Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
dom 20 apr. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza Partito radicale
Partito Radicale Radical Party - 24 novembre 1996
CHIUSI I LAVORI DELLA CONFERENZA SULLA PENA DI MORTE IN RUSSIA. I PARTECIPANTI CHIEDONO AI PAESI DELLA CSI DI APPLICARE LA MORATORIA DELLE ESECUZIONI. DOMANI L'INCONTRO CON IL VICE MINISTRO DELLA IUSTIZA E IL VICE PRESIDENTE DEL SENATO RUSSO.

Mosca, 24 nov. 96 - Si sono chiusi oggi i lavori della Conferenza sulla pena di morte in Russia e nei pasei della CSI organizzata dall'associazione Nessuno tocchi Caino, Memorial e dalla Commissine per i diritti umani presso la presidenza della federazione russa. Nel documento finale approvato dalla prima conferenza sulla pena di morte che si sia svolta nella Comunita' degli Stati indipendenti, si ribadisce la richiesta ai capi di Stato a partire da Eltsin, di fermare la vendetta di Stato. Pieno appoggio sara' dato alla proposta di legge del deputato della Duma russa Borschev che chiede alla Russia di rispettare la moratoria richiesta dal Consiglio d'Europa, e al Ministro della Giustizia ucraino Golovaty. Una forte contrarieta' e' stata invece ribadita sulla consultazione referendaria che proprio in queste ore si sta svolgeno in Bielorussia sul mantenimento o meno della pena di morte. Il si o il no alla pena capitale - si dice nel documento - non puo' essere deciso a colpi di referendum. Domani, intanto, una

delegazione di Nessuno tocchi Caino incontrera' a Mosca il vice Ministro della Giustizia Sidorenko e il vice presidente del Senato Ligaceov. Della delegazione faranno parte i cinque senatori italiani che hanno partecipato ai lavori.

Segue il testo del documento conclusivo dei lavori.

DOCUMENTO FINALE

Le associazioni Nessuno tocchi Caino e Memorial, la Commissione per i diritti umani del Consiglio politico consultivo presso il Presidente della Federazione Russa e la Commissione per la grazia presso il Presidente della Federazione Russa, i militanti abolizionisti e per i diritti umani, gli eletti nei Parlamenti, i giuristi e gli intellettuali, riuniti a Mosca il 23 / 24 novembre 1996 per la conferenza "Nel terzo millennio senza pena di morte":

- sono molto preoccupati perche' dopo molti mesi dall'ingresso nel Consiglio d'Europa le autorita' della Russia e dell'Ucraina, nonostante l'impegno nei confronti del Consiglio d'Europa, non solo non hanno ancora preso alcun provvedimento legislativo per l'introduzione della moratoria, ma non hanno neanche smesso di eseguire condanne a morte (oltre 50 in Russia e oltre cento in Ucraina);

- appoggiano la proposta di legge dei deputati della Duma della Federazione Russa Valerij Borschev e Julij Rybakov e l'azione del Ministro della giustizia dell'Ucraina Sergej Golovaty, che sono volte a stabilire in questi Paesi una moratoria immediata delle esecuzioni come passo necessario per l'abolizione della pena di morte entro tre anni, in tal modo rispettando finalmente l'impegno che i governi russo ed ucraino avevano sottoscritto al momento dell'adesione al Consiglio d'Europa.

- prendono atto con soddisfazione che nella Comunita' degli Stati Indipendenti si e' aperto un ampio dibattito sul mantenimento o meno della pena di morte che ha portato molti Paesi a ridurre il numero dei reati per i quali e' prevista la pena capitale e alcuni di loro a considerare seriamente la possibilita' di abolirla o sospenderla;

- considerano un fatto grave e preoccupante che, in Paesi minacciati nella propria sicurezza dalla violenza omicida della criminalita' organizzata e del terrorismo, sempre piu' si verificano episodi di giustizia sommaria ad opera di gruppi clandestini e illegali:

- sono altresi' preoccupati per le condizioni di vita nelle carceri di questi paesi, non solo dei condannati a morte, le quali sono al di sotto degli standard minimi di rispetto della integrita' e della dignita' della persona;

- considerano che il buon funzionamento della giustizia e dei tribunali, la certezza del diritto e la celerita' di un processo che si svolga nel rispetto delle regole di procedura, sono la risposta piu' efficace alla criminalita', e l'alternativa piu' seria al metodo del farsi giustizia da se'. Per questo e in piu' generale, considerano la istituzione del Tribunale internazionale per i crimini contro l'umanita', lá premessa necessaria non solo perche' venga resa giustizia alle vittime di tali crimini ma anche per poter con piu' forza sostenere sia il rifiuto della vendetta privata sia l'abolizione della pena di morte;

- ritengono che, come per le questioni riguardanti diritti umani fondamentali, cosi' per la pena di morte, il "si" o il "no" non possa essere deciso da un referendum come sono chiamati a fare in queste ore i cittadini della Bielorussia;

- si rivolgono ai capi di Stato dei paesi membri della Csi perche' autonomamente promuovano la moratoria della pena di morte all'interno dei propri paesi e sostengano la proposta di moratoria universale che verra' presentata nella Commissione dei diritti umani delle Nazioni Unite che si riunira' a Ginevra nella primavera del '97.

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail