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Conferenza Partito radicale
Radical Party Sofia - 8 dicembre 1996
WALK AROUND IN SOFIA !

Mancano poche ore al grande evento nonviolento che in molte citta' europee avra' luogo simultaneamente - in coincidenza con la giornata internazionale per i diritti umani -, per la liberazione di due prigionieri politici detenuti in Cina: il noto dissidente Wei Jingshen e il piccolo Panchen Lama tibetano Gedhun Choekyi Nyima.

Nella capitale bulgara Sofia, una delle 12 citta' coinvolte nell'iniziativa, la piccola sede del Partito radicale si appresta in un'atmosfera frenetica a raggiungere l'apice della fase organizzativa che culminera' domani lunedi' 9 dicembre alle ore 13 locali (mezzogiorno CET), quando sara' dato inizio al primo giro del walk-around dai rappresentanti delle due entita' organizzatrici dell'iniziativa in loco: Georgi Zheliaskov, presidente dell'Associazione di amicizia bulgaro-tibetana, e Darinka Kircheva, consigliere generale del Partito radicale.

La continuita' costituendo forza intrinseca dell'iniziativa, essa sara' assicurata dal mitico nucleo duro e piu' determinato dei militanti radicali bulgari, alcuni dei quali giungeranno da Varna, a trecento miglia di distanza sul mar nero.

Ma anche altri, non-bulgari, faranno altrettanta strada per raggiungerci dalla parte opposta dei balcani: dalla Serbia, dove la gente ha ben donde di manifestare solidarieta' al Tibet non foss'altro per il fatto che nel cuore dell'europa vivono una situazione per certi aspetti abbastanza simile sotto il regime totalitario del dittatore fascista e criminale di guerra Slobodan Milosevic.

E sempre in tema di diritti umani tanto in Cina e Tibet quanto in altri paesi del mondo, parteciperanno al walk-around anche il dissidente cubano Luis Ramon Miranda-Valdes, gia' membro del Comitato centrale del Partito comunista cubano e poi esiliatosi in Bulgaria per gravi divergenze con la dittatura castrista; e il rifugiato africano Kortis Orsbound, un altro soggetto che ha conosciuto certe "amenita'" come la fame, la dittatura e la guerra civile; entrambi sono iscritti al Partito radicale.

Altre personalita' bulgare avrebbero promesso di aiutarci nell'iniziativa: il signor Alexander Iliev, gia' organizzatore di quello che pare sia stato il concerto rock piu' alto del mondo a 5000 metri SLM in Nepal, e' un simpatizzante della causa tibetana e avrebbe promesso di cercare di portarci le piu' famose pop-star bulgare per la conclusione dell'iniziativa verso le ore 13 locali di martedi' 10 dicembre 1996.

Da parte sua il signor Georgi Ivanov, artista un po' "pazzo" e docente all'universita' di Sofia, non potra' partecipare pero' ha contribuito preparando otto cartelloni che sia in inglese che in bulgaro recitano i quattro slogan: LIBERTA' PER IL TIBET, DEMOCRAZIA PER LA CINA, LIBERTA' PER IL PANCHEN LAMA, LIBERTA' PER WEI JINGSHEN

Dovrebbe infine venirci a trovare durante il walk-around il signor Dimiter Korudzhiev, uno noto scrittore e poeta dissidente nella lunga era comunista bulgara, che ancora non conosciamo personalmente ma mi sembra di capire abbia problemi di deambulazione, per cui per lui fare anche un solo giro simbolico sara' un grande sacrificio, a maggior ragione significativo. insomma e' disabile con una gamba sifolina, un po' come Pietrosanti e' ceco e Boselli e' bulgaro...

A parte la battuta sciocca e a proposito di Boselli, richiesto di quale feedback si aspetti dai media locali, egli ha nuovamente attaccato la stampa bulgara, dichiarando che "Non mi aspetto dalla stampa di regime niente di diverso dal consueto trattamento di totale censura del Partito radicale, nella migliore delle ipotesi, o di stravolgimento e falsita' nella piu' probabile tradizione. L'unico dubbio che mi rimane e' se sia piu' 'bulgara' la stampa italiana o sempre piu' 'italiana' quella bulgara".

"Il maggiore quotidiano bulgaro e' ora posseduto da un grosso gruppo editoriale tedesco, per cui la nostra attenzione sulla liberta' di stampa e correttezza di informazione in Bulgaria dovra' spostarsi a vigilare anche in Germania. D'altra parte sono piu' sensibili e democratiche le emittenti radiofoniche private locali che talvolta passano i nostri comunicati. Ma non possiamo aspettarci granche' dalla televisione nazionale, che invece e' saldamente nelle mani del governo comunista bulgaro, il quale a sua volta per fortuna non durera' ancora troppo tempo per rovinare questo paese piu' di quanto abbia gia' fatto finora".

Nota doverosa: le valutazioni ferocemente anticomuniste di Boselli sul governo bulgaro non coincidono necessariamente con quelle degli altri iscritti radicali in Bulgaria.

 
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