DIRITTI UMANI: NO FRANCESE A CONDANNA UE CONTRO CINA
Adnkronos/Dpa 24 febbraio 1997
Mentre a Pechino il segretario di Stato americano, Madeleine Albright, non registrava alcun progresso nel campo dei diritti umani da parte della Cina, a Bruxelles, la Francia scendeva in campo in aiuto del gigante asiatico. Parigi ha infatti bloccato i piani dell'Unione Europea di discutere la risoluzione delle Nazioni Unite di condanna della Cina per le violazioni dei diritti umani, sostenendo che sono necessarie "ulteriori discussioni" sui contenuti, sullo scopo e sui tempi di questa iniziativa. "Abbiamo bisogno di conoscere i risultati della visita in Cina della Albright", ha detto il ministro degli esteri francese, Hervé de Charette, dopo aver discusso della questione con i colleghi dell'Ue. Secondo il capo della diplomazia di Parigi, prima di prendere qualsiasi decisione, bisognerebbe tra l'altro aspettare il Congresso del Partito comunista che si terrà a Pechino ad ottobre. Da parte sua, il ministro degli Esteri britannico, Malcolm Rifkind, ha rilevato che la maggior parte dei governi dei Quindici cond
ividono la sensazione dominante a Londra che la questione dei diritti umani in Cina non ha fatto alcun passo in avanti. In apertura dei lavori del Consiglio degli affari generali, i ministri degli Esteri dei quindici avevano ricordato la figura di Deng Xiaoping, morto mercoledì scorso all'età di 92 anni, sottolineando il contributo dato dal "piccolo timoniere" allo sviluppo economico e alla prosperità della Cina.