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Conferenza Partito radicale
Radical Party Sofia - 3 novembre 1996
rassegna stampa bulgaria

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sommario: intervista a Michele T Boselli di Darina A Stefanova della radio via cavo di Devnya, Bulgaria. La medesima intervista dovrebbe essere presto pubblicata anche sul settimanale (sempre bulgaro) "7 dni" (= 7 giorni).

nota: la seguente trascrizione dell'intervista radiofonica e' in un linguaggio piuttosto elementare, trattandosi di intervista in lingua bulgara senza interprete. Qualora pubblicata per iscritto sul settimanale summenzionato, sara' editata in maniera da essere piu' comprensibile ai lettori nonche' integrata con estratti da relativi documenti ufficiali del Pr gia' precedentemente tradotti in un bulgaro piu'... sofisticato!

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Q: Mr Michele Boselli, vorrebbe gentilmente dirmi in breve qual'e' la storia del Partito radicale transnazionale, e come e' nata l'idea della sua fondazione?

A: Il Partito radicale fu fondato in Italia nel 1954, quindi poco piu' di 40 anni fa, ma non e' mai stato un partito solamente italiano, e' sempre stato aperto a cittadini di altri paesi. Negli anni '60 e '70 si "specializzo'" come organizzazione per i diritti umani e civili. E nel 1988, otto anni fa, il congresso del partito decise di trasformarsi, trasformare il partito in un partito transnazionale e transpartitico, il primo partito transnazionale. Perche'? Perche' i problemi del mondo, i principali problemi del mondo, come quelli che riguardano i diritti umani e civili, oppure quelli che riguardano l'ecologia e l'ambiente, per esempio, e/o i problemi del terzo mondo che riguardano le relazioni tra ricchi paesi del nord e poveri del sud, nella nostra opinione non possono essere risolti da partiti nazionali o singoli stati. Occorre invece una organizzazione internazionale per affrontare questi problemi ad un livello globale. Ora, il Partito radicale transnazionale e' una organizzazione internazionale non-go

vernativa con status consultivo presso le Nazioni Unite e, come ho gia' detto, e' una una organizzazione transpartitica. Cio' significa che non concorre ad elezioni politiche nazionali, e' una organizzazione nonviolenta ghandiana che promuove campagne politiche internazionali concernenti in particolare il rispetto dei diritti umani, specialmente nei paesi non-democratici, cosi' come la promozione di democrazia e liberta' in tutto il mondo, e specialmente in Cina e Tibet. Ecco dunque la nostra caratteristica di primo partito transnazionale e transpartitico. Per esempio, noi adesso abbiamo iscritti in molti paesi e, poiche' non parteciamo a locali elezioni nazionali, ecco perche' per una persona e' possibile di essere membro del suo partito nazionale - e non c'e' differenza se e' di destra o sinistra o di centro -, e al tempo stesso del nostro partito transanzionale: perche' non e' un partito dogmaticamente ideologico, ma invece uniamo le persone su alcune questioni pragmatiche.

Q: Mr Boselli, qual'e' la natura fondamentale del partito, la sua essenza? E' o non e' un partito politico? Se il partito non e' politico, allora cos'e'?

A: Vogliamo essere un partito politico nel significato che deriva dall'etimologia della parola Polis: la citta' dove i cittadini decidono cosa fare. Adesso purtroppo questa definizione "partito politico" e' recepita molto male da gran parte della gente, poiche' i politici generalmente si comportano male, ma noi vogliamo fare un partito politico, e c'e' una grande differenza rispetto ad altri partiti politici, per esempio - affinche' gli ascoltatori mi capiscano meglio -, noi siamo piu' vicini come tipo di organizzazione ad altre organizzazioni internazionali non-governative come Amnesty International o Greenpeace. Per esempio siamo registrati alle Nazioni Unite con lo status di organizzazione internazionale non-governativa di prima categoria, come la Croce rossa: ci sono tre differenti categorie e noi siamo al piu' alto livello. Per esempio, le internazionali - socialista o liberale o democristiana che siano -, hanno uno status di seconda categoria. Da cui ecco un'altra differenza che spiega perche' il nostr

o nome e' "transnazionale" e non "internazionale" come gli altri: noi siamo semplicemente un partito, gli altri sono partiti nazionali, indipendentemente dalla loro ideologia: ecco perche' non possono lavorare insieme sui grandi problemi del mondo, poiche' prima di tutto ci sono interessi nazionali, mentre noi siamo un solo partito.

