbe che fosse rilasciato.
Pietrosanti: Wei Shan Shan, noi ti abbracciamo e speriamo di poter abbracciare presto anche Wei Jingsheng.
Wei: Vi ringrazio molto, e se mio fratello potrà uscire dal carcere sono sicura che verrà di persona a ringraziarvi alla sede della vostra radio.
Pietrosanti: Grazie. Grazie a tutti. Grazie a Marisa Giorgi. Un abbraccio anche a te. Grazie a Wei Shan Shan.
Wei: Grazie.
Pietrosanti. Grazie. Danke. Danke Schoen, Wei Shan Shan.
Grazie a Song Li Min, un abbraccio anche a lui. Questi due giorni sono stati giorni straordinari, anche di riconoscimento del valore della forza di questa battaglia che è tutt'altro che conclusa per la democrazia in Cina, per la libertà del Tibet. Sulle quali Wei Jingsheng è così fortemente impegnato, è drammaticamente impegnato e noi con lui. In questi 2 giorni abbiamo visto al Parlamento europeo abbiamo visto parlare il Dalai Lama, pronunciare un discorso di estrema importanza e di estrema nettezza e di estremo rigore nella opzione confermata della nonviolenza politica e della forza della nonviolenza politica. E abbiamo visto il Parlamento europeo assegnare a Wei Jingsheng il Premio Sakharov. La sua massima onorificenza, il suo massimo riconoscimento. Questo è tutto per ora da Radio radicale. un saluto da Paolo Pietrosanti. Un grosso grazie a Claudio Palumbo, sempre molto bravo e molto accorto in regia.