"Milosevic, un peso per l'Occidente" di Alessandro Corneli:

"...E' forse eccessivo sostenere che la ex Jugoslavia tiene in ostaggio l'allargamwento della Nato e il completamento dell'Unione Europea, che hanno anche altre cause, ma senza dubbio vi contribuisce. Questi sono due motivi sufficienti perchè Stati Uniti e Unione Europea collaborino strettamente e rapidamente affinchè a Belgrado e a Zagabria si instauri la democrazia..."

"Belgrado, tensione alle stelle" di Elena Ragusin:

"...Milosevic ha chiuso definitivam,ente ogni spiraglio di dialogo. Ha definito gli oppositori "traditori e quinte colonne delle potenze straniere" e ha usato toni che sembravano orami relgati negli annali dei suoi comizi della fine degli anni 80...Ma davanti a lui non c'erano più le 900mila persone che correvano ad acclamarlo quando nel 1989 avviava la strategia della "Grande Serbia". In piazza c'erano non più di 60mila sostenitori del partito socialista e la Tv di regime, nel notiziario della sera ha dovuto perfino contrabbandare per filmati della marcia dei socialisti le immagini prese dall'alto della manifestazione delle opposizioni, per dimostrare che <> aveva acclamato il presidente...

"Un Paese nelle mani di un clan senza scrupoli" di Alberto Negri, dove si analizza il sistema economico serbo, saldamente controllato dal clan dei Milosevic, apartire dai ministri del governo, tutti imprenditori di aziende statali.