Q: Mr Boselli, lei ha detto che il Partito radicale transnazionale ha uno status di prima categoria presso le Nazioni Unite. Che cosa significa cio'?

A: E' ovvio che non abbiamo diritto di voto, questo ce l'hanno solo gli stati, pero' abbiamo la possibilita' di presentare, sottoporre i nostri documenti al dibattito dei paesi membri dell'assemblea generale e dei diversi comitati affinche' siano discussi. Per esempio, proprio in questi giorni, la campagna che abbiamo svolto per un tribunale internazionale permanente, cioe' non un semplice tribunale per la ex-Yugoslavia o per il Rwanda che peraltro abbiamo sostenuto ed esiste anche grazie al nostro lavoro precedente, pero' noi vogliamo un tribunale internazionale permanente come deterrente contro altre tragedie come in Bosnia o in Rwanda. E per questo proprio adesso lavoriamo ed abbiamo raccolto piu' di 600 firme di parlamentari di tutto il mondo per fare una "lobby" democratica nei confronti del Segretario-Generale, l'Assemblea Generale e il Comitato speciale delle Nazioni Unite che proprio adesso nel mese di Novembre decidera' se fare o meno questo importante... importante... voglio dire, qualcosa di impor

tante per il diritto internazionale contro i criminali di guerra.

Q: Per quanto capisco, questo tipo di tribunale sarebbe una specie di garanzia che i criminali di guerra farebbero meno crimini nella prospettiva di una corte internazionale?

A: Si', si'. Certo, sempre ci sara' qualche pazzo o cretino che fara' qualche porcheria, ma almeno ci pensera' due o piu' volte prima di commettere un genocidio, sapendo che c'e' la prospettiva di essere incarcerato.

[ segue complicata spiegazione con un giro di parole del termine "deterrente" che non sapevo come diavolo si dice in bulgaro ]

Q: Quali sono i problemi che il partito ha risolto finora?

Posso dire che finora il partito non ha risolto molti problemi, poiche' i problemi del mondo sono molto grandi e il partito non e' molto forte, ma abbiamo dato un contributo importante lavorando molto, per esempio per gli altri tribunali internazionali sulla ex-Yugoslavia e il Rwanda che esistono grazie al nostro lavoro. E un po' per volta, poiche' non si puo' risolvere dalla mattina alla sera, ma grazie al nostro partito ci sono risoluzioni del Parlamento europeo per la liberta' del Tibet e la democrazia in Cina. Il Tibet e' questo paese che era indipendente e poi occupato dall'esercito cinese nel 1949 e attraverso quest'ultimo mezzo secolo piu' di un milione di gente tibetana e' stato ucciso dall'esercito cinese. Li' non c'e' diritto alle piu' elementari liberta' culturali e religiose delle persone e noi proseguiremo in questa grande e importante lotta per la liberta' del Tibet perche' secondo noi - perche' e' particolarmente importante? -, perche' non e' solo per la liberta' del popolo tibetano, questo e'

ovvio, ma e' anche perche' la Cina e' un paese molto grande con grande successo economico negli ultimi anni ma, se economicamente e' un paese molto capitalista, ma politicamente, al livello politico, e' assolutamente un dittatura. Milioni di persone in Cina sono imprigionate solo perche' la pensano differentemente rispetto alla linea ufficiale del regime comunista e fascista di Pechino. Questo e' molto importante perche' nel nostro mondo una persona su cinque e' cinese. La Cina sara' una grande potenza mondiale nel prossimo secolo ed e' importante lavorare per la democrazia in Cina cosi' come abbiamo nonviolentemente lavorato contro l'impero sovietico prima della sua fine nel 1989. Ora vogliamo che i bulgari e altri popoli che per 45 anni e piu' non hanno avuto democrazia, non hanno avuto la liberta' di pensare, scrivere e parlare liberamente, forse capiscono meglio dei nostri egoisti paesi occidentali dove c'e' stata liberta' dopo la seconda guerra mondiale... voglio dire che probabilmente qui la gente cap

isce meglio che cos'e' la dittatura. Voglio solo dire che li' in Cina adesso e' dieci volte peggiore la situazione di quanto lo fosse qui.

