Il walk around a Sofia per la liberta' del Panchen Lama e di Wei Jingshen e' stata la piu' grande iniziativa politica del Partito radicale in Bulgaria dopo l'arresto di Marco Pannella nel 1968 e l'Assemblea parlamentare transnazionale del 1993.
Militanti del partito sono giunti dalle due estremita' della penisola balcanica, segnatamente le nostre punte di riferimento a Prishtina, Sihana Xhaferi, e a Varna, Takuhi Bagdasarian; tra gli altri partecipanti anche il dissidente cubano Luis Ramon Miranda Valdes, il rifugiato liberiano Kortis Orsbound, e diversi scrittori, poeti, musicisti e artisti vari, esponenti del mondo culturale bulgaro.
Circa 25-30 persone in tutto si sono alternate nelle 24 ore dal mezzogiorno CET del 9 dicembre a quello del 10 dicembre 1996, con punte massime di circa 15-20 contemporaneamente all'inizio e alla fine; nelle ore notturne i turni sono stati assicurati da Kortis Orsbound, Darinka Kircheva, Emilia Orlinova e Michele Boselli del Pr, e Georgi Zheliaskov dell'Associazione di amicizia bulgaro-tibetana, associazione co-organizzatrice dell'iniziativa.
Per tutti i partecipanti il walk around ha costituito anche una straordinaria occasione per sentirsi coinvolti attivamente nella politica del partito, e trasformare il freddo in solidarieta' per cementare amicizie personali quanto il legittimo senso di orgoglio di appartenere al grande partito politico della nonviolenza organizzata.
Nel corso dell'iniziativa sono state raccolte alcune decine di cartoline per la liberazione del Panchen Lama, e il signor Stefan Gaytandzhiev e' divenuto per la cronaca il primo deputato bulgaro a firmare un appello del Pr (per il Nobel a Wei) sul cofano di un'automobile invece che dallo scranno parlamentare.
Servizi sul walk around sono stati trasmessi nei telegiornali di entrambi i canali della televisione nazionale bulgara, e brevi articoli con fotografie pubblicati oggi dai quotidiani Trud, Noshten Trud, 24 Chasa e Demokratsia: quest'ultimi articoli, generalmente abbastanza corretti ma come sempre non privi di qualche allucinante bestialita', saranno tradotti domani ed inseriti in questa stessa conferenza di Agora'; purtroppo ci e' invece tecnicamente impossibile monitorare tutte le radio private che hanno in genere un atteggiamento piu' benevolo nei nostri confronti.
Da segnalare che il primo giornalista a venirci a trovare e' stato il corrispondente dell'agenzia di stampa ufficiale cinese: non per intervistarci ma per spiegarci che storicamente il Tibet sarebbe parte della Cina... Cosi' il gentile signore ci ha involontariamente dato lo spunto per coniare quello che da queste parti si e' rivelato lo slogan piu' efficace per farci capire, e cioe' che "Il Tibet e' parte della Cina tanto quanto la Bulgaria e' un pezzo di Turchia" (la Bulgaria e' stata occupata per cinque secoli dall'impero ottomano).
Domani mercoledi', insieme alle traduzioni degli articoli di stampa dovrebbero essere pronte alcune statistiche attualmente in corso di elaborazione sul preciso numero di partecipanti al walk around, giri effettuati, miglia percorse, eccetera. Per adesso siamo felicemente esausti e ce ne andiamo a dormircela ventiquattr'ore...