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Conferenza Partito radicale
Partito Radicale Paolo - 4 dicembre 1996
Walk-around
Giulio, le inesattezze possono capitare, tanto più nel trambusto organizzativo delle iniziative dei prossimi giorni.

E' certo vero quel che dici, se lo dici, rispetto al fatto che a Torino l'Associazione Italia-Tibet non è organizzata. E sarà sfuggita la circostanza. Ma è peccato veniale. Tanto più in una situazione in cui la cooperazione e la collaborazione con i Gruppi di Sostegno alla causa tibetana è per certi versi consolidata rispetto alla esperienza di un anno fa; e comunque non sembra deteriorata. Va tenuto presente che l'idea dei Walk-around è venuta proprio da Piero Verni, tempo fa e in occasione di un collegamento con lui a Radio Radicale.

Non c'è dubbio, comunque, che la iniziativa è stata concepita da noi insieme ai vari Gruppi di sostegno. Ed è un fatto. Semmai gli amici tibetofili vanno aiutati, cercando al massimo di essere complementari. In questo quadro dovremmo essere anzi più impegnati di quanto non si sia, o almeno dovremmo in questo quadro riuscire a trovare migliori misure e capacità di operare insieme.

Questa del 10 dicembre sarà una iniziativa con certe dimensioni - e mi sembra che quel che ha scritto Vincenzo Donvito sia tanto bello e apprezzabile quanto non proprio calzante rispetto alla realtà - che come le altre, come Bruxelles 96 e financo Ginevra 97, non sono che prodromiche ad altro.

Probabilmente è però ora di porsi il problema della prospettiva strategica. Che io credo debba investire e coinvolgere tutti. Rispetto al Satyagraha, in particolare.

Che non credo possa essere un digiuno, o soltanto un digiuno. Occorre da subito porsi il problema di entrare in Tibet. E di praticare la nonviolenza in termini di guerra. Se è vero che siamo nonviolenti e niente affatto pacifisti.

Credo si misuri sulla questione tibetana la attualità della politica nonviolenta e gandhiana, che agisce sui meccanismi, ben prima e più che sulle modalità esterne delle azioni.

Mi riservo nei prossimi giorni di esporre alcune riflessioni sulla prospettiva del Satyagraha.

Anche perché credo debbano coinvolgere un numero molto ampio di persone. Molto ampio.

 
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