Q: Mr Boselli, lei ha detto all'inizio che il Partito radicale transnazionale non risolve i problemi, ma piuttosto li presenta alla discussione affinche' ci sia attenzione per questi problemi da parte delle organizzazioni mondiali che possono prendere una qualche decisione. Questo e' quanto credo di avere capito. A questo punto voglio chiederle: qual'e' l'essenza del vostro programma educativo o didattico per il Tibet?

A: Si', prima di tutto voglio precisare che noi vogliamo risolvere i problemi, ma si capisce che e' difficile. I nostri risultati, abbiamo dei risultati, per esempio sulla moratoria, per la fine della pena di morte in tutto il mondo prima dell'anno 2000, e in alcuni paesi abbiamo avuto successo in questo, come in Italia poiche', si capisce, in Italia la nostra organizzazione ha una tradizione di oltre 40 anni, mentre in altri paesi siamo presenti da relativamente poco tempo: e' solo da qualche anno che il partito e' transnazionale. Ma ora voglio rispondere alla sua domanda: per esempio io sono qui a Varna questa settimana per una iniziativa che possiamo definire culturale. Per informare e sensibilizzare la gente sulla questione del problema del Tibet, poiche' negli ultimi due anni, lavorando molto per la liberta' del Tibet come avete capito, abbiamo visto che molta gente non sa neppure dov'e' il Tibet e quale situazione ci sia li'. Ma un mese fa c'e' stata questa nostra iniziativa: molta gente in digiuno in

molti paesi per la liberta' del Tibet e la democrazia in Cina, e 200 persone in Bulgaria sono state con noi in questo digiuno mondiale, e di questi duecento, 150 erano di Varna, Devnya e questa provincia, grazie alla ottima attivita' della nostra iscritta ed amica qui a Varna, la signorina Tania Bagdasarian. Ecco perche' ho viaggiato per venire qui a Varna questa settimana, per una iniziativa che ritengo interessante: andare in alcune scuole ed universita' per parlare sul Tibet e sulla situazione del Tibet e la sua storia, un paese che per oltre 2000 anni e' stato indipendente, e quali sono le nostre iniziative per il Tibet. Abbiamo fatto questo durante questi giorni in alcune scuole ed universita' qui a Varna, e penso che sia stato molto importante, poiche' la cosa piu' importante per la democrazia, secondo noi, e' prima di tutto l'informazione. La gente deve prima sapere affinche' poi possa decidere. Siamo stati in cinque scuole per parlare di questo e secondo me i risultati sono stati buoni, poiche studen

ti ed insegnanti sono stati molto aperti come mentalita' e attraverso la vostra radio ringrazio le persone che hanno aiutato la nostra iniziativa, e ringrazio anche la vostra radio, poiche' come ho detto, la cosa piu' importante per la democrazia e' l'informazione, affinche' la gente conosca per decidere. Un'altra iniziativa che abbiamo per il Tibet: ogni 10 marzo di ogni anno - il 10 marzo e' l'anniversario, la data in cui il popolo tibetano nel 1959, dieci anni dopo che l'esercito cinese occupo' il Tibet, fece grandi manifestazioni di massa nella capitale tibetana Lhasa che l'esercito cinese represse molto violentemente i dimostranti e molta gente fu uccisa, circa centomila nella sola capitale Lhasa -, quindi il 10 marzo...

[ qui la registrazione s'interrompe per fine del nastro e poi riprende sull'altro lato con la ripetizione della domanda della giornalista e la relativa risposta ]

Q: Mr Boselli, poco fa parlavamo di questa iniziativa annuale presso le municipalita' di tutto il mondo e i governatori degli Stati Uniti per esporre la bandiera tibetana nei municipi delle citta' e in altre istituzioni come le scuole, le stazioni radio-televisive, eccetera. Ci dica di piu' a riguardo di quale anniversario si tratta.

