Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
lun 14 lug. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza Partito radicale
Manfredi Giulio - 28 dicembre 1996
Su "La Stampa" di ieri, venerdì 27, seconda ed ultioma parte del reportage di Gad Lerner sulla Cina dal titolo eloquente: "La Cina delle occasioni perdute - Il tricolore al margine del grande business":

"...Stiamo mancando l'appuntamento politico con il modello di sviluppoo vincente - un modello, sia ben chiaro, più che criticabile ma impossibile da ignorare - e con ciò davvero stiamo finendo ai margini della nuova economia globale...<>)...<<...qui tra il 1990 e il 2030 si compie quella transizione dal preindiustriale all'industriale che l'America e l'Europa han fatto in centoquarant'anni fra il 1830 e il 1970. Sapete cosa vuol dire, con un mercato da 1 miliardo e250 milioni di persone? Vuol dire che non hai il probelma della saturazione, se azzecchi il prodotto giusto lo vendi per cinqunt'anni (Gianni De Michelis)...Tamnto più che i cinesi saltano un intero ciclo di sviluppo tecnologico: in molte regioni gli conviene installare una rete satelliutare prima dei cavi a te

rra, sicchè la tele fonia cresce al ritmo del 30-40% annuo e la Cina è il primo paese in cui sia stato sperimentato il Gsm mondiale...un busniess così riassumibile: il reddito pro capite dei cinesi, che ra nel '91 di 370 dollari annui, balzerà nel 2000 a 831 dollari. Ma già adesso ci sono 100 milioni di ciensi che guadagano più di mille dollari al mese, e tale cifra salirà a 270 milioni di qui a fine secolo...i 250 milioni di bambini asiatici sfruttati magari nella fabbricazione dei giorcattoli per i loro coetanei occidntali, di sicuro necessitano di tuetle internazionale. Ma è davvero pensabile un loro istantaneo allontanamento dal sistema prodiuttivo?...A pranzo, in albergo, Gu Jun (l'agente locale di De Michelis, ndr)si porta un'amica,la figlia del comandante dell'esercito in Tibet, che non sa un aparla d'inglese main compenso non semette un attimo di urlare nel telefonino: ha investito forti somme nella Borsa di Shangai che oggi ribassa..."

Gad Lerner non è certo uno sprovveduto; ha consapevolmente scelto di dare al suo servizio un taglio fra l'economicistico e il "rosa", senza voler porsi alcuna domanda sui costi della "rivoluzione industriale cinese", tranne la domanda retorica sullo sfruttamento del lavoro minorile. Eppure Gad Lerner conosce i terribili costi umani, sociali e, se vuole, anche economici che la rivoluzione industriale produsse in Europa e negli Stati Uniti (compreso, guarda un pò, le migliaia d cinesi che morirono nel corso della costruzione delle ferrovie fra un capo all'altro dell'America); espellere dai suoi due articoli alcuna considerazione su quali costi dovrà sopportare il popolo cinese, senza aver come contrappeso nessuno strumento di difesa (dai sindacati a organi democratici di rapprsentanza), costituisce una grave mancanza di professionalità (se non latro..) per il vice-direttore de "La Stampa"; forse, l'iimagine più significativa che ci rimane dalla lettura del servizio è quella della figlia del comandante dell'es

ecito in Tibet che al cellulare contratta in azioni, un simbolo azzecato del "complesso militare-industriale cinese" che Lerner accarezza senza alcuna critica....

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail