"SULLA PENA DI MORTE L'ITALIA TORNI LEADER ALLE NAZIONI UNITE PER UNA MORATORIA DELLE ESECUZIONI"Roma, 19 dicembre '96
segue uno stralcio della lettera inviata questa mattina alla Farnesina
Caro Ministro Dini,
il suo sostegno alla mobilitazione per Joseph O'Dell è stato sicuramente importante e ha confermato l'impegno abolizionista suo personale e dell'Italia espresso alcune settimane fa nell'intervento all'Assemblea Generale dell'Onu.
Noi ci siamo mobilitati per O'Dell anche perché il suo caso crea un precedente importante per tutti gli altri condannati che si trovano nella sua stessa situazione, ma siamo anche consapevoli che per uno o cento che riusciamo a salvare sono migliaia nel mondo i condannati a morte che neanche conosciamo e per i quali non riusciamo a mobilitarci. Noi non possiamo salvare un innocente o un colpevole alla volta, dobbiamo salvarli tutti. Anche perché, come anche lei ha voluto ricordare, la dura realtà della pena di morte non riguarda gli Stati Uniti ma - come ci informano le agenzie di stampa anche oggi - la Cina con i due terzi delle esecuzioni e i Paesi totalitari o integralisti che praticano la quasi totalità di pena di morte che c'è nel mondo. Allora, se vogliamo fermare la pena di morte occorre percorrere una strada ben più ambiziosa. Puo' sembrare un compromesso, invece è l'obiettivo più concreto. Si puo' ottenere una sospensione delle condanne a morte, per guadagnare tempo, così come si puo' ottenere una m
oratoria nella caccia alle balene. Nel '94 il governo italiano ha presentato all'Onu una risoluzione per una moratoria universale delle esecuzioni capitali. Fummo battuti per soli otto voti. Occorre riprendere quella strada e, come ha chiesto il Senato nella mozione Scopelliti-Cortiana-De Luca approvata un mese fa, presentare una nuova proposta di sospensione universale della pena di morte nella primavera prossima a Ginevra nella Commissione dei diritti umani della Nazioni Unite. Ci sembra questo l'approdo necessario della grande mobilitazione in Italia per Joseph O'Dell.