A: Si tratta di un gesto di concreta solidarieta' con il popolo tibetano, poiche' il 10 marzo del 1959 il popolo tibetano fece manifestazioni pacifiche e nonviolente nella capitale del Tibet, Lhasa, contro l'occupazione cinese, e l'esercito cinese uccise circa centomila tibetani nella sola capitale Lhasa. Per ricordare questo, noi ogni 10 marzo noi organizziamo questa iniziativa, insieme ad altre organizzazioni internazionali non-governative che lavorano per la liberta' del Tibet. Chiediamo a tutti i sindaci in tutto il mondo di esporre la bandiera tibetana dal municipio. Quest'anno, 1996, oltre seicento municipalita' in europa ed america settentrionale hanno sostenuto questa iniziativa, e la nostra speranza e' che per il 10 marzo 1997 siano seimila le municicipalita' che sostengano questa iniziativa che come ho detto e' una concreta solidarieta' con il popolo tibetano. Penso che abbiamo speranza che, forse, il comune di Devnya potrebbe essere il primo qui in Bulgaria a sostenere tale iniziativa, grazie alla

signora Eli Ivanova...

Q: Mr Boselli, ultima domanda: in quali paesi avete rappresentanze?

A: Abbiamo iscritti in una cinquantina di paesi. Non abbiamo molti soldi essendo il partito autofinanziato dalle sole quote di iscrizione personali e individuali degli iscritti, ma abbiamo una ventina di uffici nel mondo. I piu' importanti centri di coordinamento sono a Roma per l'Italia, a Brussels per l'europa occidentale, a New York per le americhe del nord e del sud, a Budapest per l'europa orientale, a Mosca per le repubbliche della ex Unione sovietica, e a Sofia per la Bulgaria, Macedonia, Grecia e Turchia, e io sono consigliere generale del partito e coordinatore per questi paesi insieme ad altre persone bulgare.

Q: Mr Boselli, ancora un'ultima domanda: lei non pensa che i bulgari abbiano gia' abbastanza problemi per conto loro, per preoccuparsi dei problemi di altri paesi?

A: Si capisce che la Bulgaria ha problemi: una grave crisi economica che si puo' vedere nelle strade della capitale o altre citta', ma secondo me la Bulgaria non e' un'isola sulla luna, ma e' piuttosto parte di questo mondo. Non e' possibile secondo me che la Bulgaria si auto-isoli dai problemi internazionali solo perche' ha problemi interni. Penso per esempio che la stampa nazionale bulgara e' molto provinciale, poiche' pubblica decine di pagine sulle piu' grosse stupidaggini sul paese, non solo per i seri problemi del paese ma le piu' grosse stupidaggini... ma non voglio dire di piu' a proposito di cio'! Secondo me, per la mia esperianza negli ultimi 3 anni, la stampa regionale qui in Bulgaria e' molto piu' aperta. E' strano, e' un paradosso, ma la dimostrazione consiste nel fatto che ho avuto un'intervista da voi, una stazione radio locale. Per rispondere alla seconda parte della vostra domanda, in Bulgaria abbiamo circa un centinaio di iscritti al partito. Chiunque puo' iscriversi al partito, bisogna sem

plicemente pagare una piccola quota di iscrizione equivalente a circa una decina di dollari, poiche' la quota d'iscrizione e' proporzionale al livello economico di un paese, per esempio negli Stati Uniti l'iscrizione costa 250 dollari, in Svizzera 350, e qui in Bulgaria costa solo una decina di dollari. Abbiamo iscritti, iscritti attivi, come ho detto poco fa per esempio qui a Varna non abbiamo una sede pero' abbiamo Tania Bagdasarian che e' molto attiva. E penso che i bulgari che vogliano impegnarsi nei problemi internazionali sono naturalmente benvenuti nel nostro partito, tutti possono essere membri, non e' importante che come opinione politica nazionale siate di destra o sinistra, siete comunque benvenuti e se volete maggiori informazioni potete chiamare il nostro numero di telefono a Sofia: 02-9800146. Grazie e tanti cari saluti a tutti gli ascoltatori di questa radio.

 
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