LETTERA APERTA AI MEZZI D'INFORMAZIONE FIORENTINI E TOSCANI
SU CUBA, FIDEL CASTRO, LIBERTA' E POLITICA INTERNAZIONALE DELL'ITALIA.
MA PERCHE' DOBBIAMO ESSERE COMPLICI? LE MAGLIETTE CON IL VOLTO DEL CHE GUEVARA SONO ANCHE NELLE REDAZIONI FIORENTINE E TOSCANE?
Firenze, 17 Novembre 1996
Vincenzo Donvito, coordinatore regionale dei Club Pannella-Riformatori, ha inviato la seguente lettera ai media fiorentini e toscani.
Venerdi' mattina i radicali e i riformatori erano davanti alle Prefetture di alcune città' toscane per chiedere che le autorita' del Governo e dello Stato non dessero legittimita' diplomatica al dittatore cubano Fidel Castro. In altre città' sono state consegnate lettere ufficiali di protesta ai prefetti.
Abbiamo distribuito migliaia di volantini per informare su chi e' nelle carceri di quel Paese e, soprattuto, perche' e' in quelle carceri: reati d'opinione, colpevoli di essere oppositori al regime castrista. E tra questi detenuti decine di iscritti al Partito Radicale Transnazionale: colpevoli, quindi, due volte: di organizzare l'opposizione democratica, libertaria e nonviolenta in quel Paese, e di credere e lottare pe il superamento dello Stato nazionale, per dare leggittimita' politica e operativa alle istituzioni internazionali, per propugnare l'ingerenza democratica transnazionale negli affari interni del loro Paese.
E questo, non ha diritto di cronaca. Se non fosse per la caparbieta' e la dignita' professionale di alcune emittenti private regionali e locali, la notizia non sarebbe totalmente esistita.
Possiamo capire l'imbarazzo di alcuni giornali o emittenti di partiti che fanno quotidianamente l'apologia della liberta' castrista, ma non intendiamo essere clementi verso chi -per le belle occasioni- e' aduso rivestirsi dell'abito della liberta' e della democrazia, e verso chi dovrebbe svolgere un servizio pubblico perche' pagato dai soldi dei contribuenti.
Il regime dittatoriale di Fidel Castro e' stato e continua ad essere molto abile nel presentarsi al mondo: l'immagine del Che Guevara, rivoluzionario buono, e' stata cosi' abilmente impostata che quasi tutti i giovani, dagli anni 60 in poi, hanno nel loro guardaroba una maglietta o un ciondolino con il volto barbuto del Che, spesso senza neanche rendersi conto di chi sia e cosa abbia fatto.
Considerando come e' stata trattata la mobilitazione radicale a Firenze e in Toscana dai mezzi d'informazione, mi viene spontaneo pensare che queste magliette, questi portachiavi, queste bandiere sono abitualmente anche nelle redazioni dei mezzi regionali e locali d'informazione.
Ma perche' dobbiamo, come italiani, come toscani, come fiorentini, essere complici di questa dittatura, e restare silenziosi -e condiscendenti- di fronte a Stato e Governo italiano che ricevono Fidel Castro in pompa magna? Credo sia proprio il contrario del quieto vivere!