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Partito Radicale Budapest - 11 dicembre 1996
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* Nepszabadsag (quotidiano, Budapest, 11 dicembre 1996)

La Cina biasima la visita del Dalai Lama

L'ambasciatore Chen Gouyan parla al nostro giornale prima della visita a Pechino di Laszlo Kovacs (ministro degli esteri ungherese ndt)

Il ministro degli esteri Laszlo Kovacs questo fine settimana - su invito del vice primo ministro Csien Csi-csen - va a Pechino. L'ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese di Budapest, Chen Gouyan, al nostro giornale ha elogiato lo sviluppo favorevole negli ultimi anni del rapporto tra i due paesi. Si e' dichiarato anche sulla questione tibetana a proposito della visita a Budapest del Dalai Lama alla fine di ottobre.

(...)

- In quest'ultimo periodo a Budapest c'e' stato interessamento verso il Tibet piu' volte. Proprio martedi' il Tibet Support Group ungherese ha tenuto una conferenza stampa davanti al palazzo del ministero degli esteri in piazza Bem. Cosa ne pensa?

- A proposito di questo vorrei farvi ricordare, che il Tibet e' diventato parte inseparabile della Cina ancora ai tempi della dinastia Yuan, fondata nel 1271. Dopo la proclamazione della Repubblica Popolare Cinese, come risultato delle trattative tra il governo centrale e i deputati del governo locale, nel 1951 hanno firmato l'accordo sulla liberazione pacifica del Tibet. I membri reazionari della societa' tibetana hanno scatenato una ribellione armata nel 1959, e il Dalai Lama ando' in India allora. Il Territorio Autonomo Tibetano durante la sua esistenza di 30 anni e anche adesso usufruisce di tutti i diritti e i vantaggi assicurati dalla costituzione e dall'autonomia dei territori delle minoranze, comprendenti anche l'uso della lingua madre e l'ordine dell'insegnamento bilingue. Voglio aggiungere che, per esempio non hanno introdotto il programma di regolamentazione delle nascite ne tra i tibetani, ne tra altre minoranze. Il Tibet quindi e' ormai da piu' di 700 anni parte inseparabile della Cina. Per ques

to la questione tibetana e' considerata come affare interno, nella quale non ha diritto di intervenire nessun paese.

- Il Dalai Lama e' stato in Ungheria a fine ottobre, anche se non su invito governativo, ma del Budapest Klub. Pero' ha incontrato alcuni rappresentanti di partiti politici e comitati parlamentari.

- A proposito di questo la presa di posizione cinese e' univoca, e parte dal fatto che il Dalai Lama non e' solo un dirigente religioso, ma anche un militante separatista. Per questo siamo contro al fatto che rappresentanti ufficiali di qualsiasi paese lo incontrino in qualunque forma o che lo invitino. Speriamo sinceramente, che i paesi aventi rapporti diplomatici e di amicizia con la Cina non diano spazio alla sua attivita' separatista. La situazione sarebbe diversa se il Dalai Lama accettasse il fatto che il Tibet e' parte inseparabile della Cina e scartasse la sua opinione riguardante l'autonomia del Tibet. In questo caso il governo cinese e' disposto a cominciare negoziati con lui.

O.L.Gy.

 
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