IL CONGRESSO DEL CORA PER ORGANIZZARE GLI ANTIPROIBIZIONISTI IN EUROPA.Domani, alle ore 16, a Bruxelles, presso il Parlamento Europeo, prenderà il via l'8· congresso del CORA. Saranno oltre cento i militanti antiproibizionisti italiani presenti a Bruxelles, mentre altrettante sono le partecipazioni attese dal resto dell'Europa.
I lavori saranno aperti dalla Commissaria Europea EMMA BONINO e dal leader antiproibizionista MARCO PANNELLA. Seguiranno gli interventi di BERNARD KOUCHNER, parlamentare europeo, fondatore di "Medici senza frontiere", AMBROS UCHTENHAGEN, responsabile dell'esperimento di distribuzione controllata di eroina in corso a Zurigo, ETHAN NADELMANN, promotore del referendum per l'uso terapeutico della marijuana in California, DANIEL COHN-BENDIT, europarlamentare verde.
Nella giornata di venerdì 6 dicembre, con la presenza di medici ed esperti europei, si parlerà, tra l'altro, di "extasy" e nuove droghe, monitorizzazione delle politiche mondiali sulle droghe, proibizionismo sulle cure, diritti dei cittadini.
Al congresso prenderanno parte gli eurodeputati, apparteneneti a tutti i gruppi politici, che aderiscono a "Parliamentarian for antiprohibitionist action", la campagna internazionale del CORA per la revisione delle Convenzioni internazionali sulle droghe.
E' attesa la partecipazione di ANTONIO MARTINO, già ministro degli Esteri.
I lavori si concluderanno sabato 7 dicembre con l'approvazione dei documenti e l'elezione dei nuovi organi dirigenti.
Con la sua storia, l'esperienza, la capacità di iniziativa e di proposta, dimostrata in questi anni, il CORA rilancia in Europa la lotta e l'organizzazione antiproibizionista, scegliendo di operare su una dimensione che, dal punto di vista geografico e politico, è tale da consentire una reale e profonda conversione delle politiche sulle droghe. I cambiamenti ottenibili a livello nazionale sono sempre e comunque limitati a causa delle pressioni dei paesi confinanti o della pretesa limitazione alla sovranità nazionale che deriverebbe dalle Convenzioni internazionali in materia. L'Unione Europea, soprattutto se riformata in senso federale, potrà costituire quindi l'interlocutore "sovranazionale" per una dura lotta democratica e nonviolenta.