comunicato stampaLIBERTA' PER IL TIBET. PRESENTATO IERI E A FIRENZE IL DOSSIER SULLA MANIFESTAZIONE EUROPEA DEL PROSSIMO 10 MARZO.
"LA DEMOCRAZIA IN CINA PASSA PER LE BATTAGLIE NONVIOLENTE PER LA LIBERAZIONE DEL TIBET". LE RESPONSABILITA' DEL GOVERNO ITALIANO, SUCCUBE DI UN'INDUSTRIA LEGATA MOLTO STRETTAMETNE ALL'ECONOMIA CINESE.
Firenze, 21 febbraio 1997. Si e' tenuta ieri sera la presentazione del dossiere "Liberare il Tibet, per la democrazia in Cina", con l'intervento di Paolo Pietrosanti, del consiglio federale del Partito Radicale, e Vincenzo Donvito, coordinatore della campagna radicale per al liberazione del Tibet in Toscana..
Il dossier, presentato sotto la forma di kit con bandiera tibetana, adesivi e anche in versione su dischetto Dos -come ha spiegato Vincenzo Donvito- e' un resoconto ritmato al procedere dei comunicati e dei documenti che hanno preceduto la manifestazione del 10 marzo dell'anno scorso a Bruxelles, i risultati del successo di quell'iniziativa, e l'organizzazione delle manifestazioni del 9-10 marzo prossimi a Ginevra. Particolare attenzione -ha precisato Donvito- e' stata prestata ai rapporti con le istituzioni internazionali (Ue e Onu soprattutto) e ai risvolti dell'iniziativa sulla politica estera italiana.
E' proprio su quest'ultima -come ha detto nel suo intervento Paolo Pietrosanti- che si sta soppesando la responsabilita' dell'Italia nel genocidio fisico, culturale ed economico in atto oggi in Tibet. Il Belpaese del ministro degli Esteri Dini, infatti e' il solo, insieme alla Francia, che si sta opponendo alla presentazione di una risoluzione dell'Ue sulla grave situazione dei diritti della persona in Tibet e Cina alla Commissione Onu sui diritti umani, che aprira' la sua sessione proprio il prossimo 10 marzo a Ginevra. Il Governo italiano- ha aggiunto Pietrosanti- e' in totale balia dell'imprenditoria italiana assistenzialista e selvaggia, che ha nei mercati cinesi un suo naturale sbocco; e un Governo siffatto tende a conservarsi a qualunque prezzo, anche quello del sangue e della liberta' dei tibetani e dei cinesi.
La presentazione del dossier, che continuera' nei prossimi giorni in diverse città' della Toscana, e' l'occasione per fare il punto della situazione organizzativa per la partecipazione toscana alla manifestazione di Ginevra del 9-10 marzo. Intanto, prosegue l'inziativa rivolta ai Sindaci perche' facciano sventolae sul pennone del loro Comune, sempre per il 10 marzo, la bandiera tibetana. Nonostante il boicottaggio delle Prefetture e del ministero degli Interni, ad oggi sono gia' 18 i Sindaci che in Toscana si sono impegnati in questo senso.