TIBET, GOVERNO IN ESILIO. IL DALAI LAMA SPERA IN JIANG ZEMIN
Il "governo tibetano in esilio" presieduto dal Dalai Lama ha criticato in un comunicato diffuso ieri a New Delhi lo scomparso leader cinese Deng Xiaoping, affermando che si è reso »direttamente responsabile di decenni di repressione e sofferenza in Tibet . Nel comunicato il "governo in esilio" auspica che il nuovo leader Jiang Zemin »apra alle forze democratiche che rappresentano la migliore espressione delle aspirazioni del popolo cinese . In un comunicato emesso dalla sua residenza di Dharamsala, nel nord dell'India, lo stesso Dalai Lama ha usato toni più concilianti, definendo Deng »un rivoluzionario ed un grande leader dotato di coraggio, perseveranza e capacità eccezionali . Il Dalai Lama, leader spirituale dei buddhisti tibetani, vive in esilio in India dal 1959, quando un'insurrezione tibetana anti-cinese fu repressa dall'esercito. Il leader tibetano chiede per la regione una larga autonomia sul tipo di quella che Pechino si appresta a concedere a Hong Kong quando, nel prossimo luglio, tornerà sotto l
a sovranità cinese.